«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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FALSI ACCOUNT SU FACEBOOK? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Falsi account su FacebookHo scritto quanto segue a vari miei contatti di Facebook, il cui account personale è fuori norma: Caro amico, tu sei fra i miei contatti. Constato che il tuo account è fuori norma per Facebook. Visto che certamente sei interessato alla correttezza, ho sentito come mia premura avvisarti con il seguente articolo: «Falsi account su Facebook». Il motto è il seguente: «Chi pensa di conoscere la verità, inizi dalla propria moralità!».

     Tra questi miei contatti c’erano coloro che non hanno solo nome e cognome, come prescritto espressamente da Facebook, ma un richiamo a Dio, a Cristo, a un’associazione, a un corso biblico, a un account congiunto lui e lei, a un titolo religioso (apostolo, profeta, ecc.), e così via.

     Le reazioni sono state diverse: C’è stato chi ha espresso meraviglia per la regola; chi ha cercato di minimizzare il «peccato veniale»; chi ha chiesto consiglio per come risolvere la questione; chi è stato aggressivo e violento, dicendomene di tutti i colori; chi si è schermato, affermando che i problemi dei cristiani sono ben altri; chi non ha risposto per nulla, ignorando il problema; chi ha timore che con i dati veri possa essere meno libero o addirittura minacciato; chi non ha capito neppure di che cosa parlassi e, pensando che mettessi in dubbio la loro moralità, mi hanno fatto una predichetta sulla loro integrità oppure addirittura hanno dato sfogo a tutta la loro carnalità; e così via.

     Tutto ciò è diventato un interessante test di moralità dei cristiani! Specialmente la discussione con Salvatore Tarantino ci ha permesso di mettere proprio a fuoco tale aspetto della morale del cristiano biblico. Abbiamo convenuto che un discepolo di Cristo non può predicare bene di verità e legalità e poi razzolare male là, dove gli conviene. Aprendo un account personale, alcuni sottoscrivono regole e le infrangono proprio facendo ciò, poiché disattendono al contratto di servizio, che sottoscrivono. Certo, alcuni non se ne rendono conto, altri pensano che tali regole siano solo formali, altri ancora sono abituati alla doppia morale, distinguendo arbitrariamente le cose della fede (o religiose) da quelle secolari (o del mondo).

     Oltre alle norme di Facebook, menzionate nell’articolo, ricordo pure questa: «Aziende, marchi e altre organizzazioni devono creare Pagine Facebook, non profili personali» («Quali sono i nomi consentiti?»). È chiaro che ciò vale anche per chiese, missioni, associazioni religiose e così via.

 

Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Giuseppe Lo Porto

2. Mario Mariano, ps.

3. Maurizio Ruffino

4. Luna Estiva, ps.

5. Ursula Illiano

6. Pietro Calenzo

7. Antonio Romanelli

8. Amore Incondiz., ps.

9. Mirko Chiera

10. Salv. Tarantino

11. Alcuni casi

12. Autori vari

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Giuseppe Lo Porto}

 

Contributo 1: Caro Nicola Martella, non solo condivido quanto tu hai scritto, ma inizierò, come ho già fatto in precedenza, ad accettare solamente amicizie, laddove la persona sia ben trasparente ai miei occhi. E ciò alfine di avere, benché virtuale, ma pur sempre una comunione. E aggiungo che abbiamo così tanto giudicato l’ambiente cattolico, a motivo delle immagini che adottano, per rappresentare Dio; ora, però, le vedo in ogni nota o addirittura sull’immagine dello stesso profilo di alcuni, tanto che mi sono domandato: «Chi mai si può celare dietro un’immagine?». Quelli che non vogliono apparire direttamente, e i loro motivi sono molteplici, chi lo fa per dare un’impressione a chi lo osserva di ciò, che sente nel suo cuore, chi lo fa per motivi futili, chi lo fa per far capire a chi lo contatta a quale religione o credo appartenga,ecc.

