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1. {Nicola Martella}
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Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Egli [=
Dio] rende i miei piedi simili a quelli delle cerve, e mi rende saldo sui miei
alti luoghi; addestra le mie mani alla battaglia» (Salmo 18,33s). «Benedetto
sia l'Eterno, la mia rocca, che addestra le mie mani alla guerra e le mie dita
alla battaglia» (Salmo 144,1).
■ «Istruisci
il saggio e diventerà più saggio che mai; ammaestra il giusto e
accrescerà il suo sapere» (Proverbi 9,9).
■ «Il suo
Dio gl’insegna la regola da seguire e l’ammaestra» (Isaia 28,26
agricoltore).
■ «E i tuoi
occhi vedranno i tuoi maestri; e quando andrete a destra o quando andrete
a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: “Questa è la
via; camminate per essa!”» (Isaia 30,20s).
■ «Sì, tu
sei la mia lampada, o Eterno, e l'Eterno illumina le mie tenebre. Con te io
assalgo tutta una schiera, col mio Dio supero le mura. La via di Dio
è perfetta, la parola dell'Eterno è purgata col fuoco. Egli è lo scudo di tutti
quelli che sperano in lui» (2 Samuele 22,29ss = Salmo 18,28ss).
■ «La
grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, è apparsa e ci insegna
a rinunciare all’empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in
questo mondo temperatamente, giustamente e devotamente» (Tito 2,11s).
■ «Non
sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono bensì tutti,
ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa
l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona
corruttibile; ma noi, una incorruttibile. Io quindi corro, ma non in modo
incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto
duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato
agli altri, io stesso non sia squalificato» (1 Corinzi 9,24-27).
■ «Non che
io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione; ma
proseguo il corso, se mai io possa afferrare il premio; poiché anch'io
sono stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non reputo d'avere ancora
ottenuto il premio; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno
dietro e protendendomi verso quelle che stanno dinanzi, proseguo il
corso verso la mèta, per ottenere il premio della suprema vocazione di Dio
in Cristo Gesù» (Filippesi 3,12ss).
2. {Mauro Presutti}
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Nessun atleta
può superare i propri limiti. Quello che può accadere, è che può riuscire a
raccogliere alcune forze, a lui stesso inimmaginabili, con una straordinaria
capacità di concentrazione. L’immagine del salto oltre l’asticella ben
rappresenta l’idea di oltrepassare un limite; ma in questo caso si tratta di
superare l’azione della forza di gravità. Il limite, che solo la fede può far
superare, è quello del mistero glorioso; un limite che non è un’asticella
posta a due metri di altezza, ma un portale d’ingresso nella dimensione
spirituale. Un portale attraverso il quale transitano tutti, ma con
destinazioni diverse. Sappiamo fin d’ora quali possono essere queste
destinazioni e in che modo procurarsi il «biglietto». Noi Cristiani
cerchiamo di seguire, oltre la voce della nostra coscienza, alcuni
insegnamenti biblici, ancora oggi, dopo duemila anni, validi. {02-05-2013}
3. {Martella Nicola}
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Mauro, tieni
presente quanto segue:
■ Esistono
limiti oggettivi (strutturali), i quali sono invalicabili, essendo che le
proprie condizioni strutturali non permettono diversamente. Nella box, ad
esempio, ci sono differenti categorie, e un «peso piuma» non può
combattere contro un «peso massimo».
■ Esistono
limiti soggettivi (psicologici, di condizione, ecc.), oltre i quali si può
certamente andare. Se, ad esempio, si è un «peso piuma», si può arrivare al
massimo della condizione e della prestazione, con un allenamento costante e
superando certi limiti psicologici. Lo stesso vale per altre discipline.
■ Quanto al «portale
d’ingresso nella dimensione spirituale», esso non è costituito dal «seguire,
oltre la voce della nostra coscienza, alcuni insegnamenti biblici», ma esso ha
un nome ben specifico: Cristo Gesù. Infatti, Egli ha lanciato la seguente
pretesa assoluta: «Io sono la porta; se uno entra per me, sarà
salvato, ed entrerà e uscirà, e troverà pastura» (Gv 10,9). E inoltre: «Io
sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre, se non per mezzo di
me» (Gv 14,6). Anche altrove viene ribadito che abbiamo «franchezza
riguardo all’ingresso del santuario [celeste] mediante il sangue di Gesù»
(Eb10,19).
■ Spero che
concorderai con tutto ciò.
4. {Paolo Irollo}
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«Noi tutti, a
viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria,
secondo l’azione dello Spirito del Signore» (2 Corinzi 3,18).
A proposito di
poeti, ricordo mesi fa, durante una distribuzione di opuscoli in provincia di
Varese, in un locale si riportava una frase tratta da un opera di Anais Nin:
«Non vediamo le cose per quelle che sono, ma per quello che siamo».
L’invito a
contemplare non è certo l’invito ad assumere un atteggiamento tipico
dell’ascetismo, per ricerca di una superiore spiritualità, ma è una mente
incline alla riflessione (Pr 3,21) e ripiena di tutte «le cose che sono
veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le
cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di
buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose»
(Fil.4,8). Tale mente si unirà all’opera condizionante dello Spirito Santo, con
il risultato di una vita continuamente trasformata di gloria in gloria,
andando al di là di ogni nostro limite e aspettativa. {06-06-2013}
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11. {Vari
e medi}
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12. {Vari
e brevi}
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► URL di origine:
http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Oltre_limiti_Avv.htm
29-04-2013; Aggiornamento: 06-06-2013