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CONTINUITÀ FRA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO

CONTRO LE IMMAGINI DEL SACRO

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Salve, Nicola, rispondendo a Stefano Ferrero, hai affermato che la proibizione di farsi immagini e raffigurazioni, che si trova nell’Antico Testamento, è stata recepita dal nuovo patto. [ Immagini di Gesù? Parliamone] Dove è stata recepita? In quale brano del Nuovo Testamento? {Maurizio Ruffino; 02-06-2011}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Le ingiunzioni apostoliche contro l’idolatria

     La proibizione dell’AT a farsi immagini è stata chiaramente recepita nell’insegnamento apostolico. Paolo insegnava: «Cari miei, fuggite l’idolatria» (1 Cor 10,14; cfr. 12,2 Gentili «trascinati dietro agli idoli muti»; cfr. 2 Cor 6,16). E Giovanni gli faceva eco, terminando la sua prima epistola così: «Figliuoli, guardatevi dagli idoli» (1 Gv 5,21).

     Inoltre, Paolo ai Romani ha mostrato le cause e le conseguenze dell’idolatria. «Hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili» (Rm 1,23). Ciò si riferisce proprio all’inizio del Decalogo, ai comandamenti della Torà contro l’uso delle immagini e alla prassi idolatra d’Israele (cfr. At 7,40-43; 1 Cor 10,7; Ap 2,14).

 

IdolatriaGli idolatri impenitenti sono esclusi dal regno di Dio

     A quanto già detto, si aggiunga che il comandamento dell'AT viene premesso, ad esempio, in tutti quei brani, in cui viene dichiarato che l’idolatria esclude dal regno di Dio. «Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete, né i fornicatori, né gli idolatri... erediteranno il regno di Dio» (1 Cor 6,9s). Il destino degli idolatri impenitenti è l’inferno: «Quanto... agli idolatri e a tutti i bugiardi la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda» (Ap 21,8). L’idolatria esclude dalla futura città di Dio, circa la quale Cristo ha affermato: «Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna» (Ap 22,15).

 

Esempi della prassi delle chiese e degli apostoli

     L’atteggiamento di chiese e apostoli sulle immagini rispecchiava proprio il comandamento dell’AT contro l’idolatria d’ogni specie. Che l’idolo e il suo culto contaminino, fu ribadito nel concilio di Gerusalemme, dove fu ingiunto ai cristiani gentili di «astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli» (At 15,20.29; 21,25; cfr. 1 Cor 8). In Atene lo spirito di Paolo «s’inacerbiva dentro a vedere la città piena d’idoli» (At 17,16).

 

La coerenza dell’insegnamento apostolico

     All’inizio, abbiamo mostrato le ingiunzioni apostoliche contro l’idolatria. Quest’ultima è dichiarata una delle opere della carne (Gal 5,19s) e oggetto della «ira di Dio sui figli della disubbidienza» (Col 3,5s). La conversione avviene «dagli idoli a Dio per servire al Dio vivente e vero» (1 Ts 1,9). Per Pietro si tratta di «nefande idolatrie» (1 Pt 4,3). Paolo insegnava a separarsi del tutto da «qualcuno che, chiamandosi fratello, sia... un idolatra; con un tale non dovete neppure mangiare» (1 Cor 5,11).

 

L’idolatria del tempo della fine

     Durante la gran tribolazione, nonostante le piaghe divine, gli uomini «non si ravvidero delle opere delle loro mani, sì da non adorare più i demoni e gli idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, i quali non possono né vedere, né udire, né camminare» (Ap 9,20; 1 Cor 10,19s «le sacrificano ai demoni»; cfr. la falsa profetessa Jezabel in Ap 2,20: fornicazione e cose sacrificate agli idoli). La sequenza dei materiali delle immagini rispecchia quella della Torà: «Avete vedute le loro abominazioni e gli idoli di legno, di pietra, d’argento e d’oro» (Dt 29,17). La parte finale di Ap 9,20, che dichiara l’insensibilità e l’inabilità delle immagini, rispecchia chiaramente Deuteronomio 4,28: «E quivi servirete a dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non fiutano»; tale asserzione fu ripresa dai Salmi (115,5ss; 135,15ss), dai profeti (Is 44,9) e da personaggi storici come Daniele (Dn 5,23).

 

Mi sembra che il NT abbia una chiara linea contro le immagini del sacro, che ha recepito dall’insegnamento della Legge mosaica e dalla proclamazione dei profeti durante la storia d’Israele.

 

La Bibbia e le immagini del sacro {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Rel/A1-AT_immagini_NT_EdF.htm

02-06-2011; Aggiornamento: 06-06-2011

 

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