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1. {Nicola Martella}
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Per
l’approfondimento si veda la seguente letteratura:
■ 1. Nicola
Martella,
Sessualità e contesti, Sesso & Affini 1 (Punto°A°Croce, Roma
1998; indice e descrizione).
■ 2. Nicola
Martella,
Tenerezza e fedeltà, Sesso & Affini 2 (Punto°A°Croce, Roma 1998).
■ 3. Nicola
Martella,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998).
Su adulterio e
fornicazione si veda nel
secondo volume la sezione «Relazioni eterosessuali problematiche» e i
relativi articoli:
▪ La
convivenza, pp. 324ss
▪ Seduzione e
concupiscenza, pp. 328ss
▪ Il
tradimento, pp. 336ss
▪ Tradimento e
Bibbia, pp. 346ss
▪ Infedeltà e
consulenza, pp. 352ss
▪ Alcuni problemi, pp. 361ss.
2. {Sergio Collura}
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Contributo: Amore, sessualità, desiderio,
spiritualità, fisicità, sensi di colpa, senso dl peccato, ma siamo veramente
sicuri che Gesù condannasse l’amore, che si esprima nell’accoppiamento? L’atto
d’amore prevede la procreazione, sono vietati i
profilattici, ma conciliare l’amore spirituale con il piacere del corpo è
difficile delimitarne il confine. Io sono credente, non sempre praticante, credo
in Dio, nei santi, nei miracoli. Non ho frequentato catechismo o azione
cattolica, non per mia scelta, ma ho ricevuto una educazione rigidissima e
ancora ne pago le conseguenze. {12-08-2011}
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Risposta 1
(Nicola Martella): Il desiderio e la fisicità sono linguaggi dell’amore
legittimi all’interno del matrimonio. Fuori di esso si chiama «adulterio»,
se si è sposati, si chiama «fornicazione» per tutte le altre espressioni
sessuali fuori del matrimonio. Adulterio e fornicazione, se non ci si ravvede,
escludono dal regno di Dio e destinano all’inferno.
■ «Non
sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non
v’illudete; né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né
gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli
oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio» (1 Corinzi 6,9s).
■ «Quanto
ai codardi, agli increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori,
agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello
stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda» (Apocalisse
21,8).
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Replica (Sergio
Collura): Io mi riferivo all’interno del
rapporto coniugale, quando il desiderio della carne prevale su quello
dello spirito, mentre si fa all’amore. Avrò modo, se non hai nulla in contrario,
di sottoporti alcuni quesiti.
▬
Risposta 2
(Nicola Martella): Dal linguaggio usato dal mio interlocutore —
atto sessuale coniugale col fine della procreazione,
profilattici vietati,
piacere del corpo visto in contrapposizione
all’amore spirituale — mostrano il tipico manicheismo trasmesso da un
magistero ecclesiale, che vuole determinare perfino l’etica sessuale che due
coniugi debbano usare sotto le lenzuola. Né Gesù né gli apostoli
hanno mai condannato o condizionato il rapporto legittimo fra due coniugi; essi
sono stati chiari e categorici nel condannare solo i rapporti fuori del
matrimonio di qualunque genere. Quanto ai rapporti matrimoniali è chiaramente
prescritto: «Per evitar le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria
moglie, e ogni donna il proprio marito. Il marito renda alla moglie quello,
che le è dovuto; e lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie
non dispone sul suo proprio corpo, ma il marito; e allo stesso modo il
marito non dispone sul suo proprio corpo, ma la moglie» (1 Cor 7,1-4).
Quindi, i rapporti sessuali nel matrimonio, non solo sono consentiti, ma sono
legittimi e doverosi; inoltre, una vita sessuale appagata nel matrimonio, oltre
a creare maggiore intesa, è il miglior deterrente verso la fornicazione.
Chi vuole seguire Cristo, fa sempre bene a
orientarsi ai chiari insegnamenti della sacra Scrittura, invece di
sottostare ai mutevoli diktat di una nomenclatura religiosa, a cui per altro è
stato imposta la rinuncia al matrimonio, sebbene la Bibbia prescriva
diversamente: «Bisogna dunque che il conduttore sia irreprensibile, marito
di una sola moglie... che governi bene la propria famiglia e tenga i
figlioli in sottomissione e in tutta riverenza (che se uno non sa governare
la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?)» (1 Tm 3,2).
«... quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie,
avente figlioli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né
insubordinati» (Tt 1,6).
3. {Luisa Lauretta}
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Caro Nicola,
apprezzo come sempre il tuo lavoro, ecco il mio pensiero al riguardo. Dio è
sempre stato molto chiaro per quanto riguarda il suo pensiero sulla
fornicazione e su tutti i peccati sessuali: l’adulterio, omosessualità,
prostituzione: «Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che
l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio
corpo» (1 Cor 6,18)
Ha sempre
messo bene in evidenza quali sono le conseguenze per coloro, che
commettono tali cose. È certamente un argomento scottante, ma comunque la Bibbia
lo tratta in maniera sincera e trasparente, affiche tutti sappiano che tali cose
sono peccato, e come qualsiasi peccato, si va incontro alla morte.
