1.
ENTRIAMO IN TEMA: A volte, sembra
che il Signore non ci stia guidando, che non ascolti le nostre richieste,
sebbene preghiamo con ardore. Anzi, è come se le nostre preghiere si
schiantassero contro il costone di un alto monte e restassero lì attaccate come
le nubi o la nebbia, per poi precipitare a valle. Se Dio fa così, a volte, è
perché Egli, come Altissimo, ben sa che cosa c’è dall’altra parte della
montagna, dove vorremmo arrivare!
2. Domande
di lavoro
(Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole
approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
■ Da quali
indizi scritturali e concreti nella tua vita sai che Dio ti sta guidando e si
sta prendendo cura di te?
■ Dio non
ascolta le tue preghiere per non farti fare male con ciò, che verrà?
■ Non le
ascolta perché c’è del peccato e della ribellione nella tua vita?
■ Non le
ascolta perché in fondo hai già deciso tu che cosa fare e vuoi soltanto la sua
approvazione?
■ Per quali
altri motivi Dio non ascolta le tua preghiere?
■ Perché
dovresti fidarti di Dio in quanto Egli è l’Altissimo?
■ Inoltre: Alcuni uomini degradano il Dio onnipotente a un burocrate, che sta continuamente nel suo ufficio celeste a sbrigare pratiche con richieste di esaudimento di preghiere. ● Altre persone lo abbassano alla funzione di «pozzo di san Patrizio», in cui buttare una monetina, per esprimere un desiderio vincolante. ● Ci s’illude che Dio esaudisca tutte le preghiere così, come vuole l’uomo. ● Alcuni credono di poter essere esauditi da Dio, anche quando nutrono un «animo doppio», vivono nel peccato o gli chiedono cose, che non lo onorano. ● Ad esempio, è scritto che Dio non ascolta le preghiere di un credente, se questi si comporta in modo sleale verso il coniuge. ● Quante delle tue preghiere sono come una palla di gomma, che rimbalza contro il soffitto, senza mai poter arrivare al Cielo?
3. Per l’approfondimento biblico
(Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione
dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):
■ «Il
Padre vostro sa le cose, di cui avete bisogno, prima che gliele
chiediate» (Mt 6,9).
■ «Onoratele
[= le mogli], poiché anch’esse sono eredi con voi della grazia della vita,
affinché le vostre preghiere non siano impedite» (1 Pt 3,7).
«Ecco, io faccio venire su di loro una
calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non
li ascolterò» (Ger 11,11; 14,12).
«Offri a Dio il sacrificio della lode, e paga all’Altissimo i tuoi
voti; e invocami nel giorno dell’angoscia: io te ne trarrò fuori, e tu
mi glorificherai» (Sal 50,14s).
■ «Invocami,
e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu
non conosci» (Ger 33,3).
■ «Per la
iniquità della sua cupidigia io mi sono adirato, e l’ho colpito; mi sono
nascosto, mi sono indignato; ed egli, ribelle, ha seguito la via del suo
cuore. Io ho vedute le sue vie, e lo guarirò; lo guiderò, e ridarò
le mie consolazioni a lui e a quelli dei suoi, che sono afflitti. Io creo
la lode ch’esce dalle labbra» (Is 58,17ss).
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)
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I contributi sul tema
▲ (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Salvatore Paone}
▲
Non vorrei apparire
uno dei carismaticisti, i quali attribuiscono la non-risposta da parte di Dio
solo al fatto perché non si ha fede a sufficienza per muovere le
«coronarie di Dio» (premesso che le abbia ☺).
Anche se la
Bibbia c’insegna che basta la fede quanto un granello di senape, per
spostare le montagne, eppure ciò non succede, nonostante che ci sono
figli di Dio, che hanno ben più di un granello di senape di fede; eppure certe
situazioni rimangono tali e le «grosse montagne» rimangono sempre lì.
