■
Perdita: «Mi manca dolorosamente ciò, che tu mi hai tolto, o Dio. Ma
io non mi sollevo più contro di te. Piango ancora, ma sento che divento
sempre più calmo. Può darsi che rimanga ancora ferito, eppure credo che un
giorno passerò oltre il lamento» (Sabine Naegeli). |
Ogni tanto siamo
chiamati a fare i nostri bilanci esistenziali, al più tardi quando la vita ci fa
nuovamente lo sgambetto, usando magari qualcuno, quando finiamo a gambe
all’aria e cadiamo intronati a terra, delusi e disillusi, feriti e doloranti.
Quando tutto sembrava andare a gonfie vele, ecco che si capovolge la barca!
A volte, ci
sembra che questa vita pretenda troppo da noi, essendo piena di
delusioni, dolori e questioni irrisolte. Infatti, prima o poi, arriviamo al
punto, che dobbiamo constatare: «Eccomi nuovamente a mani vuote!». Oppure:
«Eccomi nuovamente abbandonato da tutti!». E ancora: «Eccomi che sono arrivato
nuovamente alla frutta!». |
|
|
A volte, ci
sembra che Dio stesso pretenda troppo da noi, accollandoci pesi, che
riteniamo insopportabili, e mettendoci nel crogiolo della prova, che riteniamo
troppo eccessiva. Allora ci scopriamo vulnerabili come Giobbe, specialmente
quando sono proprio i comuni «amici» a girarci come un calzino e ad accanirsi
contro di noi, cercando colpe tra le pieghe della nostra esistenza, vere o
presunte che siano. Allora, come con Davide, proprio colui, che sedeva alla
tavola con noi, alza il suo calcagno contro di noi (Sal 41,9; cfr. Gb 19,19).
Allora proprio il Dio fidato, tacendo a lungo, ci sembra che sia
anch’Egli contro di noi, come aveva l’impressione Giobbe (Gb 6,4; 16,9; 19,11);
oppure, perlomeno, ci sembra che Dio ci abbia abbandonato e non si curi di noi,
come pensava Davide (Sal 22,1s). Appunto, tutto ci sembra così, sebbene
Dio non sia lontano da noi e sia già lungamente all’opera, ma a modo suo!
Eppure le
rivendicazioni di Dio contengono una sfida, con cui il Signore ci infonde
quotidianamente coraggio! Ingiungendoci a riprendere il cammino, ci ricorda: «La
mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella
debolezza» (1 Corinzi 12,9). Sì, la potenza di Dio ci rende forte nella
nostra debolezza. Veniamo nuovamente spinti verso la «sola grazia» e
verso la «via della croce», dove terminano tutte le nostre pretese. Perciò,
sebbene sia ancora buio intorno a noi, veniamo sfidati a iniziare, pieni di
fiducia, il giorno novello, un nuovo dì con Cristo.
Col senno del
poi, anche altre volte abbiamo constatato che Dio, avendole provate tutte, non
aveva una diversa possibilità, per farci mollare la presa dall’attuale
contingenza, per aprirci la mente verso un orizzonte più grande e per donarci un
futuro benedetto. Solo allora siamo pronti a seguire realmente il suo comando,
che recita: «Dissodatevi
un campo nuovo, e non seminate fra le spine!»
(Gr 4,3). Solo allora siamo disposti a non guardarci indietro e, messa la
mano all’aratro, a fare un solco dritto (cfr. Lc 9,62).
■
Consolato:
«Sono consolato, perché tu, mio Dio, in molte situazioni della vita, in tempi
buoni e nelle necessità mi hai rafforzato, mediante la tua parola e mediante il
tuo comandamento, con il pane della vita, e hai preso su di te la mia colpa»
(Wilhelm Simon). |
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Damaris Lerici}
▲
Come sono vere queste parole di Sabine
Naegeli, quanto le sento mie, ma anch’io so che un giorno passerò oltre
il lamento.
Grazie di cuore, Nicola, per queste questa bellissima e profonda riflessione.
Dio benedica la tua vita! {23-04-2015}
2. {Guerino De Masi}
▲
La tua Parola è stata per me motivo di
ripresa, di nuovo sollevamento, quando tutto sembrava oramai compromesso.
Signore, grazie. {23-04-2015}
3. {Giovanni Saeli}
▲
Ottima riflessione. «Come un padre è
pietoso verso i suoi figli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo
temono. Perché egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo
polvere. Questo è il mio conforto nella mia afflizione, che la tua parola mi ha
vivificato» (Salmo 103,13-14; 119,50). Pace del Signore, fratello
Nicola! {24-04-2015}
4. {Rita Fabi}
▲
Caro Nicola, ogni
prova e afflizione porta con sé un nuovo splendore nel credente, perché è
attraverso di esse che Lui, ogni volta, ci riconduce verso se stesso. È come se,
ogni volta che camminiamo affidandoci troppo alle nostre forze, ci
dicesse: «Lo vedi, io ti ho dato tanto, e tu cammini senza appoggiarti a me, ma
ad altri uomini». Ed è attraverso di esse che possiamo tornare a dire a Lui in
preghiera: «Dio mio, mi volgo verso di te, proprio adesso, con fede
semplice come quella di un fanciullo. Di’ al mio cuore le tue parole di
conforto. Non mi è rimasta più alcuna forza. Dovrai essere tu, a rialzarmi e
condurmi». Questo è il bello con Dio, che niente avviene per caso, ma ogni gioia
o afflizione serve solo a indicarci di nuovo il cammino verso di Lui, per
farci condurre solo dalla sua mano. «“Infatti, i miei pensieri non sono i
vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie”, dice il Signore».
Ci sono aspetti della vita, ci sono aspetti del carattere cristiano che possiamo
imparare solo attraverso la sofferenza. Lo hai scritto anche tu, e penso
che le tue parole siano migliori delle mie nel dare il giusto significato
del perché avviene tutto questo: «Appunto, tutto ci sembra così, sebbene
Dio non sia lontano da noi e sia già lungamente all’opera, ma a modo suo!
Eppure le rivendicazioni di Dio contengono una sfida, con cui il Signore
ci infonde quotidianamente coraggio! Ingiungendoci a riprendere il cammino, ci
ricorda: “La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra
perfetta nella debolezza” (1 Corinzi 12,9). Sì, la potenza di Dio ci rende
forte nella nostra debolezza. Veniamo nuovamente spinti verso la “sola grazia”
e verso la “via della croce”, dove terminano tutte le nostre pretese. Perciò,
sebbene sia ancora buio intorno a noi, veniamo sfidati a iniziare, pieni di
fiducia, il giorno novello, un nuovo dì con Cristo». Questa è
l’istruzione di Dio. {27-05-2015}
5. {}
▲
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {Autori vari}
▲
■
Roberto Ventura: Grazie, fratello Nicola, del tuo spunto edificante e consolante. Dio ti benedica grandemente. {23-04-2015}
►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Bilanci_Mds.htm
23-04-2015; Aggiornamento: 27-05-2015 |