     Ma quando si parla di falsi account, allora qui si entra in una dimensione diversa da quella di una semplice immagine, poiché non si nasconde solo il volto di una persona, ma la sua identità! E perdonatemi l’ignoranza, ma chi è colui che si cela dietro falso nome? Beh, se non lo sapete, vi illumino io, cari fratelli evangelici: è il diavolo!

     Caro Nicola Martella, i miei più sentiti ringraziamenti, per quanto tu possa fare per dar maggior sicurezza in questo ambiente. Benedizioni. {24-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Dai tuoi contatti comincia a eliminare quegli account che hanno titoli altisonanti come «apostolo», «profeta», ecc. direttamente nell’account, visto che per Facebook sono fuori norma! Per Facebook un account deve contenere solo nome e cognome, e cioè veri. Quindi, tutti gli account con «Gesù», «Dio» e altri nomi e titoli religiosi sono fuori norma e contravvengono alle regole. Tali persone dovrebbero aprire una pagina o un gruppo al riguardo.

 

Contributo 2: Lo farò. Apocalisse 4,3 descrive la trasparenza di Dio, per cui quanto lo dovremmo esserlo noi; se veramente siamo luce, allora che sia visibile a tutti. Aggiungo che non sarà il titolo da me scritto sul mio profilo, che mi fa un servo di Dio, bensì i frutti che riesco a produrre per mezzo dello Spirito Santo nel nome di Gesù. Chiunque è da Dio, faccia secondo i comandamenti datici da Dio; chiunque è del mondo, faccia secondo la legge del mondo. Ma chi è luce non la occulti. Benedizioni. {24-07-2011}

 

 

2. {Mario Mariano, ps.}

 

Contributo: A me non m’interesse se l’account e vero o falso... un albero buono si riconosce dai suoi frutti!! {24-07-2011}

 

Nota redazionale (Nicola Martella): È evidente che tale account è falso. La persona, che si cela dietro a esso, è un accanito seguace di «Maria di Roma».

 

Osservazioni (Davide Forte): Non lo sai che per riconoscere l’albero buono, devi avere lo Spirito di Dio, e non di Maria? {24-07-2011}

 

Replica (Mario Mariano): I frutti sono le opere, Davide! {24-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): «I frutti sono le opere». Se s’infrange una regola chiara ed evidente, tali frutti-opere sono cattivi, quindi l’albero è cattivo, vero? L’albero si riconosce dai suoi frutti.

 

Osservazioni (Pietro Calenzo): Tornando al tema del post del fratello Martella, mi domando quale frutto o opera della fede si possa scorgere nel venir meno alla parola data o a una accettazione di regole, prima accettate e poi disattese! {24-07-2011}

 

 

3. {Maurizio Ruffino}

 

Contributo: Non avevo mai letto della proibizione per i titoli professionali e religiosi, che, invece, sono ampiamente usati (oltre a quelli religiosi troverai anche «psicologo», ecc.). Non vedo, però, il motivo di tale proibizione (anche se io non li uso), e, nella regola, non sono addotte motivazioni. Ne sai qualcosa di più? {24-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Prendo atto delle regole, ma non capisco tutte le motivazioni; prendo atto che gli account personali devono contenere solo nome e cognome, e cioè quelli veri. Poi, avendo tale account personale, ognuno può aprire pagine personali, professionali, culturali, ecc. e gruppi di discussione. Sia le pagine (nel mio caso, ad esempio, Punto°A°Croce), sia i gruppi di discussione (nel mio caso, ad esempio, Diakrisis) possono avere un nome qualsiasi, quindi contenente un titolo, una professione, il nome di una chiesa, di un’associazione, di una missione, e così via. L’errore che si fa, è di aprire un account con tali elementi, mentre esso può contenere, come detto, solo nome e cognome reali.