Credo prima di ogni cosa (e sto imparando in merito) che i nostri pensieri non sono i pensieri di
Dio. Spesso noi tendiamo a essere egoisti, almeno in certe occasioni; per cui
Dio, essendo diverso nel ragionare e avendo Lui la facoltà di conoscere il
futuro, sa ciò che può essere il bene per noi. Al contrario di noi, che
vogliamo tutto e subito, credo che Egli abbia un metro di valutazione diverso da
quello nostro e conosce le altre conseguenze, che potrebbero venirsi a
creare. Quindi, penso che la preghiera giusta sia quella di sottomettersi alla
piena volontà di Dio, ossia di dirgli: «Signore trova tu la giusta
soluzione a tale problema. Affido il mio problema nelle tue mani e aspetto con
fede e speranza». Ovviamente, dobbiamo pregare incessantemente, perché
Dio vuole che noi gli chiediamo le cose; Egli gradisce la preghiera del giusto e
gradisce anche quella di un peccatore ravveduto. {30-08-2012}
2. {Nicola Martella}
▲
Faccio notare che
la parola di Gesù riguardo al «granello di senape»
e al sicomoro (qui non compare il monte), che deve sradicarsi e trapiantarsi nel
mare, nel contesto di Luca 17,6 era riferita al perdono, che si accordare
sempre al fratello, che si pente (vv. 3s). Tale affermazione di Gesù fu la
risposta alla richiesta degli apostoli: «Aumentaci la fede» (v. 5). Come
si vede, il linguaggio di Gesù era figurato e non intendeva presunti atti di
potenza, che sposta le montagne reali (Mt 17,20). Concedere il perdono in tali
casi era per Gesù un atto di eroismo tanto grande, quanto cacciare demoni
(v. 19).
Certo il Signore sa al meglio ciò, che è
veramente il nostro bene. Egli già conosce le conseguenze delle
cose, che gli chiediamo; per questo a volte risponde di no. In tutto ciò non
bisogna dimenticare che Dio vuole glorificare il suo nome nella nostra
vita. Inoltre, Egli depenna in partenza preghiere egoistiche,
ossia che non l’onorano e non rappresentano un progresso per la devozione
personale, per la consacrazione e l’opera sua, ma che portano soltanto
all’esaudimento delle concupiscenze della carne. «Non avete, perché non domandate; domandate e
non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri» (Gcm
4,2s).
3. {Mauro Presutti}
▲
■
Contributo: Scriveva Manzoni: «Sì
che tu sei terribile... sorda la folgore scende lì dove tu vuoi ferir...». Manzoni
non perde la fede, nonostante la morte dei figli e della moglie lo
avessero distrutto. Torna a pregare nonostante tutto. {31-08-2012}
▬
Nicola Martella: Dio agisce secondo la
luce
di verità, che ognuno ha dell’Evangelo; così è stato con Manzoni. In questo tema si tratta della ragione perché Dio, a volte,
sembra non ascoltare le preghiere di suoi figli. Le ragioni sono diverse, come mostrano le domande di lavoro, alla cui risposta puoi partecipare.
È interessante
notare che di tale poesia dal titolo «Il Natale del 1833» hai citato (a
senso) il primo verso (Sì che Tu sei terribile!) e gli ultimi due versi
della seconda strofa (Sorda la folgor scende / Dove tu vuoi ferir).
Peccato che
Manzoni non si alzi al di sopra del consenso religioso e non consideri le
cose con rigore biblico. Infatti egli riferì tutto ciò al presunto «Gesù
Bambino» (che non esiste da circa due millenni), dicendo alla fine della
prima strofa: «Regni, o Fanciul severo! / E fato il tuo pensiero, / È
legge il tuo vagir».
Riguardo al
nostro tema, nella seconda strofa sono condivisibili i seguenti versi: «Vedi
le nostre lagrime, / Intendi i nostri gridi; / Il voler nostro interroghi, / E a
tuo voler decidi».
4. {Claudia Biscotti}
▲
■
Contributo: Posso confermare, come molti
fratelli, che Dio ha risposto e risponde a molte richieste, sia in
positivo che in negativo; quando dice no, in realtà ha comunque risposto.
Nella mia esperienza personale c’è piuttosto una mia «richiesta in sospeso»,
e non sono sicura del perché. Da una parte, sentendomi manchevole, mi dico che
dipende da me, anche se la richiesta non è per me; dall’altra, in più
occasioni ho avuto la «sensazione» che chiedendo ciò, io abbia a che fare con
una situazione più grande di quella, che penso, che non mi riguarda
personalmente, anche se sono al momento coinvolta. Spero di essere riuscita a
spiegare ciò che è così chiaro dentro di me. {13-09-2014}
▬
Nicola Martella: Anche una non-risposta
è una risposta, solo che è più enigmatica da decifrare con i nostri
«radar» a potenza ridotta.
5. {Rita Fabi}
▲
A volte una
non-risposta per noi è una risposta da parte di Dio. Infatti non sempre
quello, che a noi sembra la cosa più utile, è utile al piano di Dio. Infatti
magari può essere più utile un periodo di sofferenza, per maturare la
nostra fede, che una risposta alle nostre preghiere di liberazione o di aiuto. «Voi
non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; e
avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figli: “Figlio mio, non far
poca stima della disciplina del Signore, e non ti perdere d’animo quando
sei da lui ripreso; perché il Signore corregge colui che Egli ama, e flagella
ogni figliuolo che Egli gradisce”. È a scopo di disciplina che avete a
sopportare queste cose. Dio vi tratta come figli; poiché qual è il figlio
che il padre non corregga? Che se siete senza quella disciplina, della quale
tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figli. Inoltre,
abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo
riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver
vita? Quelli, infatti, per pochi giorni, come pareva loro, ci correggevano; ma
Egli lo fa per l’utile nostro, affinché siamo partecipi della sua
santità. Ora ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa
d’allegrezza, ma di tristezza; però rende poi un pacifico frutto di giustizia
a quelli, che sono stati per essa esercitati» (Ebrei 12,5-8).
Dio per mezzo
della disciplina, che esercita nella nostra vita, ci guarisce dalla
superficialità, dall’egoismo, dall’egocentrismo. Dobbiamo comprendere che Dio
usa tutto per raggiungere i suoi scopi, e ogni cosa è in relazione al
particolare proponimento, che Lui ha per ogni suo figlio.
Allora, in
questi casi, assecondando la volontà di Dio, si può ricevere forza per
superare quei momenti, che sicuramente non dureranno per sempre, e che alla
fine produrranno del progresso spirituale.
Anche se Dio
ha promesso che verrà incontro alla richieste dei suoi figli, non per questo è
sottomesso alla loro volontà.
Dio aveva uno
scopo, quando non ha accordato la richiesta di guarigione all’apostolo
Paolo, e alla fine lo ha fatto partecipe del suo motivo.
Se dunque il
Signore invece di rispondere con un «sì» alle nostre preghiere, risponde
con un «no», non vuol dire che non ci ami, o che si è scordato di noi, ma
semplicemente che realizzando la sua volontà, in modo che il suo piano
per noi vada avanti per il meglio. Inoltre, una risposta, che si fa aspettare,
di sicuro mette alla prova la nostra fede... «E tu, quando dici che non lo
scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!» (Giobbe 35,14)
{13-09-2014}
6. {Martella Nicola}
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Dio ci libera o dal problema o nel problema. Solo in seguito il credente diventa
consapevole, perché Dio non ha allontanato da lui «questo calice», gli ha
detto «la mia grazia ti basta» e cose simili. Col senno del poi realizza: «È
stata un bene per me l’afflizione subita, perché imparassi i tuoi
statuti. [...] Io so, o Eterno, che i tuoi giudizi sono giusti, e che nella
tua fedeltà mi hai afflitto» (Sal 119,71.75). Ezechia, dopo essere stato
guarito dalla sua malattia mortale, poté asserire: «Ecco, è per la mia
pace che io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, mi hai liberato
dalla fossa della decomposizione» (Is 38,17).
Quando, a volte, Dio tarda a risponderci (dal nostro punto di vista), al
momento ciò aumenta la nostra angoscia e la nostra perplessità. Spesso il
problema sta nel fatto che noi vorremmo uscire dal problema, che ci attanaglia,
mentre Dio vuole farci sintonizzare su di sé, sulla sua opera e sui suoi
obiettivi. Spesso anche noi smarriamo l’orientamento spirituale e ci rivolgiamo
a Dio specialmente per risolvere i nostri problemi. Dio, invece, si serve
proprio dei problemi della vita, per renderci migliori, più maturi nella
fede, credenti disposti a «tarare» se stessi su Cristo, per camminare
in sintonia con Lui. Quindi, non sempre è Dio che tarda a risponderci, ma
siamo noi che tardiamo a «cogliere l’attimo» della sua grazia e della sua
amorevole disciplina.
7. {Blaise Henry}
▲
■
Contributo: La preghiera, che Dio
ascolta sempre, è quella di lode e adorazione! Si può praticare senza
limiti! Gli effetti collaterali sono la gioia, la serenità e la pace!
Alleluia, lodiamo il Signore! {14-09-2014}
▬
Nicola Martella: Sinceramente ho i miei dubbi
sulla seguente tua tesi: «La preghiera, che Dio ascolta sempre, è quella
di lode e adorazione!». Infatti, è scritto: «Quando stendete le mani, io
rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non
ascolto; le vostre mani son piene di sangue. Lavatevi, purificatevi,
togliete d’innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate dal
fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate
l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova! E poi
venite, e discutiamo assieme...» (Is 1,15-18). E ancora: «Le vostre
iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno
fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. Le
vostre mani infatti sono contaminate dal sangue, le vostre dita dall’iniquità;
le vostre labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità»
(Is 59,2s). Quindi, c’è quella lode, quell’adorazione e quelle preghiere, che
Dio non vuole vedere né ascoltare.