La società
di oggi tollera queste pratiche, ma Dio no! Il Signore ci mette un
guardia dalle sue conseguenze letali, per il nostro bene.
Il sesso è
contemplato solo nel matrimonio. Qualcuno potrà dire che il sesso è una
manifestazione d’amore... niente di più errato! Dio non può mentire, e se ha
detto tramite l’apostolo Paolo: «Fuggite la fornicazione», è perché Egli
sa quali sono le spiacevoli conseguenze di tale pratica e perché vuole
scamparci da guai e dolori di ogni tipo.
Chi ha
accettato Gesù nella sua vita, automaticamente è diventato il tempio di Dio,
ovvero un membro del corpo di Cristo, essendo uno spirito solo con lui; quando
la Scrittura dice che noi siamo il tempio di Dio, intende dire che noi siamo la
casa di Dio, secondo che è scritto: «La sua casa siamo noi» (Ebr.
3,6).
Ricordiamoci
inoltre che: «Poiché foste comprati a caro prezzo; glorificate dunque Dio
nel vostro corpo» (1 Cor 6,20) {12-08-2011}
4. {Vincenzo Russillo}
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Paolo ci chiama
alla santità: «Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a
presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio;
questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate
trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà»
(Romani 12,1-2). I nostri corpi devono essere presentati in sacrificio vivente
per il nostro culto spirituale. Quindi è necessario quanto segue.
■ 1.
Eliminare ogni tentazione e ogni dipendenza, che ha alimentato il peccato
sessuale; bisogna eliminare tutto ciò che impuro (Atti 19,19; Marco 9,43-47). Un
motto latino recita: «Immedicabile vulnus ense recidendum est, ne pars sincera
trahatur» — «La parte [l’arto] che è irrimediabilmente ferita, deve essere
tagliata di netto, affinché le parti che sono in buono stato non siano
danneggiate».
■ 2. Gesù
fu tentato (leggi Luca 4,1-3 e Matteo 4,1-11), e anche Paolo ebbe una
«spina nel fianco». Per questo la Bibbia ci dà un’importante indicazione: «Siate
sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un
leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi
nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli
sparsi per il mondo» (1 Pietro 5,8-9). Ecco come resistere con
successo: a) Bisogna imparare a dire di «no», come fece Gesù; b) Ma non basta,
bisogna essere pronti a rispondere con la Parola di Dio; 3) Non è la semplice
conoscenza delle Scritture, ma la Parola di Dio deve essere viva in noi (1 Gv
2,4). Il Salmista dice: «Il timor del Signore è il principio della
sapienza; hanno buon senso quanti lo praticano. La sua lode dura in eterno»
(Salmo 111,10). Dobbiamo applicare la Parola di Dio alla nostra vita.
■ 3. La
confessione del peccato ci porta alla vittoria. Infatti, fino a quando
Davide aveva taciuto, le sue ossa erano distrutte (Salmo 32,5-7). Il sapiente
insegnò: «Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le
abbandona otterrà misericordia» (Proverbi 28,13).
■ 4. Bisogna
essere pronti alla battaglia, che si combatte nella nostra mente (2
Corinzi 10,3-5). Le immagini o le emozioni potrebbero diventare delle roccaforti
di Satana e portarci al peccato. Bisogna sottomettere ogni pensiero a Cristo,
perché Dio combatterà per noi. Per vincere il peccato sessuale, bisogna avere
una strategia ben precisa: «Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti; non
sono tornato indietro prima d’averli distrutti. Li ho abbattuti e
non sono potuti risorgere; sono caduti sotto i miei piedi» (Salmo 18,37-38).
Il salmista ha schiacciato i suoi nemici e non è stato sulla difensiva. Ma è
necessaria una sana dose spirituale, bisogna essere aggressivi nella fase
iniziale della tentazione. Bisogna quindi essere spiritualmente violenti
contro il peccato (Matteo 11,12). Infine, dobbiamo pregare per la grazia
di Dio. Davanti alla lussuria e alla concupiscenza, bisogna essere pronti
perché s’innescano delle reazioni a catene sia a livello emotivo che spirituale,
che poi sono difficili da controllare. {13-08-2011}
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12. {Autori
vari}
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Salvatore Messina: Amen, fratello. Mi viene in mente Giuseppe e la moglie di Potifar: fuggire e fuggire, amen. {12-08-2011}
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Giuseppe Lo Porto: Credo che non ci siano molte riflessioni da
fare riguardo a questo tema, poiché l’unica cosa, che c’è da fare in queste
situazioni, non è affrontarle con la fede o con la Parola, no! Davanti a
queste cose io fuggo via, lontano! Dio ti Benedica, caro Nicola.
{12-08-2011}
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Daniele Guadagnino: Ottimo articolo, Nicola.
Spero che tutti, giovani e meno giovani, lo mettano in pratica, cominciando da ognuno di noi.
{13-08-2011}
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-fornicaz_fuga_GeR.htm
13-08-2011; Aggiornamento: