Alcuni fatti
■ Ogni anno muoiono in Italia circa 75.000 - 80.000 persone a causa del
fumo: circa 39.000 per cancro (al polmone, alla gola o alla cavità orale, ecc.),
circa 13.000 per malattie respiratorie croniche e 22.000 per malattie
cardiovascolari.
■ Per legge,
sui pacchetti di sigarette sono chiaramente scritti avvertimenti del genere: «Il
fumo rende impotenti», «Il fumo ostruisce le arterie», «Il fumo causa attacchi
cardiaci e ictus», «Il fumo provoca il cancro», «Il fumo causa una morte lenta e
dolorosa»...eppure il cervello dei fumatori è così fumato e dipendente da
non realizzare più neppure ciò, che tali messaggi vogliano dire.
Pensieri sparsi
■ Alcuni si
sono già fumati il cervello, ma asseriscono di poter smettere di fumare,
quando vogliono.
■ Alcuni, se
avessero risparmiato ciò, che hanno fumato nella loro vita, oggi potrebbero
condurre una vita agiata.
■ Fumare è
pagare ogni giorno un’esosa rata sull’assicurazione per una morte lenta e
dolorosa.
■ In genere i
genitori darebbero la vita per i loro figli, eppure sono così incoscienti da
avvelenarli col fumo passivo.
■ Che
contraddizione vedere una donna incinta, disposta a dare la vita, con in mano
una sigaretta, con cui sta dando la morte.
■ Quanti
chilometri di sigarette ti sei fumato finora? Quanto hai contribuito finora ad
arricchire le industrie del tabacco? Quanto hai pagato fin qui di tasse sul fumo
allo Stato? Di quanto hai derubato finora te stesso, i tuoi figli e la tua
famiglia, fumando?
Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Ogni
cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi
lascerò dominare da cosa alcuna...Il corpo...è per il Signore, e il Signore è per
il corpo» (1 Corinzi 6,12s).
■
«Io tratto duramente il mio corpo e lo
riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non
sia biasimato» (1 Corinzi 9,27).
■ «Cristo
ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di
nuovo porre sotto il giogo della schiavitù!» (Galati 5,1).
■ «Promettono
loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno è
schiavo di ciò, che lo ha vinto» (2 Pietro
2,19).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni? Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail) Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto. I contributi sul tema
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1. {Stefano Carta}
▲
Questa è la mia testimonianza da ex-fumatore.
Io ero un fumatore. La mia media era un pacchetto al giorno, e il sabato
abbondavo ancora di più. Mi ricordo che è stata una lotta smettere, più
che altro contro me stesso. Quando mi sono convertito, ho capito che era un
peccato in quanto contro Dio, e inoltre arrecavo danno al mio corpo e al
mio spirito, poiché essere schiavo di un vizio, come era il mio caso, e
testimoniare della liberazione ricevuta in Cristo era un controsenso. Allora mi
ricordo che pregavo Dio di aiutarmi a smettere; però quando uscivo di casa,
entravo sempre dal tabaccaio. Poi provavo un senso di impotenza e
frustrazione, e quasi mi arrabbiavo con Dio, perché non mi dava le forze per
smettere. Un giorno decisi di iniziare a cambiare strada con la macchina,
e di non passare più davanti al tabaccaio, e quel giorno non fumai. Ci fu
certamente una lotta, ma mi resi conto che Dio mi aveva già donato la vittoria
su quel peccato e che io dovevo semplicemente appropriarmene. Non ho usato
sistemi alternativi al fumo per cercare di smettere, ma ho semplicemente
pregato, e Dio mi ha dato la forza. Una cosa, che quest’esperienza mi ha
insegnato per la mia vita, è quella di camminare conformemente alle
richieste di preghiera: se chiedo a Dio di farmi smettere di fumare, è da stolti
passare di fronte al tabaccaio, per essere tentati a entrarci. Non posso
giocare con il mio peccato come un torero gioca con il toro nell’arena,
sventolandogli lo straccio rosso sopra il naso, perché il toro del peccato
purtroppo non fallisce e io non ho da me stesso l’abilità per affrontarlo con le
mie forze. Per cui, coerentemente alle mie richieste di preghiera, non devo
mettermi nella tentazione con le mie stesse mani. Dio mi ha dato la forza
di fuggire al male. Il fumo purtroppo è una piaga sociale non
indifferente, e una schiavitù per molti, che ritengono se stessi uomini
liberi in Cristo. {08-12-2012}
2. {Nicola Martella}
▲
Qui di seguito
prendo posizione sulla questione se fumare sia peccato o altro. Premetto
che sono contrario al fumo per motivi medico-scientifici, non tanto per motivi
religiosi. Perciò, personalmente non ritengo che fumare sia un «peccato»,
poiché nella Bibbia non c’è nulla di simile, che venga definito allo stesso
modo. «Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è
la violazione della legge» (1 Gv 3,4). Preferisco chiamare iniquità
ciò, che la Scrittura dichiara espressamente così o almeno in modo simile. Il
fumo è molto più verosimilmente una contaminazione della carne (cfr.
2 Cor 7,1; Eb 9,13s; Gd 1,8). Dalla
contaminazione ci si purifica, allontanandosi dalla fonte (cfr. Is 52,11; 2 Pt
2,20) e bandendo o distruggendo quest’ultima (Nu 5,2; cfr. Lv 11,33s).