 

 

4. {Luna Estiva, ps.}

 

Contributo: Carissimo fratello, io sono ***. Del fatto che non potevo metter nomi di fantasia, io non ne ero al corrente, anzi mi hanno detto tutt’altro, non conoscevo queste cose, cercherò di capire bene. Ho tolto il mio nome e cognome perché c’è stato un momento che mi sono allarmata per falsi fratelli: uno chiedeva soldi e chissà cosa; un altro si spacciava per pastore, ha altre pagine con nomi diversi e mi hanno detto: «Poveretto ha dei problemi mentali». Ho cancellato questi contatti e cambiato nome; non ricordo se ti ho avvertito di questo. Ho visto che di un mio vecchio contatto hanno clonato la foto, il nome e cognome. Ultimamente ho notato un po’ di disordine. Dio ti benedica. {24-07-2011}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Cara ****, non ho molto da dirti. Ti ho taggata per caso. Ho scritto un articolo generale, ma non miravo a nessuno in particolare, ma solo alla verità e a far conoscere le norme di Facebook. Il tuo account è falso per Facebook, che tollera solo nomi e cognomi veri. Poi, fai uso della tua libertà e della tua responsabilità dinanzi a Dio e agli uomini.

 

Replica (Luna Estiva, ps.): Ringrazio Dio che Lui conosce la mia moralità molto meglio delle persone che non mi conoscono affatto. Non ho mai messo su Facebook niente d’indecoroso, che faccia vergogna a mio Padre; e ringraziando Dio, posso camminare a testa alta e non bassa nella mia città. Mai nessuno, che mi ha conosciuto, ha mai avuto di che dire qualcosa della mia moralità. {24-07-2011}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Ne sono solo contento. Il tema si trova sulla mia bacheca. Non pensavo a te, quando l’ho scritto. Ribadisco nuovamente che ti ho taggata per caso su «Facebook». Comunque, ora che sei al corrente delle regole di Facebook, fai secondo la tua coscienza. Ti auguro il «pacifico frutto di giustizia». ;o)

 

 

5. {Ursula Illiano}

 

Contributo: Caro Nicola, condivido quello, che dici, perché ritengo ovvio per un credente essere coerente anche su Facebook con quello, che è nella vita reale. Non conosco approfonditamente tutto ciò che Facebook «offre e richiede», sopratutto l’uso, che ne viene fatto da chi è mal intenzionato. Poiché ritengo che i contatti, che ho, siano autentici, anche se alcuni di questi si presentano con titoli. Quello che però vorrei aver chiaro, è ciò che hai scritto riguardo alle pagine e ai gruppi. Considerando anche questo gruppo, a cui facciamo parte, e anche delle pagine, che tu stesso gestisci. Quale dovrebbe essere la giusta scelta d’impostazione? Ovviamente la domanda è a scopo informativo per saperne di più ed essere anche più accorta nei contatti, che faccio su Facebook. Scusa se non rispondo in modo adeguato alla tua domanda, spero mi risponderai ugualmente. Grazie! {24-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Come già espresso sopra, gli account personali devono contenere solo nome e cognome, e cioè quelli autentici. Poi, usando tale account personale, ognuno può aprire pagine di scopo e gruppi di discussione. Sia le pagine, sia i gruppi di discussione possono avere un nome qualsiasi. L’errore che si fa, è di aprire un account personale contenente tali elementi, quali titoli, associazioni, chiese, missioni, eccetera. Spero che ti sono stato utile e comprensibile.

 

Replica (Ursula Illiano): Sì, sei stato utile e comprensibile. Grazie! {24-07-2011}

 

Osservazioni (Alaimo Calogero): Sì, ben detto.

 

 

6. {Pietro Calenzo}

 

Contributo 1: Grazie, Nicola per la tua preziosa nota. Aggiungo personalmente ciò, che è scritto nella Parola eterna di Dio: «Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi» (Luca 16,10). Bisogna dare a Cesare ciò, che è di Cesare, e a Dio, ciò che è di Dio (Matteo 17,21; Marco 12,14, Luca 20,22). I cristiani devono essere sottomessi alle leggi e alle regole, che sono stabilite dalle autorità, permesse da Dio; chi si ribella a esse, si ribella a Dio (1 Tim 2,2; Rm 13,1). L’osservanza delle leggi stabilite, non può essere soggettiva, ma oggettiva. Buon discernimento. Ma moralità, etica, deontologia, sembrano diventati per alcuni un optional. {24-07-2011}

 

Contributo 2: La mancata coerenza morale e il diniego di regole sottoscritte e disattese, sono la cartina tornasole di una religiosità fine a se stessa e mai vissuta. Shalom, Nicola.

