La congiuntura
economica sembra che abbia spento per molta gente perfino la luce in fondo
al tunnel! Persone, che conducevano una vita abbastanza spensierata, seguendo la
loro professione, da un giorno all’altro sono diventate nullatenenti,
perdendo occupazione, ogni possedimento, la casa, spesso gli affetti
familiari e perfino la sicurezza di poter mangiare anche domani. Alcuni sono
stati stritolati dai debiti, altri dal vizio del gioco, altri ancora dal
fisco. Alcuni sono stati vittime di ristrutturazioni aziendali,
trovandosi da un giorno all’altro licenziati e senza alcuna possibilità di
ritrovare lavoro. Altri hanno dovuto chiudere il negozio, poiché il nuovo
ipermercato ha tolto loro ogni possibilità d’esistenza. Altri ancora hanno
vissuto a lungo al disopra delle loro possibilità, innalzando sempre più
le esigenze di vita; poi, le banche, verso cui si sono indebitati, hanno tolto
loro tutto ciò, che rimaneva. Diversi di loro sono improvvisamente diventati
senzatetto, sbaraccati, barboni, vagabondi, mendicanti, accattoni, pezzenti,
straccioni, emarginati, indigenti, miserabili... La loro vita ha imboccato uno di
quei tunnel esistenziali, che sembrano delle gallerie interminabili da
una parte all’altra del mondo. Per loro, come hanno creduto, la luce in fondo al
tunnel s’è spenta per sempre.
Del popolo o
del singolo, che si rivolge ai medium, che evoca spiriti e morti, che si getta
dietro alle spalle i comandamenti di Dio e che segue pratiche idolatriche,
superstiziose e magiche, è scritto: «Andrà errando per il
paese, affranto, affamato; e quando avrà fame, s’irriterà, maledirà il suo re e
il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto, lo volgerà verso la terra, ed ecco, non
vedrà che angoscia e tenebre, oscurità
piena d’angoscia, e sarà sospinto in fitte tenebre»
(Is 8,19-22). Questa mi sembra la descrizione di chi ha perso ogni speranza di
trovare la luce, quel bagliore alla fine dell’oscuro tunnel.
Anche in tale brano Dio assicurò a coloro, che
lo avrebbero cercato con cuore sincero e ravveduto, che «le tenebre non
dureranno sempre nel paese, che è ora nell’angoscia. Il popolo che camminava
nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese
dell’ombra della morte, la luce risplende» (Is 8,23-9,1). Dio annunciava al
popolo l’avvento del Messia, che avrebbe ridato luce al popolo d’Israele (cfr.
At 26,23).
Di Gesù fu detto: «In lui era la vita;
e la vita era la luce degli uomini; e la luce splende nelle tenebre, e le
tenebre non l’hanno sopraffatta» (Gv 1,4s). Per
questo, il Signore Gesù poté far valere la seguente pretesa: «Io sono
la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la
luce della vita» (Gv 8,12; cfr. 9,5).
Gesù è per tutti proprio quella luce alla
fine del tunnel. Egli invitò a credere in lui come Messia promesso, per
ottenere soccorso e salvezza, con le seguenti parole: «Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di
voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e
voi troverete riposo alle anime vostre;
poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Mt 11,28ss). Perciò, gli
apostoli poterono testimoniare: «Noi crediamo di essere
salvati per la grazia del Signore Gesù» (At 15,11); e
poterono annunciare ai loro contemporanei: «Credi
nel Signore Gesù, e sarai salvato...» (At 16,31; cfr. Rm 10,9).
Gesù è pronto
a illuminare ognuno, che lo cerca, con la sua luce. «Ancora per poco la luce
è fra voi. Camminate, mentre avete la luce, affinché non vi colgano le tenebre;
chi cammina nelle tenebre, non sa dove vada. Mentre avete la luce, credete
nella luce, affinché diventiate figli di luce» (Gv 12,32s).
Tuttavia, chi rifiuta la luce, rimane nell’oscurità, senza speranza. Infatti, il
diavolo acceca le menti degli increduli, affinché non risplenda loro la
luce dell’Evangelo della gloria di Cristo (2 Cor 4,4ss).
Gesù è la
luce in fondo al tunnel, chi le va incontro, sarà inondato dalla luce Cristo
(Ef 5,14) e troverà salvezza (cfr. 2 Tm 1,10). Tuttavia, chi si gira dall’altra
parte ha davanti a se solo una buia galleria interminabile, che porta
alla perdizione.
