«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

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SCELTE DI FONDO E SOLIDITÀ COMPROVATA

 

 a cura di Nicola Martella

 

1. Per l’approfondimento biblico

2. I contributi dei lettori

 

Clicca sulle frecce iniziali per spostarti in avanti o indietro

 

RadiciParto da una mia massima: «Chi, come un albero, ha solide radici in basso nella Parola di Dio, non temerà le tempeste del mondo in alto».

 

Alcuni cristiani danno più enfasi all’apparire che all’essere. Spesso sono, come si suole dire, «cristiani nominali»; oppure sono credenti che rimangono «bambini nella fede» per sempre e bisognosi del biberon (1 Corinzi 3,2; Ebrei 5,12ss), sballottati ora di qua, ora di là, a seconda delle mode dottrinali (Efesini 4,14). Sono come alberi, che hanno poca radice, scarso frutto, ma molto fogliame; come recita un detto popolare, sono tutto fumo e niente arrosto. Appena viene una fiera tempesta, non solo cadono, ma fanno anche danno.  

     Dio è come quel vignaiolo, che va alla vigna per trovare frutto, ma vi scopre soltanto foglie e magari solo uva cattiva. «Egli si aspettava che facesse uva, invece fece uva selvatica» (Isaia 5,2). Una tale vigna, se non muta, viene abbandonata a se stessa (vv. 3ss). Allora si realizza nella storia personale questa mia massima: «Chi non vuole ascoltare con le orecchie, deve sentire nella carne».

     Purtroppo ci sono in giro non pochi cristiani ignoranti riguardo alla sacra Scrittura, al consiglio di Dio, alla sua volontà e ai suoi precetti. Essi preferiscono vivere di rendita, ossia di ciò che ascoltano da altri, come bambini, a cui bisogna somministrare ancora il latte o piccole dosi di cibo. Preferiscono seguire la cosiddetta «teologia dell’esperienza», ossia andando a naso, senza bussola.

     Non meraviglia che dinanzi alle difficoltà della vita, siffatti cristiani siano confusi. Le tempeste esistenziali fanno perdere loro la presa e l’equilibrio, e finiscono con le gambe all’aria e atterrati. Poi, si meravigliano, perché Dio abbia permesso ciò. E magari nutrono il dubbio che Dio non li ami veramente, non li stia guidando e che si interessi veramente alla loro vita.

     Altri cristiani si nutrono costantemente delle «sane parole» della Scrittura. Sono come alberi piantati presso le acque, i quali non sono solo appariscenti in tutte le stagioni e climi, ma hanno una profonda radice e portano copiosi frutti.

     Quindi, all’inizio del cammino cristiano, è necessario mettere le giuste priorità; da ciò dipenderà la qualità del percorso, gli obiettivi e se si avrà Dio come compagno di via e come guida. Quando i primi mattoni sono messi male, tutto il muro verrà storto. Se non si fanno le giuste scelte alla partenza, ma si sta con un piede dentro e un piede fuori la famiglia del Signore e non si è né carne e né pesce, sarà difficile il cammino di tappa in tappa, riconoscendo quale sia «la buona, gradita e perfetta volontà» di Dio (Romani 12,1s).

 

 

1.  Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «E ciò che resterà della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici all’ingiù e a portare frutto in alto» (2 Re 19,30; Isaia 37,31).

     ■ «Io sarò per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio, e spanderà le sue radici come il Libano. I suoi rami si stenderanno; la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, e la sua fragranza, come quella del Libano» (Osea 14,5s).

     ■ «Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno! Egli è come un albero piantato presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non s’accorge quando viene la calura, e il suo fogliame rimane verde; nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portare frutto» (Geremia 17,7).

     ■ «Egli sarà come un albero piantato presso a rivi d’acqua, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e la cui fronda non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà» (Salmo 1,3).

     ■ «Giovani, vi ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio rimane in voi, e avete vinto il maligno. Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui» (1 Giovanni 2,14s).

     ■ «Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina, che hai imparata» (1 Timoteo 4,6).