     Per alcuni utenti, la presente netiquette è diventato un optional. Mancanza di etica, morale, deontologia sono le peculiarità che li contraddistinguono. {24-07-2011}

 

 

7. {Antonio Romanelli}

 

Contributo: Sono d’accordo. Credo che dietro a ogni account ci dovrebbe essere almeno il cognome e nome di chi gestisce il profilo.

     Se ho capito bene per le pagine c’è un altro regolamento, però credo che sarebbe buona norma che anche nelle pagine, si potrebbe leggere il cognome e il nome reale di chi amministra la pagina. Come posso leggere nelle informazioni della pagina «Fede Vivente» (Pagina di Nicola Martella). {24-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Giustamente, è buona norma deontologica di mettere anche nelle pagine un riferimento alla persona, che le amministra, ad esempio nelle informazioni.

     Nei gruppi Facebook indica gli amministratori; basta pigiare su «Mostra tutti» i membri ed esce una descrizione del gruppo e, pigiando su «Visualizza amministratori», è possibile vedere questi ultimi. Può succedere comunque, che un amministratore si rimuova, e allora il gruppo rimane «orfano» e continua fintantoché alcuni membri rimangono.

 

 

8. {Amore Incondizionato, ps.}

 

Contributo: Caro Nicola la verità o la moralità non sta in queste cose. Se usare il nome «Amore Incondizionato», invece che i nostri nomi e cognomi, significa portare più gente ad accedere a questo contatto, che parla della Parola di Dio, allora siamo ben lieti di andare contro questa regola. A volte le regole non sono perfette e molte volte non sono neanche buone. Per farti un esempio nei paesi, dove c’è la persecuzione, molti fratelli rischiano e perdono la vita, proprio perché vanno contro le regole di questi paesi; questo non vuol dire che in loro non ci sia verità. Credo che usare in un profilo la frase «Dio è Amore» non vada contro la Parola di Dio. In Giovanni 8,32 c’è scritto: «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». La libertà vera è una conseguenza della verità! […] {25-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Non mi resta che ripetere la mia massima sulla coerenza: «Chi pensa di conoscere la verità, inizi dalla propria moralità!». Come si fa a dire «La libertà vera è una conseguenza della verità», e a mentire di proposito, aprendo un account, che è contro le regole del social network, che ci dà il servizio?

     Quando facciamo un account, Facebook ci chiede se abbiamo capito le regole e se le accettiamo. Se diciamo di sì, ma le stiamo contravvenendo allo stesso tempo, siamo spergiuri, bugiardi, fedifraghi, ecc. Ciò non s’addice a un discepolo di Cristo.

     Penso che possiamo applicare anche qui questo principio della Scrittura: «Ogni anima si sottoponga alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le esistenti sono ordinate da Dio. Chi resiste perciò all’autorità, si oppone all’ordine di Dio; e quelli che vi si oppongono, riceveranno un giudizio» (Rom 13,1s).

     Noi cristiani dobbiamo assolutamente sottometterci alle regole imposte dalle autorità, per essere credibili, quando chiediamo che si ubbidisca a Dio; solo così saremo coerenti e una testimonianza per gli altri. Gesù stesso insegnò: «Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi» (Lc 16,10). Paolo scrisse: «Tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato» (1 Cor 9,27).

