«È cosa buona corrispondere ai “prega
per me”. La preghiera e l’intercessione sono una risorsa, ma non una
scorciatoia, specialmente quando c’è da conoscere la volontà di Dio, per
compierla. Le preghiere di coloro, che sono male informati, biblicamente
ignoranti, doppi di cuore, disubbidienti o che fanno la loro propria volontà,
non sempre arrivano al trono di Dio. Dio non dev’essere sempre neppure d’accordo
con le nostre scelte; ma a noi deve sempre interessare di sapere il suo
pensiero, anzi la sua volontà, per compierla» (Nicola Martella). |
Ecco alcune tipologie di persone, che pregano o chiedono agli altri di
intercedere per loro. Alcuni pregano (e chiedono intercessione) senza voler
cambiare nulla. Altri vivono drammi, ma tacciono, senza cercare consiglio. Altri
ancora si portano una pentola in ebollizione dentro, ma dissimulano e non
chiedono aiuto. Ci sono quelli che fanno delle scelte secondo la propria volontà
e poi chiedono a Dio di benedirle. Ci sono quegli altri, che sono ingiusti o
sono causa dei mali altrui (p.es. in famiglia), eppure fanno «splendide»
preghiere nelle riunioni. Si potrebbe parlare anche di quelli, che chiedono
intercessione, spesso senza dire per che cosa. E così via.
Pregare Dio
per sé o intercedere per qualcuno è certamente una cosa buona per ogni
credente. Tuttavia, ci sono tante preghiere inascoltate laddove non si è
disposti a farsi rinnovare dal Signore e a compiere la sua volontà. Si fa bene a
pregare, tuttavia, laddove ci sono problemi personali e interpersonali
irrisolti, si fa bene ad appianarli, chiaramente con uno spirito di preghiera.
Se non si fa così, si mettono inutili pesi sugli altri, a cui si chiede
di intercedere, senza volersi smuovere di un millimetro. Allora si dà alito di
pensare che per tali credenti la preghiera è di per sé come una specie di
bacchetta magica.
Se un credente
ha problemi, che non riesce a risolvere da solo, si trovi un consulente
spirituale, serio e competente e di cui si ha fiducia; con lui potrà parlare
e discutere riguardo alla sua situazione e potrà, altresì, pregare con lui. La
via normale per un credente è rivolgersi ai conduttori della propria
chiesa. Se si tratta di un problema specifico, di cui essi non hanno competenza,
col loro consenso ci si potrà risolvere a una persona, che si stima e che
sia capace di consigliare al meglio.
In ogni modo,
se si continua a fare cose ingiuste, le preghiere diventano soltanto un
esercizio religioso senza efficacia. La devozione senza l’etica biblica è
come pedalare su una bicicletta senza catena di trasmissione: l’attività
illuderà senza ottenere risultati.
Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre
mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele,
poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le
vostre preghiere non siano impedite» (1 Pietro 3,7).
■ «Un
tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo
oscillante, instabile in tutte le sue vie» (Giacomo 1,7s).
■ «Non
avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male,
per spendere nei vostri piaceri» (Giacomo 4,2s).
■ «Vi
esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi
in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto
razionale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati
mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per
esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta
volontà» (Romani 12,1s).
■ «Padre
nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo»
(Matteo 6,9s).
■ «Padre,
se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua
sia fatta» (Lc 22,42).
■ «Tre
volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: “La
mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella
debolezza”» (2 Corinzi 12,8s).
■ «Nel
pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di
essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro,
poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele
chiediate» (Matteo 6,7s; cfr. vv. 31ss).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1. {Luisa Lauretta}
▲
■
Contributo: Sono pienamente d’accordo
Nicola. Alcuni ti dicono anche: «Prega tu per me, perché Dio ti ascolta!». No
comment! {30-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Si vede che alcuni di noi abbiamo il numero del telefono privato di Dio!
