«E
Ezechia pregò davanti all’Eterno, dicendo: “O Eterno, Dio d’Israele, che
troneggi fra i cherubini, tu solo sei colui, che è il Dio di tutti i regni
della terra. Tu hai fatto i cieli e la terra”» (2 Re 19,15). |
Ezechia, il re di Giuda aveva ricevuto una lettera da
Sennacherib, il re d’Assiria, con cui egli faceva sarcasmo sull’Eterno e su
Ezechia e spingeva il re alla resa incondizionata
(2 Re 19,14).
Secondo Sennacherib l’Eterno stava ingannando Ezechia
(v. 10), poiché Egli sarebbe stato uno dei tanti dèi locali, chiamati
allora Baali (protettori, patroni). Poi fece un elenco degli dèi delle nazioni,
distrutti dai suoi padri, affermando che tali patroni non furono capaci
di liberare i loro protetti dagli Assiri (vv. 12s).
Per Ezechia l’Eterno non era uno dei tanti dèi
locali dei pagani, ma era il Dio sovrano, Creatore dei cieli e
della terra e Autorità di tutti i regni del mondo (v. 15). Sennacherib non aveva
offeso degli idoli morti, ma aveva insultato il
Dio vivente! (v. 16). Gli assiri avevano
distrutto e gettato nel fuoco gli dèi dei popoli conquistati, «perché quelli
non erano dèi, ma opera delle mani di uomo, legno e pietra» (vv.
17s). Ezechia fede dell’angosciante momento storico una questione teologica: «E
ora, o Eterno, Dio nostro, orsù salvaci dalle sue mani, affinché tutti i
regni della terra sappiano che tu solo, o Eterno, sei Dio!» (v.
19). |
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L’Eterno prese
tutto ciò a cuore e ne fece una questione d’onore (cfr. vv. 28s.32ss).
E avvenne che quella stessa notte l’inviato
dell’Eterno fece morire nel campo degli Assiri 185.000 uomini (v. 35).
Sennacherib tolse l’accampamento e se ne tornò a Ninive (v. 36), da dove non
ripartì più e dove fu in breve assassinato da due dei suoi figli proprio nel
tempio del suo dio Nisrok (v. 37). L’Eterno fu capace di proteggere
Ezechia e il popolo, il patrono di Sennacherib non fu in grado di
proteggerlo!
Secoli dopo, Daniele si trovò dinanzi a un altro
imperatore della storia, Nebukadnezar, re di Babilonia. A Daniele fu
rivelato da Dio il sogno di tale re e la relativa interpretazione. Ecco
solo alcuni tratti d’esso: «Tu [= Nebukadnezar] stavi guardando,
quando ecco una pietra si staccò, senza opera di mano, e colpì i
piedi di ferro e d’argilla della statua, e li frantumò. Allora il ferro,
l’argilla, il rame, l’argento e l’oro furono frantumati insieme, e diventarono
come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via, e non se ne trovò più
traccia; ma la pietra, che aveva colpito la statua, diventò un gran monte,
che riempì tutta la terra. Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione
davanti al re. [...] E al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un
regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione
di un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma
esso sussisterà in perpetuo...» (Dn 2,34ss).
Il Dio universale si fece qui garante che
il Messia avrà un regno universale, quando Egli tornerà glorioso.
Allora come oggi, varie
ideologie totalitarie, sia politiche, sia filosofiche, sia religiose, si
oppongono al Dio vivente e all’Evangelo della grazia. Il ventesimo secolo è
stato caratterizzato dall’ascesa e dal tramonto di molti ideologismi. Abbiamo la
promessa che, anche in futuro, esse tutte faranno la stessa fine di Sennacherib
e della statua di Nebukadnezar.
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Dio_univers_MT_AT.htm
19-09-2015; Aggiornamento: |