1. I MORTI SECONDO HOLLYWOOD E DINTORNI
Nei film dell’horror c’è spesso qualcuno, che
vede come i morti vanno in giro, vogliono comunicare con lui o tramite
lui, vogliono dare messaggi di imminenti catastrofi, chiedono di fare qualcosa a
tale inconsapevole «medium» perché si faccia loro giustizia, facendo
punire i loro uccisori, o perché possano raggiungere finalmente l’aldilà,
eliminando la causa che li trattiene qui. In altri film i morti diventano
zombi e rappresentano una minaccia per i viventi; tra di loro comincia una
lotta, è il caso di dirlo, fra la vita e la morte. Spesso tali film sono pieni
di occultismo, magia, spiritismo, esoterismo e quant’altro.
Tuttavia, non è di questo tipo di morti
cinematografici, che vogliamo parlare.
2. I MORTALI E I MORTI
Nella sacra Scrittura si parla degli uomini come «mortali»
e, come tali, sono contrapposti al Dio vivente (Deuteronomio
5,26). Giobbe espresse poeticamente la triste realtà che Dio lo conduceva alla
morte, che egli chiamò «la casa di convegno di tutti i viventi» (Giobbe
30,23), ossia il regno dei morti. Salomone espresse il fatto che fintantoché c’è
vita, c’è speranza (Ecclesiaste 9,4).
I morti sono
contrapposti ai viventi. I viventi vivono con la consapevolezza
che morranno, mentre i morti
non sanno nulla di ciò, che accade in terra, e presto
anch’essi vengono dimenticati dai viventi (Ecclesiaste 9,5s). Pure coloro, che «spandevano
il terrore sulla terra dei viventi», e cioè anche
sui più coraggiosi, alla fine anch’essi fanno la stessa fine e cadono con
disonore fra gli altri uccisi (Ezechiele 32,25.27).
3. I MORTI SPIRITUALI
Mi ha sempre dato da pensare l’espressione: «Tu hai
nome di vivere e sei morto» (Apocalisse 3,1); è come se alcuni vivessero
come degli «zombi spirituali» in questo mondo. Tali persone sono chiamate
«morti nelle vostre trasgressioni
e nei vostri peccati» (Efesini 2,1.5),
come coloro che vivono secondo i desideri della carne, ubbidendo alle voglie
della carne e dei pensieri (v. 3). Viene spiegato che «ciò a cui la
carne ha l’animo, è morte... inimicizia contro Dio»
(Romani 8,6s). Chi vive secondo la carne, è destinato alla morte, sia a quella
spirituale, sia a quella eterna (Romani 8,13).
Il seguente verso, sebbene
un po’ oscuro, si può applicare anche ai morti spirituali, per i quali può
essere una buona notizia: «Infatti, per questo è stato dato l’annuncio
anche ai morti, affinché fossero bensì giudicati in conformità agli
uomini secondo la carne, ma vivessero in conformità a Dio secondo lo
spirito» (1 Pietro 4,6).
Perché i «morti spirituali»
diventino «viventi spirituali», devono essere vivificati dal
Signore mediante una rigenerazione spirituale, salvati per grazia
mediante la fede (Giovanni 5,21; Efesini 2,1.5) e perdonati a causa dei
meriti di Gesù Cristo (Colossessi 2,13s).
4. I VIVENTI IN SPIRITO E CORPO
I rigenerati sono «morti
al peccato, ma viventi a Dio, mediante Cristo Gesù»
(Romani 6,11), ossia sono «morti fatti viventi»
(v. 13). Il sangue di Cristo ha purificato la loro coscienza dalle opere
morte perché servano il Dio vivente (Ebrei 9,14).
Gesù, parlando di suo Padre e dei patriarchi, affermò:
«Egli non è il Dio dei morti, ma dei viventi;
poiché per lui vivono tutti» (Luca 20,38).
Ciò significa che la morte non mette fine alla loro esistenza. Essi attendono in
Paradiso alla risurrezione finale dei loro corpi, per poter stare nuovamente
sulla «terra dei viventi», nel regno del Messia.
Dopo che Gesù risuscitò,
degli esseri celesti chiesero alle donne andate al sepolcro: «Perché cercate
il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato» (Luca
24,5s). Infatti, «Cristo è morto ed è tornato in vita»
(Romani 14,9); ora «la morte non lo signoreggia più» (6,9). Poiché Gesù
Risorto ha «le chiavi della morte e dell’Ades»
(Apocalisse 1,18), è garante del fatto che un giorno anche i credenti
risusciteranno. Infatti, è scritto: «E se lo Spirito di Colui, che ha
risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo
Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo
Spirito che abita in voi» (Romani 8,11). Chi entra
nel programma della grazia in Cristo, entrerà a far parte della «prima
risurrezione» (Apocalisse 20,5; cfr. 1 Tessalonicesi 4,16s), quella a vita
eterna; perciò, «non sarà colpito dalla morte seconda», ossia da
quella eterna (Apocalisse 2,11).
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URL:
http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Spiritual_morti_Esc.htm
01-03-2014; Aggiornamento: |