 

Osservazioni (Liliane Vitanza Hoffer): Grazie Nicola, ho fatto la stessa richiesta al mittente [= Voce Della Bibbia]. {25-07-2011}

     Ciò, che a me non piace, è di non sapere chi si nasconde dietro certi profili, che con il loro titolo possono ingannare. Perché uno pensa di aver diritto al titolo «Amore Incondizionato» o «Voce della Bibbia» o «Amici d’Israele» o simili più di altri? Se si tratta di una chiesa o comunità, è un altra cosa. Se si tratta di un gruppo è anche un’altra cosa. Ma per la persona individuale, vale il riconoscimento: nome e cognome. {26-07-2011}

 

 

9. {Mirko Chiera}

 

Contributo: Salve, innanzitutto il secondo link è una sua invenzione personale, e a mio avviso attraverso quel sito lei sta distorcendo la verità biblica, e a sua volta vorrebbe farsi pubblicità alla sua dottrina. Credo però che su questa pagina [= «Amare Dio»] sia cascato male, visto che ognuno di noi ha conosciuto la vera verità, cioè Cristo Gesù. Sinceramente questa non è la mia pagina, ma ne ho anche io una e le dico che questa non è un falso profilo. Ci sono tantissimi profili che rappresentano un’associazione o un’azienda o una corrente religiosa, ecc. ecc. Si informi meglio, e prima di lanciare un’accusa e sventolare la propria giustizia, pensi un attimino prima di scrivere. {25-07-2011}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): Questo, purtroppo, non è un parlare da persona saggia, la quale prima verifica le cose e poi risponde nel merito. Perché non leggi semplicemente le regole di Facebook al link indicato? Lo rimetto qui per comodità: «Quali sono i nomi consentiti?».

     Che gli altri, nella loro ignoranza in merito, sbaglino, significa che dovremmo farlo anche noi, tanto più dal momento in poi che lo sappiamo? Ti lascio con questo proposito biblico: «Siamo persuasi d’avere una buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa» (Eb 13,18).

 

Replica 1 (Mirko Chiera): Se guardi bene, su alcune pagine c’è anche scritto personaggio inventato, e se te lo permette Facebook, perché lo devi vietare tu? E poi perché usi i passi biblici, se su quel sito c’è tutto tranne che del cristiano? {25-07-2011}

 

Risposta 2 (Nicola Martella): Vedo che le cose sono peggio di quanto pensassi; qui manca anche il discernimento, oltre che la saggezza. Nell’articolo indicato di face book è scritto che gli unici account permessi devono essere personali e si deve solo usare nomi e cognomi veri, senza titoli e altro. Poi, si possono aprire pagine e gruppi (non account personali) con nomi vari, usando il proprio account personale. Verifica!

 

Replica 2 (Mirko Chiera): È chiaro che, se io sono Mirko Chiera, e uso un’identità falsa, questo è illegale, ma questi tipo di gruppi, che rappresentano un’associazione ecc., sono perfettamente idonei, e anche sull’articolo di Facebook non risulta quello, che tu sostieni. E comunque venire su questa pagina a fare la morale su questa cosa, è tipico di chi vuole semplicemente provocare una reazione, ma come vedi oltre me, che lavoro nel settore dell’informatica, non c’è nessun altro che vuole perdere tempo appresso a queste francamente fesserie. Ciao. {25-07-2011}

 

Risposta 3 (Nicola Martella): Siamo al limite del paradosso; invece di ringraziare chi ci avverte, lo ricopriamo di ludibrio. Sulla stessa pagina di Facebook leggo: «Gli account devono rispettare tutti i seguenti standard di autenticità: Sono vietati i nomi falsi. [...] Aziende, marchi e altre organizzazioni devono creare Pagine Facebook, non profili personali» («Quali sono i nomi consentiti?»). È chiaro ora?

 

Replica 3 (Mirko Chiera): Va bene, hai ragione tu. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Pietro Calenzo): Ha ragione Facebook, Mirko Chiera. {25-07-2011}

 

 

10. {Salvatore Tarantino}

 

Contributo: Facebook non è Cesare. È sufficiente non volare via con la fantasia per risolvere tutta questa discussione inutile. {25-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Ho affermato già sopra che, quando apriamo un account, Facebook ci chiede se abbiamo capito le regole e se le accettiamo. Se diciamo di sì, ma le stiamo contravvenendo allo stesso tempo con cognizione di causa, siamo spergiuri, bugiardi, fedifraghi, ecc. Ciò non s’addice a dei discepoli di Cristo, vero?