■
Blaise Henry: La preghiera ipocrita o
prepotente non fa piacere a Dio, qualunque sia il suo contenuto! Mi riferivo
alla preghiera sincera e umile! {14-09-2014}
▬
Nicola Martella: Così va meglio. Tuttavia, il titolo parla di «preghiere non ascoltate». Leggi l’intero scritto e poi intervieni nel merito.
8. {Sandro Carini}
▲
Nota redazionale:
Questo lettore risponde qui alle domande proposte da me all’inizio.
■ Da quali indizi scritturali e concreti
nella tua vita sai che Dio ti sta guidando e si sta prendendo cura di te? →
Risposta: Nella Parola di Dio, fin dall’inizio della creazione Dio guida
gli uomini a Lui fedeli. L’unica condizione è appunto quella d’instaurare un
rapporto di fiducia verso Dio e, quindi, di obbedire ai suoi comandamenti e alle
sue promesse. Tutti gli uomini fedeli a Dio hanno sperimentato questa realtà.
Leggendo il capitolo 11 della lettera agli Ebrei si comprende quello, che sto
dicendo: «Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello
di Caino; per essa egli ricevette la testimonianza che era giusto, quando Dio
attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla
ancora. Per fede Enok.... Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche
catene e prigionia. Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada,
andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti,
maltrattati (il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti, in
spelonche e grotte della terra. Eppure tutti costoro, pur avendo avuto buona
testimonianza mediante la fede, non ottennero la promessa, perché Dio aveva
provveduto per noi qualcosa di meglio, affinché essi non giungessero alla
perfezione senza di noi».
Come
vedete c’è anche una spiegazione stupenda per coloro, che non hanno ricevuto su
questa terra la promessa di Dio, perché Dio aveva provveduto qualcosa di meglio.
■ Dio non ascolta le tue preghiere per non
farti fare male con ciò, che verrà? → Risposta: Dio ascolta sempre le
preghiere dei suoi veri figlioli, alcune volte non risponde subito per dare di
più e al momento più opportuno sia per il suo figliolo che per la sua opera; e
alcune volte perché quello, che chiediamo, non è la cosa giusta secondo la sua
volontà e saggezza, e quindi ci porterebbe dei sicuri mali (soprattutto
spirituali e di conseguenza anche materiali).
■ Non le ascolta perché c’è del peccato e
della ribellione nella tua vita? → Risposta: Alcune volte può
accadere che, se siamo in contrasto con Dio e la sua Parola, se stiamo
comportandoci da ribelli, Dio ci abbandona parzialmente nei nostri deserti, per
disciplinarci e riportarci sulla retta via, quella della comunione con Lui e
dell’obbedienza alla sua Parola, perché torniamo a fidarci di Lui
incondizionatamente.
■ Non le ascolta perché in fondo hai già
deciso tu che cosa fare e vuoi soltanto la sua approvazione? → Risposta:
In effetti se fingiamo di farci guidare da Lui, lo facciamo solo quando ci fa
comodo e quando non ci piacciono le sue direttive, facciamo il nostro comodo,
Dio cercherà, con i suoi metodi correttivi, a volte molto duri, di riportarci ad
avere piena fiducia, pazienza e perseveranza ad ascoltare e obbedire, per il
nostro bene, alla sua Parola. E questo lo può fare anche non rispondendoci e
lasciarci nel silenzio assoluto per molto tempo, fin quando non ci pentiamo e
ravvediamo seriamente.
■ Per quali altri motivi Dio non ascolta le
tue preghiere? → Risposta: Quando sono ipocrita, quando sono
bugiardo, quando sono egocentrico e quando gli chiedo cose non conformi alla sua
volontà.
■ Perché dovresti fidarti di Dio in quanto
Egli è l’Altissimo? → Risposta: Perché è il mio Creatore, è il mio
Padre celeste, e perché credo fermamente alla sua Parola. È scritto: «Chiedete
e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Poiché chiunque
chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa. E chi è tra voi quel
padre che, se il figlio gli chiede del pane, gli dà una pietra? O se gli chiede
un pesce gli dà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli dà
uno scorpione? Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai
vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a
coloro che glielo chiedono» (Luca 11,9-13).
