■ Sono
in comunione con Dio, pregandolo, supplicandolo e già ringraziandolo?
■ La
presenza del Signore mi «trasfigura» nel mio problema e mi «supera» nelle mie
attese razionali?
■ Cerco
pace interiore nel rapporto vivo con Gesù Cristo.
Inoltre, ci sono
queste promesse riguardo alla speranza quale buona prospettiva nel Signore: «Ora
il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede,
affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo» (Rm
15,13; cfr. v. 33). E riguardo alle macchinazioni del diavolo è scritto: «Il
Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi» (Rm
16,20).
Quanta
pace vuoi permetterti oggi? Dipende da quale punto di vista guarderai le cose
(ti consiglio di farlo «in Cristo»!), dalla tua prontezza a ubbidire al Signore
e dai tuoi «investimenti» nel rapporto con Dio, nella santificazione e nella
personale devozione riguardo a Cristo, il Salvatore e Signore.
Controllate se il vostro «conto corrente» nella «banca Šalôm» è in rosso! È inutile pagare esosi interessi nella vita, se la grazia può appianare i debiti e rimpinguare il proprio conto.
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1. {Omar Stroppiana}
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SOS Ansia (fonte;
testo di riferimento: Filippesi 4,6s)
A volte sembra
proprio che tu non abbia alcun potere su di loro.
Cerchi di
governarli, ma essi continuano a condurti dove non vorresti.
Sono come
calcolatori elettronici che, nonostante tutti i tentativi di riavvio, continuano
a caricare sempre lo stesso programma.
Per tutto il
giorno cerchi di dedicarti al tuo lavoro, alla tua famiglia, alla preghiera, al
tuo servizio per il Signore, ma non riesci a concentrarti perché, quando meno te
l’aspetti, te li ritrovi tra i piedi a reclamare la tua attenzione e a
renderti infelice e insoddisfatto.
Viene sera,
cerchi di prendere sonno, ma essi non hanno alcuna intenzione di lasciarti
riposare, si prendono gioco di te, ti raggiungono nel letto e ti
costringono a restare sveglio a girarti e rigirarti per ore.
Lotti, cerchi
di dominarli, ma sono come cani sciolti, che non hanno padrone; quando
pensi di aver messo loro un guinzaglio, te li ritrovi a correre liberi per la
mente.
Sei stanco.
Non ce la fai più. Le tempie pulsano. E domani ti aspetta un’altra giornata di
lavoro...
In alcuni
momenti della vita, i tuoi pensieri possono davvero diventare i tuoi
peggiori nemici. Come la lingua batte dove il dente duole, pare che i tuoi
pensieri sappiano esattamente dove andare a colpire per farti stare più male.
Quando sei
preoccupato, tutto diventa pesante e difficile. È come se tu cercassi di
alzarti da una sedia alla quale sei legato da fili invisibili.
Questi versi
[Filippesi 4,6s, N.d.R.] ti forniscono un antidoto efficace alle
preoccupazioni.
L’antidoto
consiste nel lasciare che sia Dio a occuparsene. Forse fino a oggi hai pensato
all’ansia come qualcosa d’inevitabile, alla quale non puoi sottrarti. Ma se così
fosse, il Signore non ti chiederebbe di non angustiarti di nulla. Devi
imparare ad affidare a Lui la nave della tua vita, mandagli un «SOS Ansia» e
ringrazialo per ciò, che farà, lasciando che sia Lui a toglierti quell’affanno,
che ti accompagna giorno dopo giorno.
Come è
possibile ringraziare per qualcosa, che non si è ancora realizzato? Non è
un paradosso, è fede. Non sai ancora cosa farà Dio per i problemi, che ti
assillano, ma per fede sai che Dio ti vuole bene e vuole il meglio per te.
È la fede, che ti permette di unire la supplica al ringraziamento, senza
aspettare l’esito delle tue richieste.
E dopo?
Goditi la sua pace. Hai rivolto a Lui la tua istanza, sai che la pratica si
trova sulla sua scrivania e che sta facendo il suo corso. Non hai più bisogno di
preoccuparti per cercare delle soluzioni. Non devi più fare nulla se non
aspettare di scoprire ciò che il Signore ha preparato per te. I pensieri che
prima ti tormentavano ora sono custoditi dalla pace di Dio.
Forse i
problemi sono ancora lì, ma il tuo cuore è calmo, sicuro dell’amore di un
Padre, che si prende cura di te. È una pace, che il mondo non può capire e,
soprattutto, non può donare, una pace che supera ogni intelligenza.
Forse non sei
un credente e ti sarai chiesto come mai, a volte, i credenti riescano ad
affrontare con serenità anche situazioni che porterebbero normalmente alla
disperazione. Ecco il motivo: essi godono della pace speciale, che solo Dio
può donare loro in quei momenti.