     Gesù chiede a ogni suo seguace di essere anche «fedele nelle cose minime», per distinguersi da chi è «ingiusto nelle cose minime» (Lc 16,10), poiché solo così gli verranno affidare le cose grandi. Perciò la coerenza deve cominciare da noi, esercitandoci nella disciplina, affinché «talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato» (1 Cor 9,27).

 

Osservazioni (Davide Forte): Salvatore, Nicola non ha torto a mettere in evidenza le regole di Facebook; dopotutto anche la costituzione italiana prevede lo stesso regolamento. Poi non dimentichiamo che dietro una figura sacra o un logo potrebbe nascondersi un bambino o un adolescente, cosa punibile anche dalla legge se veniamo sorpresi dalla polizia postale a dialogare con bambini. Ultimamente ho chattato a lungo con una bambina di 12 anni e non lo sapevo, l’ho intuito e le ho consigliato di non farlo più, perché potrebbe cadere nelle mani di un maniaco; lei lo ha capito e mi ha ascoltato. Quindi, è buono essere trasparenti, è sinonimo di sincerità. Io mi sono promesso di non accettare più amici con immagini sacre, di fumetti e quant’altro. Pace. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Antonio Nappo): Giustissime tutte le osservazioni. Inoltre le regole esistono, affinché la società sia più giusta. Vivere senza leggi fa diventare fuorilegge. Cosa desideriamo: le cose fatte con ordine o il disordine e il caos? Se ci definiamo cristiani, e non lo siamo solo nominali, bisogna che imitiamo il nostro Dio, che è un Dio di ordine; ed è anche un Dio di giustizia, che condannerà chi si è condotto senza regole. {25-07-2011}

 

Replica (Salvatore Tarantino): Davide, non intendo giustificare né immagini sacre né azioni con quegli scopi illegali, ma rimane il fatto che siamo chiamati a fare la volontà di Dio e a rispettare le leggi dello Stato, quel tanto che basta per non far parlare male di Dio a causa nostra. Rispettare le regole di Facebook è una faccenda privatistica, che non riguarda né Dio né Cesare. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Antonio Nappo): Salvatore, in ogni caso, se esiste un regolamento bisogna rispettarlo, viceversa si può farlo presente e discuterne i punti. Disgiungere poi il comportamento su Facebook da quello che c’impegniamo verso Dio, non lo capisco. Il riferimento del credente deve essere sempre quel triangolo teologale: Dio, il mio prossimo, io; e ciò in ogni aspetto della nostra vita. Se abbiamo creduto in un Dio: onnipresente, onnipotente, onnisciente. {25-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Dio è sempre presente ed è testimone anche dei patti privati (Gen 31,50), dei patti politici (Ger 34,18s) e dei patti matrimoniali (Mal 2,14ss). Questa doppia morale mi spaventa alquanto, specialmente se proviene da chi dovrebbe ammaestrare altri.

 

Osservazioni (Gaetano Santagata): Iscriversi a Facebook, significa accettarne le regole, poiché nel momento in cui diamo il nostro consenso si configura un’automatica e volontaria riduzione della nostra libertà. Di conseguenza chi non rispetta le regole di Facebook, o non è cosciente di quello che fa, oppure soffre di una dicotomia schizofrenica, che muove la volontà prima in una direzione e poi in un’altra diametralmente opposta, o comunque in contrasto con la prima. Ad ogni buon conto, rispettare le regole è un dovere morale ed è sicuramente da buoni cristiani. {25-07-2011}

 

