«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Etica cristiana (generale)

 

 

 

 

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  Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:

■ Gli aspetti generali

■ La consulenza

■ Gli aspetti dottrinali

■ I problemi della consulenza

 

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  Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Ecco le parti principali:

■ Consulenza specifica

■ Approfondimento delle problemati-che

■ Aspetti critici

■ Fatti, casi ed eventi

■ Dizionarietto dei termini

■ Fogli d’analisi

■ Excursus: Rimostranze verso fratelli 

 

► Vedi al riguardo le recensioni.  

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AIUTARE I POVERI

Come distinguere i veri bisognosi dai fasulli?

 

 di Nicola Martella

 

1.  LE QUESTIONI: Ciao Nicola, ti avevo già scritto tempo fa sulla questione e vorrei proportela di nuovo. Gesù spesso dice nel Vangelo di aiutare i poveri e prendersi cura dei bisognosi, e ciò è fuori dubbio. Però, se leggi il libro Proverbi, molte massime di Salomone sono contro i cosiddetti pigri e indolenti, che a causa della loro condotta, finiscono in miseria. Quello che mi chiedo da molto tempo, è quindi questo: come bisogna comportarsi di fronte a questi «poveri», i quali si ritrovano nel loro stato per propria negligenza e scarsa voglia di lavorare? Possono essere messi sullo stesso piano di dei diseredati e di chi, in generale, si ritrova in condizioni svantaggiose per causa di forza maggiore? Grazie. {Daniele Mancuso; 27-04-2011}

 

Ricchi e poveri

 

 

2.  ALCUNE RISPOSTE: Bisogna distinguere i fannulloni, che vivono alle spalle degli altri, da persone, che si sono veramente impoverite a causa di disgrazie inaspettate e sventure esistenziali. Poi, ci sono dei veri e propri racket, che per impietosire la gente usano anziani, handicappati e donne con piccoli bambini (li tengono sedati).

     Nelle chiese al tempo del NT, c’era gente che non voleva lavorare, ma viveva alle spalle dei fratelli. Paolo diede la seguente direttiva, se tali fannulloni erano credenti: «E invero, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se alcuno non vuol lavorare, neppure deve mangiare. Perché sentiamo che alcuni si conducono fra voi disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose vane. A quei tali noi ordiniamo e li esortiamo nel Signor Gesù Cristo che mangino il loro proprio pane, quietamente lavorando. Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. E se qualcuno non ubbidisce a quel che diciamo in questa epistola, notatelo quel tale, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni. Però, non lo tenete per nemico, ma ammonitelo come fratello» (2 Ts 3,10s).

     Penso che come bisogna distinguere le vedove che sono veramente tali (1 Tm 5,3), bisogna farlo anche per i poveri e indigenti. Ecco alcuni principi, che si possono evincere da tale brano:

     ■ I primi a dover intervenire sono i parenti diretti di tali persone (vv. 4.8).

     ■ Bisogna distinguere coloro, che non ha altre risorse, da coloro, che si danno ai piaceri (vv. 5s) e usano il tempo per essere lussuriosi, oziosi, cianciatori e curiosi dei fatti altrui (vv. 11ss ).

     ■ L’intervento dev’essere dapprima personale, senza gravare la chiesa locale (v. 16). A livello personale e dovendo intervenire con le proprie finanze, si possono appurare le situazioni reali.

 

Noi personalmente abbiamo questa regola: non diamo mai soldi, ma solo da mangiare a chi ci chiede aiuto.

     Ecco un aneddoto, che ci ha illuminati al riguardo. Alcuni decenni fa, eravamo in Sicilia per evangelizzare. Un ragazzo si accostò a noi e raccontò una storia pietosa e commovente del tipo: mio padre è in prigione, mia madre all’ospedale e a casa non abbiamo niente da mangiare, eccetera. Per questo voleva soldi. Gli proponemmo però di venire con noi al negozio di alimentari e gli facemmo fare vari panini ripieni. Lui se n’andò, ringraziando. Lo seguimmo di nascosto per un lungo tratto. Quando si sentì sicuro, si guardò nuovamente intorno, poi gettò l’intera busta con i panini in una buca!

 

 

3.  DOMANDE DI LAVORO (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):

     ■ Che cos’è veramente un «povero» secondo la Bibbia?

     ■ Come fare a riconoscere un «bisognoso» vero da uno, che ha la seguente filosofia di vita: «Ama te stesso come il tuo miglior prossimo e vivi sulle spalle altrui»?

     ■ Che cosa ci dice la Scrittura di fare verso coloro che sono veramente «indigenti»?

     ■ Quali sono le tue esperienze in merito?

 

Aiutare i poveri? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL : http://diakrisis.altervista.org/_Etic/A1-Aiutare_poveri_EnB.htm

28-04-2011; Aggiornamento: 11-08-2014

 

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