Ed anche perché non ha rifiutato il suo
Unigenito Figlio per me e per tutti coloro, che accetteranno questa grazia,
perché Dio ci ama incondizionatamente, e ce lo ha mostrato personalmente in modo
netto e chiaro.
■ Inoltre: Alcuni uomini degradano il Dio
onnipotente a un burocrate, che sta continuamente nel suo ufficio celeste a
sbrigare pratiche con richieste di esaudimento di preghiere. → Risposta:
Questo accade perché in realtà non conoscono affatto Dio.
● Altre persone lo abbassano alla funzione di
«pozzo di san Patrizio», in cui buttare una monetina, per esprimere un desiderio
vincolante. → Risposta: Ecco perché molte persone rimangono deluse e si
allontanano dalla vera fede in Dio.
● Ci s’illude che Dio esaudisca tutte le
preghiere così, come vuole l’uomo. → Risposta: Ma prima o poi ci si
scontrerà con la dura realtà e allora la sarà il pianto e lo stridore dei denti.
● Alcuni credono di poter essere esauditi da
Dio, anche quando nutrono un «animo doppio», vivono nel peccato o gli chiedono
cose, che non lo onorano. → Risposta: Speriamo che si rendano conto di
sbagliare grandemente, prima che sarà troppo tardi per loro.
● Ad esempio, è scritto che Dio non ascolta le
preghiere di un credente, se questi si comporta in modo sleale verso il coniuge.
→ Risposta: Esattamente è scritto in 1 Pietro 3,7
● Quante delle tue preghiere sono come una palla
di gomma, che rimbalza contro il soffitto, senza mai poter arrivare al Cielo? →
Risposta: Ora che sono alla conoscenza di cosa è di fondamentale
importanza nella preghiera rivolta a Dio, spero che siano veramente poche, anzi
nessuna.
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {Vari
e medi}
▲
■
Sandro Carini: Caro Nicola, un po’ stimolato dalla tua lista, ho
aggiunto i seguenti brani, che spero possano servire a riflettere ancora di più.
■ «Essi furono aiutati contro di loro, perché
durante il combattimento gridarono a Dio, che diede ascolto alla loro preghiera,
poiché avevano avuto fiducia in lui; così gli Hagareni e tutti quelli che erano
con loro furono dati nelle loro mani» (1 Cronache 5,20 → fiducia).
■ «Siano le tue orecchie attente e i tuoi
occhi aperti, per ascoltare la preghiera del tuo servo, che rivolgo ora a te
giorno e notte per i figli d’Israele, tuoi servi, confessando i peccati dei
figli d’Israele, che noi abbiamo commesso contro di te. Sì, io e la casa di mio
padre abbiamo peccato» (Nehemia 1,6 → umiliazione, pentimento, confessione e
ravvedimento).
■ «O Eterno, dà ascolto a una giusta causa,
presta attenzione al mio grido, porgi l’orecchio alla mia preghiera, che non
viene da labbra di frode» (Salmi 17,1 → sincerità).
■ «Quando sarà giudicato, fa che sia trovato
colpevole, e la sua preghiera diventi peccato» (Salmi 109,7 → menzogna).
■ «Il sacrificio degli empi è un abominio
all’Eterno, ma la preghiera degli uomini retti gli è gradita» (Proverbi 15,8
→ contrasto tra retti ed empi).
■ «Se uno volge altrove l’orecchio per non
ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio» (Proverbi 28,9
→ obbedienza alla parola di Dio).
■ «E tutto ciò che chiederete in preghiera,
avendo fede, lo otterrete» (Matteo 21,22 → fiducia).
■ «Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene
alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in
preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri
ineffabili» (Romani 8,26 → umiltà e debolezza).
■ «Gli occhi del Signore sono sui giusti e i
suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera, ma la faccia del Signore è contro
quelli che fanno il male» (1 Pietro 3,12 → contrasto: malvagi e giusti).
12. {Vari
e brevi}
▲
■
Michela Gianni: Sì, Dio sa quello,
che è meglio per noi e decide il nostro futuro. Siamo nelle sue mani. Che
Dio sia sempre con noi, in qualsiasi condizione viviamo. {30-08-2012}
■
Fortuna Fico: «Io, l’Eterno, affretterò le cose a suo tempo» (Isaia 60,22). Solo Lui
conosce i tempi, e Lui di sicuro sa cosa è il meglio per noi! {30-08-2012}
►
Dio respinge le tue preghiere? {Nicola Martella} (A)
►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Preg_no-ascolta_Sh.htm
29-08-2012; Aggiornamento: 30-04-2015 |