Volentieri lo riveliamo a tutti; esso è «1 Cr 5,20»: «Essi gridarono a
Dio, che li esaudì, perché s’erano confidati in Lui». Funziona come numero
anche «Dt 30,9s»: «L’Eterno si compiacerà di nuovo nel farti del bene…
perché ubbidirai alla voce dell’Eterno, che è il tuo Dio, osservando i suoi
comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ti
sarai convertito all’Eterno, al tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta
l’anima tua». Se sono occupati, funziona come numero anche «Gr 29,12ss»:
«Voi m'invocherete, verrete a pregarmi e io v’esaudirò. Voi mi cercherete e
mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; e io mi lascerò
trovare da voi, dice l’Eterno».
2. {Abele Longo}
▲
■
Contributo: Sono totalmente d’accordo,
Nicola. La preghiera deve sempre essere accompagnata dall’azione,
altrimenti rischia di diventare l’alibi di una situazione spirituale
statica e improduttiva. Il fatalismo di colui, che aspetta, ma che non
compie scelte concrete di fedeltà al Signore, non giova a nulla, per non dire
che è dannoso in tutti quei casi da te citati. {30-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Nella «preghiera
di Mosè,
uomo di Dio», egli parlò di una vita caduca e passeggera. Egli non si abbandonò,
però, allo sconforto esistenziale, a piangersi addosso, all’inerzia o al
fatalismo. Al contrario,
alla fine, chiese con
insistenza stabilità per meglio agire:
«La
grazia del Signore, Dio nostro, sia sopra noi, e rendi stabile l’opera delle
nostre mani; sì, l’opera delle nostre mani rendila stabile»
(Sal 90,17).
3. {Lucia Onesino}
▲
■
Contributo: Pregare, orare, parlare con
Dio... è comunicazione reciproca. Chiedere e ascoltare, tramite le
risposte, che vengono dalla Parola e da credenti maturi. Se la preghiera
non è comunicazione e ascolto, ma solo richiesta credo sia un’attività
superstiziosa e «magica», molto lontana dal pregare insegnatoci dai Salmi e
da Gesù. Tutti, presi dall’urgenza, rischiamo di esprimere solo richieste
a Dio — anche a me succede purtroppo — ma, in genere, dovremmo guardarci da
questo e prendere del tempo per comunicare con Dio, meditando la Parola e
stando in silenzio alla sua presenza. Occorre tempo contro la fretta,
umiltà contro la pretesa di sapere le risposte prima ancora di averle. Il nostro
cammino con Dio, comunicare con Lui è impegnativo, ma è la cosa più
gratificante ed entusiasmante per un figlio di Dio. {30-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Riguardo alla preghiera
nelle religioni si pratica un «fast food» ripetitivo e verbalmente
superfluo. La fede biblica richiede uno «slow food» variegato e a piccole
dosi, meglio se intercalato dall’esercizio della fede nell’ubbidienza e nel
servizio. È una buona ricetta anche contro «l’obesità devozionale».
4. {Vincenzo Russillo}
▲
■
Contributo: Il Salmista dice: «Se nel
mio cuore avessi tramato il male, il Signore non m’avrebbe ascoltato»
(Salmo 66,18). A volte, in molte situazioni Dio non interviene, perché vi è un
peccato, che si frappone tra noi e Lui, vi sono situazioni, in cui
dobbiamo avere discernimento, per eliminare ogni attrito; oppure dobbiamo
chiedere il consiglio di una persona saggia, per riuscire a prendere le
giuste scelte e vedere le cose in un’altra prospettiva, per poi agire secondo i
dettami di Dio. Mi è capitato, ad esempio, di avere dei conflitti con
alcune persone, ho pregato affinché le cose potessero cambiare. Ma nulla è
cambiato, finché non ho riconosciuto la mia parte di colpa. Un vero
soldato di Cristo, nel pregare, dovrà vedere qual è la volontà del
proprio Generale celeste e poi eseguire gli ordini. Solo così si potrà
affrontare al meglio la scuola della fede. {31-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella):
Altrove ho scritto quanto segue. Alcuni credenti si lamentano a volte che la
corrente della comunicazione con Dio sia interrotta o che il flusso delle
benedizioni divine non ci lambisca più.