Allora, cosa
stai aspettando? Se credi in Dio, confida in Lui. Manda il tuo «SOS Ansia»,
lascia che sia Dio a occuparsi di ciò, che ti assilla e goditi la sua pace, che
custodisce i tuoi pensieri. {05-07-2013}
2. {Pietro Calenzo}
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Caro Nicola, shalom. Ci sono diverse o varie
situazioni, che procurano ansia o dolore nella vita del credente. Ciò è
innegabile. Non tutte sono solvibili subito o immediatamente. È vero che vivere
la Parola di Dio concretamente, ci dona la pace, la sua pace,
incomprensibile per il mondo, ma non sempre la pace contraddistingue felicità o
gioia, ma effettivamente il vivere o affrontare le tante problematiche della
vita con la sapienza, con la forza, con la calma che la Parola di Cristo ci
assicura; questo è, secondo la Scrittura, eminentemente importante, basilare.
Alcuni ministri di Dio predicano: «Se accetti Gesù nella tua vita, non avrai
mai più problemi». Strano, Gesù afferma esattamente il contrario. La pace di
Gesù ci accompagna ogni giorno, se ascoltiamo la sua Parola e se la viviamo.
Perché alcune volte non avviene ciò? Forse perché come figli discoli del Padre
Santo vorremmo camminare da soli, senza tener conto della unica fonte di pace:
Gesù come Persona e la sua Parola come ricetta di vita e di pace... vera pace,
quella di Dio. {05-07-2013}
3. {Claudia Biscotti}
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Contributo: Di recente ho avuto un
problema finanziario. Ho provato rabbia, perché non l’avevo provocato io;
ero frustrata perché, non avendo lavoro, non sapevo come pagare il dovuto; e
infine iniziava a togliermi la pace e il sonno. Presi allora la decisione di
«scrivere» una lettera al Signore, in cui ho spiegato tutta la
situazione, e che affidavo a Lui la soluzione del problema. Ho provato subito
una grande pace, e anche se sapevo di avere questa situazione a mio
carico, non me ne sono più preoccupata. Il Signore ha favorito un lavoro di 3
settimane, la cui paga è servita a pagare il dovuto ed è avanzata. Miracoli
come questi, sono presenti nella vita di ogni figlio, dobbiamo solo «permettere»
al Signore di agire e vedremo meraviglie; non permettiamo all’ansia, ai problemi
di avere il sopravvento. Noi dobbiamo essere gioiosi, perché la nostra
gioia è in Cristo Gesù e non perché la nostra vita scorre tranquilla. Non
dobbiamo permettere alle situazioni di fare il bello e il brutto tempo, non è
facile, ma con Gesù è possibile. {05-07-2013}
▬
Nicola Martella:
Conosco qualcun altro, che ha letto una lettera dinanzi al Signore, ma
non l’aveva scritta lui. Era una lettera, che intimava a un re di capitolare e
di consegnarli la città. È scritto: «Ezechia, ricevuta la lettera [di
Sennacherib] per le mani dei messi, la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno, e
la spiegò davanti all’Eterno; e davanti all’Eterno pregò in questo
modo...» (2 Re 19,14ss). Poi, si legge: «Allora Isaia, figlio di Amoz,
mandò a dire a Ezechia: “Così parla l’Eterno, il Dio d’Israele: Ho udito
la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria”...»
(vv. 20ss). Quindi, avvenne quanto segue: «E quella stessa notte avvenne che
l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nel campo degli Assiri
cent’ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco, erano
tutti cadaveri. Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, partì e se ne
tornò a Ninive, dove rimase» (vv. 35s; v. 37 fu ucciso dai suoi stessi
figli).
Quindi,
dispiegare una lettera dinanzi al Signore come base della preghiera, sembra che
funzioni!
Scrivere una lettera è un buon metodo per elaborare la propria situazione;
poi è una buona base per la preghiera, per non usare un inutile ciarlare
(Ec 5,2s) e «soverchie dicerie» (Mt 6,7) dinanzi a Dio e per dirgli cose ben
riflettute e sentite. La cosa migliore è sapere che il Signore sa intervenire a
modo suo.
■
Claudia Biscotti: Sì, anche io ne sono
convinta, inoltre la lettera conferisce ufficialità a ciò, che chiediamo;
è il nostro impegno scritto, un modo per «presentare la nostra causa»
davanti all’Eterno. {05-07-2013}
4. {}
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11. {Vari
e medi}
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Salvatore Paone: «Perciò voi esultate
anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate
prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben
più preziosa dell’oro, che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia
motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù
Cristo. Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora
non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il
fine della fede: la salvezza delle anime» (1 Pietro 1,6-9). {05-07-2013}
12. {Vari
e brevi}
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Giuseppe Messina: Non posso permettermi molta
pace, «figli e salute»; ma quel poco, che ho giornalmente, è un grande
tesoro. «Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con
tutti gli uomini»
(Romani 12,18). Pace a tutti. {05-07-2013}
■
Maria Carmela Trombacco: Grazie, Nicola. Devo dire
che in questo periodo lo sto sperimentando, ed era da tanto che lo
desideravo. Al di là di ciò, che mi succede intorno, sperimento questa
meravigliosa pace. Lode a Dio. {05-07-2013}
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Nunzio Nicastro: Anche Gesù nel giardino del
Getsemani si esprime cosi: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale;
rimanete qui e vegliate con me» (Mt 26,38). Gesù era triste e angosciato (v.
38). Marco 14,33 ci dice che era spaventato e angosciato. {06-07-2013}
►
URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/T1-Pace_oggi_Lv.htm
05-07-2013; Aggiornamento: 07-07-2013