«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

Scenario biblico

Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DIETE YO-YO NEI SOCIAL NETWORK

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. Le diete yo-yo nell’alimentazione

     Non so se tutti conoscono uno yo-yo, un oggetto tondo, generalmente a forma di disco, con una scanalatura centrale, intorno alla quale si avvolge un filo, mediante il quale, tenendo Le diete yo-yoil mano il capo estremo, si crea un movimento verso l’alto e verso il basso di tale disco. Nella dietologia l’effetto yo-yo indica il ciclo di perdita e riacquisto di peso corporeo in seguito a diete eccessivamente ipocaloriche. In pratica, a breve tempo si consegue una perdita di peso, ma nel lungo periodo non si riesce a mantenerla. Quindi, dopo un po’ si ricomincia un nuovo ciclo di dieta ipocalorica.

 

2. Social network e diete yo-yo

     Non parlerò qui di diete alimentari, ma dell’effetto yo-yo di alcuni utenti nei social network. Ci si rende conto che ci si è troppo abbuffati in rete, trascurando altre cose (coniuge, figli, famiglia, lettura della Parola, preghiera, contatti con i credenti locali, ecc.) e creando forse anche tensioni in vari ambiti. Allora si cerca la via drastica: non solo disciplinarsi al massimo o staccare la spina per un po’, ma cancellarsi da tutti i social network.

     Chi pensa che questa sia la soluzione, spesso si sbaglia. Infatti, di amici, che hanno praticato tale via drastica, ne conosco qualcuno. Tale loro proposito non è durato a lungo.

     Giorni fa qualcuno mi ha scritto «Vado via da Facebook. Vi volevo salutarti così:... ». Tuttavia, solo cinque giorni dopo, mi ha riscritto. Un altro amico era sparito dai miei contatti; chiestogli le ragioni, mi ha scritto che si è cancellato con un suo account, per investire più tempo nella preghiera. Gli scrissi che ci si può staccare da un social network, anche senza cancellare i propri account, ma disciplinandosi, nel caso in cui ci si accorge che si stanno trascurando altre cose, ad esempio, pregare di più. «Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo» (Ec 3,1). Anche altri hanno annunciato di sparire dal social network comune, o perché si erano assuefatti o perché lo ritenevano uno strumento della carne, se non del diavolo; c’è stato tutto un rincorrere tali amici da parte di tutti gli altri, per convincerli dell’importanza della loro presenza, usando argomenti diversi fra loro (luce nelle tenebre, testimonianza, apologetica, ecc.), cosa che ha fatto bene al loro amor proprio. Alcuni hanno mollato veramente; poi, però, dopo un po’ di tempo, dopo una «pausa di riflessione», erano saliti nuovamente sulla stessa «carovana».

 

3. Alcuni miei consigli

     Ecco che cosa scriverei a chiunque si trova in tale situazione.

     ■ Disciplinarsi è meglio che fare diete drastiche, che producono solo effetti yo-yo; prima si è allo stecchino, poi si passa alle scorpacciate, e così via... anche nei social network.

     ■ Si dà agli altri l’impressione di debolezza caratteriale, quando si passa per contrapposti estremi. Fra quelli, che conosco, spesso ciò accade ad alcune persone almeno una volta ogni uno o due anni; per altri anche più frequentemente.

     ■ Un buon uso (corretto, regolato, sano, senza polemiche e guerre personali) dei social network aiuta sia nello sviluppo dell’autocontrollo (frutto dello Spirito), sia nella santificazione personale, sia nell’essere un buon esempio per gli altri.

     ■ Visto che le cose restano in rete, è meglio scrivere così: in modo moderato (frequenza e forma), con un buono stile, senza astio, risentimento e male parole, con equilibrio, restando nel merito, in modo ben riflettuto, biblicamente centrato, che aiuti gli altri e lasci un buon profumo di Cristo.

     ■ Nei rapporti interpersonali, anche in rete nascono vari dissapori. Per non essere frantesi, è bene scrivere in modo chiaro e inequivocabile. Prima di fare da maestro agli altri (fonte di tanti dissidi anche in rete! Cfr. Gcm 3,1), bisogna controllare che si sta praticando tale cosa personalmente e se si sta comunicando la verità con amore. Gesù insegnava: «Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello» (Mt 7,5). Inoltre, la rete è piena di falsi cristiani, di gente faziosa (p.es. esoteristi cristianizzati), di «senza chiesa» e di credenti, che vivono nella disubbidienza e che, perciò, non presentano la sana dottrina (o tutto il consiglio di Dio), ma ciò che fa loro comodo.

     ■ Ciò significa anche quanto segue: Bisogna sottrarsi da polemiche, non farsi trascinare sul terreno della carnalità, non rispondere al male col male, ritirarsi a tempo da questioni sterili, sciocche e che portano discredito all’Evangelo e al Signore. Gesù insegnava: «Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e, rivolti contro di voi, non vi sbranino» (Mt 7,6).

