1. L’ALBERO E LA SUA SIMILITUDINE
ESISTENZIALE: L’immagine dell’albero viene presa come similitudine
per l’uomo, la sua vita, il suo benessere, i suoi mali e la sua fine.
■ La
prosperità: Che la vita
dell’uomo sia paragonata a un albero, che cerca stabilità, ancorando le sue
radici, è mostrato dal seguente brano: «Egli verdeggia
al sole, e i suoi rami si protendono sul suo giardino; le sue radici
s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa»
(Giobbe 8,16s; cfr. Salmo 53,8; 92,14).
■ Le
disgrazie : Quando vengono pesanti mali della vita, allora
l’uomo viene descritto così: «In basso s’inaridiscono le sue radici,
in alto sono tagliati i suoi rami» (Giobbe 18,16;
cfr. Amos 2,9). E ancora, attribuendo la causa a Dio, si afferma: «Mi ha
demolito pezzo per pezzo, e io me ne vado. Ha sradicato come un
albero la mia speranza» (Giobbe 19,10).
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■ Altri
aspetti : Anche la morte stessa è
vista come uno sradicamento dalla terra dei viventi (Salmo 52,5). Lo stesso vale
per la condizione spirituale di una persona (Giuda 1,12). A ciò
s’aggiunga tale immagine per il giudizio finale di Dio (Matteo 15,13).
2.
ALCUNE APPLICAZIONI SPIRITUALI
■ La
massima : «Quando il vento si fa
impetuoso nella vita, è allora che l’albero mostra il vigore delle sue radici.
Così è per la fede: chi è radicato in Cristo, sebbene venga agitato dai mali
della vita, non viene mai divelto» (Nicola Martella; «Mali
e fede»).
■
La preghiera:
«Signore Gesù Cristo, tu sei la roccia dei secoli, in cui mi son ben radicato
con la fede. Nella mia vita son arrivate le intemperie e mi hanno scosso;
grazie, perché tu mi hai tenuto fermo, ed esse non mi hanno atterrato» (Nicola
Martella; «Radicati
in Cristo»).
3. DOMANDE DI LAVORO (Le seguenti domande di studio
servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la
discussione):
■ 1.
Quando vieni agitato dai mali
della vita, ti fai sballottare qui e là e trascinare come viene, oppure che cosa
ti dà un sostegno sul piano umano? (cfr. 1 Samuele 23,16).
■ 2. Quando arrivano i mali della vita, sei
proteso a concentrarti su di loro, perdendo, in tutto o in parte, ogni
riferimento con quanto ti sta intorno e con la realtà, e preferendo che
venga la fine di tutto? (cfr. Giobbe 3,11; Giona 4,6-11).
■ 3. Quando arrivano i mali della vita, sei
proteso a concentrarti su di loro, perdendo, in tutto o in parte, ogni
riferimento col Signore o addirittura facendogli pesanti rimostranze? (cfr.
Giobbe 2,7-10; 10,18-22; Geremia 20,17s; cfr. invece Sal 84,5).
■ 4. Quando sono arrivati specifici mali della
vita, quanta reale profondità e quanto
vigore hanno mostrato le tue
radici riguardo alla fede (= fiducia) nel Signore? (cfr.
Geremia 17,7s; cfr. invece v. 6; Os 14,5ss).
■ 5. Quando, in passato, in situazioni
concrete, hai creduto che oramai tutto era troppo tardi e tutto si
sarebbe irrimediabilmente sfasciato, che cosa è invece successo? (cfr. Atti
27,20.23ss; 2 Corinzi 4,7-10).
■ 6. Che lezione hai tratto dalle esperienze,
che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano umano? (come
si sentiva il salmista in Salmo 25,15-20?).
■ 7. Che lezione hai tratto dalle esperienze,
che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano interpersonale?
(cfr. Proverbi 17,17; 2 Timoteo 1,15-18; cfr. anche Atti 28,15).
■ 8. Che lezione hai tratto dalle esperienze,
che hai fatto nel passato con i mali della vita, sul piano della fede nel
Signore? (cfr. 2 Timoteo 4,16ss; cfr. pure Giacomo 1,5-8).
►
Prove della vita {Nicola Martella} (T)
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I contributi sul tema ▲
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1. {Nicola Martella} ▲
Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):
■ «Confidate
in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli»
(Isaia 26,4).
■ «... i
nostri padri... bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla
roccia spirituale, che li seguiva; e la roccia era Cristo» (1 Corinzi
10,4).