Essi fanno
come quei contadini, che non hanno vigilato e hanno
permesso si castori di abbattere e gettare tronchi e rami nel fiume,
finché creano una vera diga. Allora l’acqua tracima per le terre limitrofe e
crea una specie di lago. Il contadino si lamenta della siccità del fiume, ma non
gli viene neppure in mente di andare a controllare gli argini a monte, a
individuare e togliere gli ostacoli alla corrente.
Così fanno anche vari
cristiani con la loro vita; poi però si lamentano che Dio non gli risponda
più e che la corrente delle sua benedizioni non arrivi più a loro.
5. {Marisa Fichera}
▲
■
Contributo:
Condivido in parte questo scritto. È altresì dovere cristiano intercedere per «tutti»; nel
momento del bisogno non possiamo escludere nessuno. Se s’intercede, ad esempio,
per la nazione, pensa un po’ non tutti sono figli di Dio, ma pure s’intercede,
perché è un comandamento del Signore. Comunque, ognuno renderà conto a Dio del
suo operato nascosto o evidente, Il Signore ci aiuti. Pace. {30-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Nell’articolo, si parla del
rapporto fra credenti. Neppure ha affermato che non bisogna intercedere.
Si tratta di un monito a pregare correttamente e poi ad accompagnare la
preghiera con l’azione pratica, che elimini le cause a monte e che
spesso impediscono al Signore di esaudire certe preghiere.
▬
Replica (Marisa Fichera): Sì, infatti, ho capito e
condivido. Non so, l’ho inteso troppo diretto; forse ho inteso male. Di nuovo
pace, grazie. {31-05-2012}
6. {Pietro Calenzo}
▲
■
Contributo: Amen, Nicola, è un’analisi
molto attenta ed acuta. Il Signore ci aiuti a praticare i vari aspetti della
preghiera secondo la sua volontà; e parlo in primo luogo a me stesso, ad
essere disciplinati alla teologia delle ginocchia. Benedizioni.
{31-05-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): Alcuni fanno scelte secondo alla propria volontà e poi chiedono agli
altri credenti di intercedere, perché Dio le benedica. Essi pregherebbero
volentieri: «Padre nostro… sia fatta la mia
volontà come in terra, così anche nel cielo».
Una volta un
fratello tedesco molto anziano mi ha detto all’incirca: «La “ginocchiologia”
è la migliore teologia, che preferisco (o so praticare)».
7. {Salvatore Paone}
▲
■
Contributo: Un fratello in una preghiera disse:
«Signore, insegnami a pregare, fa’ che le mie
parole siano sospinte dallo Spirito Santo e che possano salire al trono
della grazia». Credo che nessuno di noi sia veramente capace di pregare come si
conviene, se non fosse per mezzo dello Spirito Santo, che ci sospinge e
le rende perfette. Il vero problema è, come giustamente l’articolo mette in
evidenza, la nostra vita spirituale, come viviamo il cristianesimo, se
siamo in simbiosi con Dio, se Dio è il nostro Signore o solo un idea di
salvezza; quest’ultimo caso renderebbe l’uomo solo un religioso e non un
«rinato». {01-06-2012}
▬
Risposta (Nicola Martella): È scritto: «Allo
stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non
sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi
con sospiri ineffabili»
(Rm 8,26). Spetta noi, però, mettere a posto la nostra vita, perché le nostre
preghiere arrivino al trono di Dio.
L’aria calda sospinge
l’areostato in alto. Tuttavia, la zavorra la devi buttare giù da solo, se
vuoi che la mongolfiera prenda quota.
8. {}
▲
9. {}
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10. {}
▲
11. {}
▲
12. {Vari
e brevi}
▲
■
Antonio Capasso: «Se nel mio cuore avessi
avuto l’iniquità, il Signore non m’avrebbe ascoltato» (Salmo 66,18).
{30-05-2012}
► URL
:
http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Prega_strument_EnB.htm
30-05-2012; Aggiornamento: |