     ■ Un social network è uno strumento, non un fine. Quindi, bisogna avere le giuste priorità. Chi sa mettere ordine alla propria vita, saprà anche usare un social network in libertà, senza diventarne schiavo. Allora esso non sottrarrà tempo ed energie ai propri doveri e alla qualità spirituale della propria vita e della propria devozione. Quando si vuol dedicare del tempo particolare alla preghiera, allo studio biblico e alla comunione fraterna, basta non accedere a un social network.

 

4. Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21).

     ■ «L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore» (Lc 6,45).

     ■ «Ogni cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa. Ogni cosa m'è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna» (1 Cor 6,12).

     ■ «Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica. Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri» (1 Cor 10,23s).

     ■ «Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure. Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona» (Tt 1,15s).

 

Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Nicola Martella

2. Enzo D’Avanzo

3. Stefania Magnifico

4. Edoardo Piacentini

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Sopra avevo parlato degli ultimi due contatti, che avevano detto ufficialmente addio al comune social network, portando o ragioni personali o demonizzando il mezzo. Uno di loro aveva cancellato pure uno dei suoi account, decadendo così dai gruppi, a cui era iscritto e addirittura dalla gestione di qualche gruppo, che amministrava insieme ad altri. I propositi di ambedue non sono durati a lungo. Il primo ha rallentato, ma non si è mai ritirato; quando gli ho chiesto ragioni delle sue e-mail d’addio, non ha saputo dire un granché. Il secondo, dopo aver cancellato il suo account più usato, non si è visto per circa una settimana, ma poi è tornato in sordina, come se nulla fosse stato. Si è semplicemente meravigliato di non essere più fra gli amministratori di un gruppo, che gestiva insieme ad altri, dopo aver cancellato l’account, con cui era iscritto al medesimo!

     Come si vede, disciplinarsi è meglio che abbuffarsi e poi, sotto il peso della coscienza sporca, prendere decisioni estreme, che poi non si riesce a mantenere. In ogni caso, è meglio rinunciare a grandi proclami, secondo cui si sparisce del tutto o per un lungo periodo da un social network. Col tempo, può succedere che non ci creda più nessuno e si perda di credibilità. Meglio auto-regolamentarsi, usando una dieta telematica sana e costante.

 

 

2. {Enzo D’Avanzo}

 

Condivido, quello che dici, Martella. Anche perché — non lo dico mai e si conosce poco — nella vita di lavoro, per lunghi anni sono stato esperto nutrizionista, ho insegnato per conto di una multinazionale come dimagrire bene e in salute, sono stato un «coach del benessere». Mettersi a dieta drastica non ha mai risolto il problema di nessuno, ci vuole disciplina nel gestirsi.

     Qui fai una esatta disamina, se mancano elementi di disciplina, non si ottiene nulla in nessun campo. Un social network è uno strumento, non un fine, come hai detto tu. Qua si apre un discorso enorme e infinito, credo che sarai a conoscenza che il PC causa dipendenza; e qua già ci potremo soffermare a lungo, potremo dire che non dovremo avere dipendenza. La gente si e tuffata in questo mezzo e strumento, perché hanno trovato comunque qualcosa, che stimola la spiritualità; le frasi motivazionali hanno un forte impatto e stimolano un percorso, ma poi spento il PC, ahimè, si presenta chi sei. Senza PC non hai una tua dimensione, in quando ne hai creata una virtuale. Ci vogliono 21 giorni per formare un abitudine nuova, e per toglierla ci vogliono mesi; tutto nasce da qui. Le abitudini sono semplicemente dei comportamenti automatici; gran parte di quello che facciamo, è dettato dalle abitudini. Per togliere le vecchie abitudini, se ne devono creare altre, altrimenti si ritorna alle vecchie in automatico. La ragione fa posto a queste pratiche automatiche derivate dal PC. {06-01-2013}

 

 

3. {Stefania Magnifico}

 

Obbiettivamente si perde molto tempo, però Facebook è anche fonte di tante informazioni. Essere equilibrati non è facile. C’è tanta gente suscettibile, che al primo commento, che non sta a loro genio, s’inalberano e sono pronti a offendere. Ci si resta male e ci si domanda: «Ma chi me lo fa fare?»; e si tira avanti. A volte, è una vera droga, costretti a nascondersi dalla chat, per non essere disturbati. Ogni medaglia ha il suo rovescio, questa è la verità. {06-01-2013}

 

 

4. {Edoardo Piacentini}

 

Sono d’accordo con te, caro Nicola. Seguendo appieno i tuoi consigli, oltre tutto, attraverso questo mezzo si ha anche l’opportunità di conoscere tanti cari fratelli e sorelle in Cristo ed entrare in contatto con loro, che difficilmente avremmo potuto incontrare personalmente, sia per la distanza, che ci separa, sia perché appartengono ad altre realtà religiose. Lo scambio d’idee e il dialogo ci arricchisce, sempre che riusciamo a mantenere un giusto atteggiamento nei confronti del nostro interlocutore, che deve essere di amore fraterno e di stima, senza alcun pregiudizio nei suoi confronti o spirito settario, rivolgendoci a lui sempre con rispetto e con garbo e senza mai esprimere giudizi temerari. {07-01-2013}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Diete_social-netw_Mds.htm

05-01-2013; Aggiornamento: 13-01-2013

 

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