È meglio
chiamare il fumo per quello, che è: una dipendenza, quindi una schiavitù
sotto un vizio; solo così è possibile aiutare efficacemente.
Ciò ci libera anche dall’arbitrio di stabilire noi
che cosa sia il «peccato» e dalla fissazione di chiamare alcune cose così (p.es.
una sigaretta dopo mangiato) e altre no (una decina di caffè al giorno). Una
dipendenza può essere spesso semplicemente l’esagerazione di una cosa legittima
(1 Cor 6,12), in eccesso (p.es. bulimia), in difetto (p.es. anoressia) o nella
ripetitività (compulsione). Ogni dipendenza rende «schiavi
della corruzione» (2 Pt 2,19).
Giusto è che, se si chiede a Dio la forza per
uscire da una dipendenza, non ci si deve mettere in tentazione con le
proprie mani, passando vicini alla fonte di pericolo.
3. {Antonio Nappo}
▲ ■
Contributo: Bisogna avvisare i
dipendenti, altrimenti si diventa co-dipendenti. Quando avvisare non basta,
bisogna anche punire i dipendenti, addirittura allontanandosi da loro,
perché il fumo passivo è ancora più dannoso. Bisogna punire tutte
le dipendenze (Proverbi 19,19). {08-12-2012}
▬
Nicola Martella: Praticamente, come si fa a
«punire tutte le dipendenze»? E chi lo deve fare? E chi stabilisce che
cosa sia una vera dipendenza? E poi, ad esempio, dopo quanti caffè per
peso corporeo si diventa dipendenti? Poiché personalmente non ho alcuna autorità
esecutiva, preferisco convincere con argomenti probanti. ■
Antonio Nappo: Parlo di «punire le
tendenze» nel senso di non subirle, richiamando chi ci sta vicino e, se
il caso, allontanandosene. Lo Spirito Santo penserà all’opera di
convinzione ed, eventualmente, alla punizione. {09-12-2012}
4. {Francesco Cicala}
▲
Caro fratello
Nicola, questo quesito, che hai posto in rete, è interessante, perché si è
circondati da tanti fumatori incalliti. Quando li si esorta a sforzarvi
di smettere di fumare per la salute fisica e della tasca, la risposta è: «Posso
smettere quanto voglio», oppure: «Quando moriamo, moriamo», dando poca
importanza a questi pericoli.
Leggendo le
varie citazioni bibliche da te riportate, posso rispondere con la mia esperienza
di ex-fumatore di un pacchetto e più al giorno.
Ho sempre
tentato di smettere, ma non ci sono mai riuscito, fino a quando non ho
conosciuto il Signore; e con la sua presenza nella mia vita, ho smesso
subito di fumare, perché mi ha dato una carica psicologica di poterlo fare «Cristo
ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di
nuovo porre sotto il giogo della schiavitù!» (Galati 5,1).
Sono 22
anni che non ho più toccato una sigaretta, tranne un breve episodio, perché
scoraggiato dalle situazioni di chiesa, ritornò il desiderio nella psiche,
convinto che mi avrebbe rilassato. Tuttavia, appena comprato il pacchetto delle
sigarette, aprendolo, accesi la prima; e non appena il primo inspiro del fumo
entrò in me, mi sentii sporco, ripreso nella coscienza e come sconfitto. Così il
pacchetto nuovo, appena comprato, fu stropicciato. Perciò, dopo 22 anni, posso
dire che c’è stato una sola inalazione di una sola sigaretta.
Dal momento
che fumare non si può chiamare peccato, allora posso rispondere come dice Paolo
ai Corinzi «Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è
lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna...Il corpo...è per il
Signore, e il Signore è per il corpo» (1 Corinzi 6,12s). Non c’è nessuna
utilità nel fumare, al contrario danneggia la salute e le finanze; per
cui dovremmo cercare di mantenere la nostra salute, per poter servire il
Signore al meglio delle nostre possibilità, e le finanze per
l’avanzamento del regno di Dio.
Ben sapendo
che il fumo è una dipendenza. Da non credente non riuscivo a
concentrarmi, quando dovevo leggere i disegni delle costruzioni sui cantieri,
fino a quando non mi accendevo la sigaretta. «Io tratto duramente il mio
corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io
stesso non sia biasimato» (1 Corinzi 9,27). Questo versetto ci ricorda che
abbiamo la possibilità in Cristo di non lasciarci ridurre come schiavi
della sigaretta, ma pregando il Signore che ci dia la possibilità di vincere la
dipendenza, incominciando a farlo. Questo ci permetterà di aiutare gli altri a
non essere dipendenti della sigaretta. {09-12-2012}
5. {}
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6. {}
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7. {}
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8. {}
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9. {}
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10. {}
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11. {Vari
e medi}
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■
Franco D’Antoni: Il Signore mi ha dato la
forza di smettere, perché io non riuscivo, pur avendo provato più volte.
Ricordo che pregai e fui pieno di volontà di smettere. Mi deridevano,
perché dicevo che non fumavo più, e affermavano che tra due giorni avrei fumato
di nuovo. Da allora sono passati 13 anni, gloria a Dio. {08-12-2012}
12. {Vari
e brevi}
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■
Sandro Moreno: Chi compra le sigarette è uguale al condannato a morte, che paga il boia. {08-12-2012} ►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Vita_in-fumo_UnV.htm
08-12-2012; Aggiornamento: 10-12-2012 |