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I contributi sul tema
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1. {Michele Savino}
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Nella Parola del
Signore leggiamo: «Che serve all’uomo guadagnare tutto il mondo, se
poi perde o rovina se stesso?» (Luca 9,25). Queste parole di Gesù continuano
a risuonare nella nostra mente per insegnarci che ci sono cose ben più
importanti delle ricchezze, che questo mondo può offrire.
Penso al fatto
che molte persone non fanno altro che affaticarsi tutta la vita, per
accumulare sempre più beni materiali. Sembra quasi che il loro unico desiderio
sia quello di riuscire a «guadagnare tutto il mondo»!
È possibile
guadagnare tutto il mondo? Assolutamente no, eppure gli sforzi sono
tesi nel raggiungimento di quest’obiettivo.
Cos’è più
importante per noi? Guadagnare il mondo o ricevere la vita eterna?
Cosa importa, dice Gesù, possedere infinite ricchezze, se poi si perde la cosa
più importante e preziosa, qual è la nostra vita? La Parola del Signore
stabilisce, perciò, una delle priorità della nostra vita!
Se non lo hai
ancora fatto, non sprecare la tua vita nella ricerca di ricchezze
umane... oggi, proprio in questo momento, fermati a riflettere e decidi
finalmente di prenderti cura del tuo futuro!
Pensa alla tua relazione con il Signore
e, siccome Lui è l’autore della vita, affida te stesso con piena fiducia a Lui.
Se lo farai con fede e sincerità di cuore, con l’intento di seguire Gesù,
certamente abbandonerai l’idea di essere ricco materialmente, per esserlo
spiritualmente... nei secoli dei secoli. Troverai la pace che nessuno,
all’infuori del Signore, può darti... troverai la gioia di vivere
nel vero senso della parola! {09-12-2013}
2. {Paolo Irollo}
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Il tema trattato e
i relativi versetti inseriti, hanno portato alla mia mente, un altro passaggio,
presente sempre nel libro Isaia cap. 50 (canto del servo dell’Eterno): «Chi è
tra voi che tema l’Eterno, che ascolti la voce del servo di lui? Benché cammini
nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell’Eterno, e s’appoggi
sul suo Dio! Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni,
andatevene nelle fiamme del vostro fuoco, e fra i tizzoni che avete
accesi! Questo avrete dalla mia mano; voi giacerete nel dolore» (Is 50,10s).
Qui è possibile riscontrare, da un lato, la grande disponibilità di Dio a far
luce nella vita dell’uomo, che sente di trovarsi in un tunnel, da cui non
vede né luce né uscita; dall’altro, la risposta dell’uomo con una vita che
desidera sottomettersi, ubbidire, appoggiarsi e confidare in Dio e nel suo Unto.
È proprio su
quest’ultimo punto, che dobbiamo constatare con grande tristezza, nei diversi
contatti con le persone che ci circondano, l’assenza in generale di ogni
desiderio e interesse a ricercare Dio, nonostante percepiscano e si
sentano oppressi per le condizioni particolarmente gravose, che le attanagliano
in questo periodo di «crisi».
Nel libro di
Giobbe si legge: «Si grida per le molte oppressioni, si levano lamenti per la
violenza dei grandi; ma nessuno dice: “Dov’è Dio, il mio creatore, che
nella notte concede canti di gioia, che ci fa più intelligenti delle bestie dei
campi e più savi degli uccelli del cielo?”. Si grida, sì, ma egli non risponde,
a motivo della superbia dei malvagi. Certo, Dio non dà ascolto a
lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa nessun caso» (Gb 35,9-13).
Fin quando
l’uomo leverà i suoi lamenti, contesterà tutto e tutti, organizza manifestazioni
o tribune politiche rimarrà nelle tenebre più fitte... accendendo un fuoco,
che darà soltanto una parvenza di luce, ma alla fine lo porterà
all’invitabile giudizio di Dio!
Per chi ha
conosciuto il Signore la certezza di sapere, invece, che al di sopra di ogni
«crisi», la Parola di Dio è fonte di consolazione per chi si trova nel
disagio: accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto:
«“Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. Così possiamo dire con fiducia:
“Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l’uomo?”»
(Eb 13,5s). A Lui sia la gloria! {13-12-2013}
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11. {Vari
e medi}
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12. {Vari
e brevi}
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► URL:
http://diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-No_luce_tunnel_EdF.htm
09-12-2013; Aggiornamento:
18-12-2013 |