«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell’insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

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DOTTI IGNORANTI IN RETE

 

 a cura di Nicola Martella

 

È una cosa positiva che tutti possano esprimere le proprie convinzioni e opinioni, e non solo un piccolo numero di persone acculturate. La sapienza di vita non si misura con la quantità di informazioni, che si hanno. Anche la verità non può essere condizionata dalla forma espressiva.

     Tuttavia, la rete è per alcuni una sorta di «sfogatoio». Per altri è una «arena», in cui combattere le opinioni altrui. Per altri ancora la rete è il luogo, in cui burlarsi (magari anonimamente) di tutti e di tutto, facendo i «troll».

Dotti ignoranti in rete     Alcuni non hanno nulla da dire, né sanno come dirlo. Arricchiscono le loro bacheche di «taglia e incolla» di altri, omettendo autori e fonti; forse vogliono fare così bella figura.

     Infine, ci sono i dotti ignoranti. Essi pensano che ciò, che scrivono sia saggio e vero, solo perché lo scrivono loro. Scrivono in genere di getto, in modo sgrammaticato, usando poca punteggiatura o solo puntini sospensivi. Spesso usano un linguaggio da SMS. Se fai qualche osservazione o obiezione al contenuto di quanto scrivono (non parliamo di suggerire loro di migliorare la forma!), si rivoltano contro come delle belve fameliche.

     Sebbene la logica del dotto ignorante sia lacunosa, il suo modo di pensare sia scarso, il modo di argomentare carente e poco probante, egli si sente «filosofo» e «maestro di vita». Come si permette il resto dell’umanità a fare rilievi critici sul suo pensiero? Non sanno essi con chi hanno a che fare? Non dovrebbero esse voler bere alla fonte della sua mirabile intelligenza? Non sanno che con lui morirà l’intera sapienza?

     A un tale «filosofo» consiglio la chirurgia etica e di farsi rifare il senno.

 

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Chi ha il cuore saggio accetta i precetti, ma chi ha le labbra stolte va in rovina» (Proverbi 10,8).

     ■ «La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è saggio» (Proverbi 12,15).

     ■ «Il saggio teme, ed evita il male; ma lo stolto è arrogante e presuntuoso» (Proverbi 14,16).

     ■ «Anche lo stolto, quando tace, passa per saggio; chi tiene chiuse le labbra è uomo intelligente» (Proverbi 17,28).

     ■ «Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei tuoi discorsi» (Proverbi 23,9).

     ■ «Hai tu visto un uomo che si crede saggio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui» (Proverbi 26,12).

     ■ «Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui» (Proverbi 29,20).

     ■ «Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia; ma le labbra dello stolto sono causa della sua rovina. Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza e la fine del suo dire è malvagia pazzia. Lo stolto moltiplica le parole...» (Ecclesiaste 10,12ss).

 

Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Dotti_ignor_EdF.htm

10-04-2013; Aggiornamento:

 

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