■ «Egli
[Dio] faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori,
affinché, essendo radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di
abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e
la profondità dell’amore di Cristo (Efesini 3,17s).
■ «Come
dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a lui,
essendo radicati ed edificati in lui e confermati nella fede»
(Colossesi 2,6s).
■ «Noi
abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza
sia di Dio e non da noi. Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non
ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma
non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro
corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro
corpo» (2 Corinzi 4,7-10).
2. {Luigi Cesarano} ▲
■
Contributo: In Ebrei 11 la parola «fede»
si trova più di venti volte nei quaranta versetti di questo capitolo: una media
di una volta ogni due versetti. Inoltre questo capitolo contiene numerosi esempi
di ciò, che determinate persone sono riuscite a fare per mezzo della loro
fede. In Ebrei 11 troviamo la formula «per fede» una decina di volte. Al v. 4
per fede Abele fece tale cosa; al v. 5 per fede Enoc fece
qualcos’altro; al v. 7 per fede Noè e così via. Per mezzo della loro
fede, queste persone e altre, sono riuscite a fare cose grandi. C’è una
cosa che accomuna tutti i «modelli» di fede di questo capitolo. Tutti quanti
hanno fatto una scelta tra Dio e il mondo. Tutti quanti hanno deciso di
seguire Dio e non il mondo. Amen! {26-02-2015}
▬
Nicola Martella:
Qui ricorre la locuzione
greca pístei,
dativo di
pístis
«fede, fiducia, confidenza,
fedeltà, lealtà, ecc.»,
e intende letteralmente
«per mezzo della fede, mediante la
fiducia (in Dio)».
L’autore intendeva che la fiducia nelle promesse di Dio era lo strumento
per raggiungere i singoli obiettivi, che ogni credente si trova ad avere dinanzi
a sé. Sì, la fiducia nella promesse di Dio è un buon antidoto ai mali
della vita.
3. Damaris Lerici{} ▲
■
Contributo: Personalmente, quando sono
arrivati i mali della vita, ho sperimentato con una forza maggiore, una
forza che non era la mia (ma viene da Dio), tutta la grazia, la potenza l’amore
e la fedeltà del mio Dio! Sì, «benedetto l’uomo che confida nel Signore,
e la cui fiducia è il Signore! Egli è come un albero piantato vicino
all’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando
viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della
siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto» (Geremia 17,7s).
{26-02-2015}
■
Rita Fabi:
Concordo con Damaris. Anche per me ogni prova, che un tempo mi avrebbe
atterrato, mi radica maggiormente in Cristo, perché so che ogni vero
cristiano, avrà nel proprio cammino prove e persecuzione come il proprio
Maestro, e questo invece di abbattermi, mi rende orgogliosa di poter
condividere con Lui questi eventi, perché altrimenti mi sentirei proprio
inutile. «Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi
trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della
vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera
perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti» (Giacomo
1,2-4).
Rimanere
radicati in Cristo rappresenta la perseveranza del cristiano. «Anche noi dunque,
essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il
peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la
gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e
compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti,
soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del
trono di Dio» (Ebrei 12,1s). {26-02-2015}
4. {Donatella Nancy Festa} ▲
Nella vita di
ognuno, anche nella mia, capita di vivere prove e difficoltà in momenti,
in cui ci si sente più forti o in momenti in cui ci si sente più deboli. Paolo
diceva. «Quando sono debole, allora sono forte». Da questo
versetto ho capito che la vera forza, nel superare le tempeste della nostra
vita, è quella di una fede concentrata in Cristo. Riconoscere la mia
debolezza, mi spinge a rifugiarmi nel Signore e nella sua forza, non a confidare
in me stessa e nella mia appartenenza alla famiglia di Cristo. È vero che il
Signore ha dato a noi, come figli di Dio, autorità contro il suo nemico, ma è
anche vero che bisogna avere un concetto sobrio di se stessi, nella
misura della fede che Dio ci ha donato. Personalmente, cerco sempre di
fortificare la mia fiducia nel Signore, ricordandomi delle sue
promesse, generalmente quelle che mi tornano subito in mente, sono quelle
più efficaci a fugare i cattivi pensieri. Oggi, per esempio, mi torna in mente
su questo argomento: «Il Signore è la mia forza e il mio cantico, il mio
liberatore». Quando temo qualcosa o qualcuno mi ripeto le parole del
Salmo 18: «Io t’amo, o Eterno, mia forza! L’Eterno è la mia rocca, la
mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio,la mia rupe, in cui mi rifugio...».
