«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

Scenario biblico

Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

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SENTIERO DI LUCE

 

 di Nicola Martella

 

     ■ «Il sentiero dei giusti è come la luce dell’aurora, che va sempre più risplendendo fino al pieno giorno» (Proverbi 4,18).

     ■ «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli» (Matteo 5,16).

 

1.  MEDITA

■ Salomone illustrò dapprima il «sentiero degli empi» (Pr 4,14). Per stare nell’uno, bisogna schivare dal secondo, allontanandosene (v. 15). Tale «via dei malvagi» è caratterizzata dal desiderio parossistico di fare il male (v. 16) e di placare la fame d’empietà e la sete di violenza (v. 17). Tale «via degli empi» è come l’oscurità, in cui essi non scorgono dove inciamperanno e cadranno (v. 19).

     A ciò sta in contrasto il «sentiero dei giusti» (v. 18). Sebbene all’inizio sembra solo un fioco e indistinto albeggiare, tale luce aumenta continuamente il suo splendore, fino a raggiungere la sua piena forza a metà giornata. Stando così le cose, si tratta di un sentiero, in cui la giustizia produce vita (Pr 12,28). È una via diritta, che inoltre Dio appiana per il giusto (Is 26,7; cfr. 40,14).

 

■ I discepoli del Signore dovevano essere la luce del mondo (Mt 5,14). Una città, posta sopra un monte, non può rimaner nascosta; una lampada, posta sul candeliere, fa luce intorno a sé (v. 15). Similmente la luce dei discepoli doveva risplendere intorno a loro; gli uomini potevano vedere le loro buone opere e glorificare il Padre celeste (v. 16). Il presupposto, perché ciò avvenga, è il ravvedimento: amare la luce e uscire dalle tenebre, abbandonando le opere malvagie; infatti solo «chi mette in pratica la verità, viene alla luce, affinché le opere sue siano manifestate, perché sono fatte in Dio» (Gv 3,19ss; cfr. Rm 13,12).

 

 

2.  AZIONE: ● Noti un crescendo di luce nel cammino della tua vita? Da che cosa dipende? ● Gli uomini vedendo la luce, che trapela dalle tue opere, possono realmente glorificare il Padre celeste? ● Quanto fascino ha su di te nella pratica il «sentiero degli empi»? ● Quanta vita viene prodotta dalla giustizia sul tuo sentiero? ● Quanto è la via della tua vita dritta e piana? ● Hai piacere che le tue opere diventino palesi? E puoi dire che esse sono fatte in Dio?

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Med/A0811.html

01-08-2015; Aggiornamento:

 

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