     ■ «Noi siamo tribolati, in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi» (2 Corinzi 4,9s).

 

 

2.  I contributi dei lettori (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Salvatore Paone

2. Edoardo Piacentini

3. Matteo Cavallaro

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Salvatore Paone}

 

Nota redazionale: Per capire che cosa Salvatore Paone intenda, descrivo l’immagine, a cui si riferisce e che non posso riprodurre, nell’evenienza che sia coperta da copyright. Il quadro presenta una scena autunnale: c’è un uomo con un ombrello che cammina fra grandissimi alberi spogli e dai lunghi rami. Tali alberi si perdono fino nell’orizzonte e si stagliano su un cielo nuvoloso; al posto del fogliame, hanno delle piccole nubi, come se quest’ultime, passando, siano rimaste impigliate.

 

Salvatore Paone: Colgo l’occasione per ringraziare il ft. Nicola per la bellissima riflessione sul tema: «Scelte di fondo e solidità comprovata». Riflettendo su quanto ha scritto, non posso che concordare e ammetto che ne sono rimasto molto edificato. Ho trovato un’immagine sul web, che mi ha altrettanto colpito e ho voluto associarla alla nota che ha scritto il fratello Nicola; credo che abbia del vero tanto quanto ne ha l’immagine, che ha messo il ft Nicola.

     E non solo, tale immagine vuol rappresentare che chi ha radici ben affondate nel terreno, oltre a portare un buon frutto, credo che la risposta non può essere che avere dei lunghi rami, che possano toccare addirittura le nuvole. {06-09-2012}

 

Nicola Martella: L’immagine è suggestiva. Certo, poi, per poter cogliere i frutti da tali alti alberi, nei cui rami si condensano le nubi, dovremo inventare scale molto lunghe o ascensori adatti, oltre a vestirci caldi; ma la scienza troverà anche a ciò una soluzione. ☺

 

Salvatore Paone: Va, bene, prendila come una metafora. Ovviamente il frutto lì non nasce, perché tali rami lunghi serviranno solo per stare più vicini alle cose del regno di Dio. {06-09-2012}

 

 

2. {Edoardo Piacentini}

 

Nel vedere questa foto, con tutti questi alberi ben radicati sul terreno, mi sono venute in mente queste due frasi edificanti, scritte dall’apostolo Paolo: «Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell’amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza, e conoscere l’amore di Cristo, che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio» (Efesini 3,17-19). E ancora: «Come dunque voi avete ricevuto il Signor Cristo Gesù, così camminate in esso, essendo radicati, ed edificati in Lui, e confermati nella fede, così come siete stati insegnati, abbondando in essa con ringraziamento» (Colossesi 2,6-7). {06-09-2012}

 

 

3. {Matteo Cavallaro}

 

Dalle risposte, che dà una persona, conosci il suo pensiero; dal suo agire, conosci il suo credo. Certamente, come un albero si riconosce dai propri frutti, un cristiano si riconosce dal suo agire. Una cosa è essere religioso, un’altra è essere cristiano; infatti, mentre il primo va in cerca di un posto, per adorare Dio, il secondo è la dimora di Dio, in quanto il cristiano è il tempio vivente dello Spirito Santo. Dio è amore; chi sta nell’amore, dimora in Dio, e Dio dimora in lui. Dove abita lo Spirito Santo, regna la gioia e la pace; e l’umiltà e la misericordia sono il profumo della casa (se il Signore non costruisce la casa, invano lavorano i costruttori). Cristo è la via, la verità e la vita; chi confida in Lui, non resterà deluso. {07-09-2012}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Oreste Fortuna: Caro fratello sono perfettamente d’accordo con te, quando affermi che è molto utile partire col piede giusto e sono certo che converrai anche tu con me nell’affermare che bisognerà poi continuare a vivere, per sempre facendo ancora del nostro meglio con l’aiuto di Dio e della chiesa locale e universale. {06-09-2012}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Scelte_solid_EdF.htm

05-09-2012; Aggiornamento: 20-09-2012

 

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