Poi realizzo che a questa confessione di fiducia segue una promessa espressa nel
Salmo 91,9: «Poiché tu hai detto:“O Eterno, tu sei il mio rifugio”; tu
hai preso l’Altissimo per tuo asilo, male alcuno non ti coglierà, né piaga
alcuna si accosterà alla tua tenda». Fatto questo, confido; e la Parola di
Dio mi aiuta a non perdere il controllo. Se sono angosciata, prego.
Ammetto che non sempre riesco a difendermi nel modo giusto dalle aggressioni
della vita; ci sono stati, in passato, episodi che mi hanno provato a lungo,
facendomi quasi disperare; ma ammetto, nello stesso tempo, che Dio è
stato fedele e non mi ha mai abbandonata. Anche io posso dire come molti:
«Fin qui Dio ha provveduto»; e confido che mi porterà fino alla meta. E
se mi domando quanto devo confidare, c’è Isaia 26,3s: «A colui che è fermo
nei suoi sentimenti, tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.
Confidate in perpetuo nell’Eterno, perché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei
secoli». {26-02-2015}
5. {Giovanni Saeli} ▲
«Molte sono le
afflizioni del giusto, ma l’Eterno lo libera da tutte» (Sal 34,19).
La base per rimanere saldi nella fede, è avere completa fiducia nelle
promesse, che Dio ci fa attraverso la sua Parola, avere lo sguardo fisso su
Gesù (Eb 12,2), e aver realizzato la comunione attraverso la preghiera.
Ritengo personalmente anche importante il sostegno e la presenza della
fratellanza; sopratutto con alcuni s’instaura un sincero rapporto
d’amicizia. Per il credente biblico, trovarsi nella prova, non può che
essere motivo di rallegramento (1 Pt 4,13). Ora Dio è fedele, non permetterà...
(1 Cor 10,13). Per «quelli, che sono piantati nella casa dell’Eterno», «Egli
è la mia Rocca e non vi è alcuna ingiustizia in lui» (Sal 92,13-15).
La pace del Signor, nostro Gesù Cristo, custodisca e regni nei nostri cuori!
{26-02-2015}
6. {Claudia Biscotti} ▲
Grazie, Nicola, per questo studio, che ci aiuta a esaminare noi stessi. Come per l’altro tuo articolo, sulle prove
[►
Prove della vita],
devo ammettere che la prima reazione, che ho, è carnale; provo rifiuto
per la sofferenza e anche se, non rimprovero Dio, per ciò che sto attraversando,
mi lamento con Lui del perché e se era necessario. È una domanda
retorica, per la quale mi vengono in mente altre persone (Giona, Elia), che si
sono lamentate, ma che hanno sperimentato l’amore e la fedeltà di Dio, prima di
me. Ho la tendenza a chiudermi a riccio, e sembra che tutto intorno a me
diventi sfocato, tanto sono concentrata sul «male»; seppur mi senta sola, so per
certo di non esserlo. Una volta, ho percepito chiaramente, di trovarmi nel mezzo
di una «battaglia»; sopraggiunse la difficoltà all’improvviso e non ero
in grado di «cavarmela» da sola, pregai e sentii che il Signore stava agendo in
quel preciso momento in mio favore. L’unica cosa, che dovevo fare, era aver
fiducia; ma dall’altro lato, pensieri contrastanti mi volevano
distrarre, facendomi crollare. Fu dura ma il Signore vinse, e io con Lui.
Ripenso sempre alla frase: «Ti sia fatto come credi», ma nella tempesta non
sempre è facile o scontato. Altre volte, quando ho la tenebrosa sensazione che
non si aggiusterà, ho bisogno di sorelle e fratelli, che mi rammentano
l’amore e la fedeltà di Dio, scuotendomi ed esortandomi a non mollare. La
mia fede nel Signore cresce e anch’io; spero ogni giorno di più, di deluderlo di
meno. {26-02-2015}
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10. {} ▲
11. {} ▲
12. {Autori vari} ▲
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Rosangela
Campagna:
La cosa che ci rincuora, è che Dio e con noi (!) sia nella tempesta, sia
nella calma! {26-02-2015}
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Nina Sugameli:
O Dio, sii sempre radicato nel mio cuore, fino al mio ultimo respiro.
{26-02-2015}
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Prob/T1-Mali_fede_MeG.htm
25-02-2015; Aggiornamento: 28-02-2015