Replica (Salvatore Tarantino): In Genesi 31,50 Dio fu chiamato in causa con un giuramento. Non penso che chi s’iscrive su Facebook presti giuramento. Non ha senso parlare di morale, che è soggettiva, se essa non trova corrispondenza nella giustizia di Dio, che è oggettiva. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Antonio Nappo): Salvatore, il giuramento per il credente è l’impegno, che abbiamo preso con il Signore nel giorno che abbiamo posto la nostra fede in Lui. E diventa oggettiva, quando dobbiamo fare delle scelte in rapporto a quello, che diciamo di essere. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Gaetano Santagata): Quindi, Salvatore, stai dicendo che, quando dai il consenso a sottostare a delle norme, puoi non sentirti moralmente obbligato a rispettarle? {25-07-2011}

 

Replica (Salvatore Tarantino): Sto solo dicendo che non potete imporre ai credenti delle regole, che Dio non ha imposto. Potete considerarle soggettivamente validissime e moralmente nobilissime, ma non biblicamente vincolanti. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Antonio Nappo): Allora, Salvatore, le leggi che fa il governo possono essere evase? E cosa significa «biblicamente vincolanti»? Cioè ciò, che stabilisce lo Stato, non deve essere rispettato? {25-07-2011}

 

Replica (Salvatore Tarantino): Per quanto riguarda le autorità ci sono dei riferimenti biblici. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Antonio Nappo): Le autorità sono volute da Dio; e fanno le leggi perché Dio è un Dio di ordine, e siamo tenuti a rispettarle. {25-07-2011}

 

Osservazioni (Mario Mariano, ps.): Io credo che il primo a trasgredire le regole sia Facebook, visto che fa le regole e non le fa rispettare! Quindi, se l’account campa ancora, vuol dire che a Facebook non glie ne freghi più di tanto! {25-07-2011}

 

Osservazioni (Gaetano Santagata): Mario Mariano, quello che hai detto, se permetti me la scrivo! Troppo forte! Perché era una battuta, no!? {25-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Torniamo al tema principale e lasciamo da parte la giudaizzazione del nuovo patto (quindi della grazia), che possiamo riprendere in un altro momento.

     Paolo scrisse: «Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: Un patto, che sia stato validamente concluso, sia pur soltanto un patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge alcunché» (Gal 3,15). Quando si sottoscrive un account, si entra in un contratto (o patto) e lo si fa dinanzi a Dio e agli uomini. Chi scrive di approvare le regole del contratto di Facebook, ma le infrange allo stesso tempo, è un fedifrago e bugiardo.

     La doppia morale consiste nel voler credere in Dio e, allo stesso tempo, nel fare ciò, che è ingiusto, sottoscrivendo un contratto, che subito si disattende. La doppia morale è separare le cose della fede dalle cose della vita, e perciò predicando bene e razzolando male; ci si convince così che cose del genere a Dio non interessino. La Parola parla in merito di «cuore doppio» (Sal 12,2 mentisce e lusinga; Sal 119,113 «Io odio gli uomini dal cuor doppio») o di «uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie» (Gcm 1,8).

     Faccio anche notare che i gestori di Facebook non verifica i milioni di account a uno a uno, ma cancella tutti gli account falsi e non secondo le regole, quando qualcuno li segnala.

 

Replica (Salvatore Tarantino): La legge italiana difende la dignità e finanche la privacy, della persona molto più delle regole prestampate di un account di Facebook. {25-07-2011}

 

Risposta (Nicola Martella): Salvatore Tarantino insinua che Facebook stia agendo contro la legge; ciò presume che lo Stato italiano stia a guardare e che il Garante sulla privacy stia disattendendo al suo dovere. Allora, se ha le prove, faccia un esposto al Garante sulla privacy contro Facebook! Ciò è così fantasioso, che ogni altro commento è inutile.

     Non è singolare che proprio chi ha i dieci comandamenti come icona, vuole la giudaizzazione della grazia e l’ubbidienza ai comandamenti del vecchio patto (ombre passate, visto che vige ora la «legge di Cristo»), poi è riluttante a osservare e sostenere il patto o contratto sottoscritto con Facebook per godere del suo servizio?! Si predica bene e si razzola male; tipica mentalità dei giudaisti e legalisti di tutti i tempi.

 

 

11. {Alcuni casi}

 

Lui e lei: Nicola Martella: Sapevate che gli account con doppio nome di due persone diverse sono proibiti da Facebook? Daniele-Lena Gattullo: No, non lo sapevo e credo che questo «problema» ce l’abbiano in molti. Strano che Facebook non avvisi di questo handicap. {26-07-2011} Nicola Martella: Facebook ha milioni di utenti e pensa che Daniele-Lena sia un nome doppio della stessa persona! Daniele-Lena Gattullo:Ok, il nome di mia moglie è presente solo per quei pochi, che non sanno il suo cognome da nubile, e quindi la cercano con quello da sposata. Per il resto io (Daniele) utilizzo per il 95% dei casi questo account! E poi cosa dice la Bibbia sul matrimonio?: «Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne» (Genesi 2,24). Dio ci benedica! {26-07-2011} Nicola Martella: È una buona «scusa» biblica, ma è poco credibile sul piano giuridico. Chi stipula un contratto di servizio, rispetta le sue regole. Detto questo, ognuno poi agisce secondo la sua coscienza.

 

Psudonimo: ● Fabrizio M. Kessern: Pseudonimo? {26-07-2011} Nicola Martella: Gli pseudonimi non sono ammessi da Facebook, ma solo nome e cognome autentici!

 

Titolo religioso: ● Apostolo Vincenzo Petrarca: Scusa, perché nella bacheca tuo account trovo scritto «Nicola Martella (Apologetica)»? {25-07-2011} ● Nicola Martella: Per distinguerlo dall’altro «Nicola Martella (Edificazione)», laddove «(Apologetica)» e «(Edificazione)» non fanno parte del nome e cognome, ma della designazione alternativa, che Facebook permette e che esso mette poi insieme al nome e cognome tra parentesi. Quindi ha fatto tutto Facebook. Nel tuo caso però, il tuo account è fuori norma, poiché Facebook afferma che è proibito mettere titoli insieme a nome e cognome. È ora chiaro? ● Apostolo Vincenzo Petrarca: Quindi se inserisco «Apostolo Vincenzo Petrarca» come nome alternativo, non sono fuori norma? {26-07-2011} Nicola Martella: Ti verrebbe una singolare insalata — Vincenzo Petrarca (Apostolo Vincenzo Petrarca) — ma sarebbe corretto per Facebook. Certo, se fossi io, rinuncerei del tutto, come faccio, a ogni tipo di «fronzolo» religioso, ma per la tua libertà sei responsabile tu. Spero che ti sia stato utile. Saluti e benedizioni in Gesù Messia... ● Apostolo Vincenzo Petrarca: Grazie dell'informazione.  {26-07-2011}

 

 

12. {Autori vari}

 

David Savino: Beh, chi viola le regole è un fuorilegge, e ciò è peccato. Spero che il credente continui a lottare per distinguersi dal resto del mondo, anche se questo a volte comporta piccoli sacrifici! Danke vielmal [= tante grazie], Nicola! {24-07-2011}

 

Fortuna Fico: Mi trovi d’accordissimo, infatti difficilmente accetto le amicizie di persone con nomi non propri, a meno che non vengo avvertita di chi sono. Io non ho problemi a pubblicare nome e foto mie, perché non ho nulla da nascondere o da vergognarmi! {24-07-2011}

 

Paolo Jugovac: Concordo. Chissà perché, capita che i cristiani si sentano esentati dal rispetto delle regole di base. «Cosa vuoi che sia», ti rispondono, se glielo fai notare, dimenticando che la Bibbia non considera per niente secondaria la fedeltà nelle piccole cose. {24-07-2011}

 

Santina Rallo: È vero, Nicola, ciò che asserisci. A me disturba quando non danno il nome e cognome. Dovrei fare una pulizia. Grazie! Shalom. {25-07-2011}

 

Damaris Lerici: Grazie, Nicola, per queste precisazioni. {24-07-2011}

 

Mentite spoglie con falso teologico {Nicola Martella} (A)

 

► URL : http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Facebook_falsi_account_EnB.htm

26-07-2011; Aggiornamento: 13-02-2012

 

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