1. DIO CI VUOLE MINATORI DELLA SCRITTURA:
Dio ci vuole «minatori» della sua
Parola. Egli vuole che non rimaniamo in superficie, ma che scaviamo in
essa le pietre preziose della fede, i diamanti della sua grazia, i metalli
preziosi dei suoi insegnamenti, i tesori della sapienza divina. Quanta gioia
ha un minatore, dopo tanti sacrifici nello scavare, quando trova il filone
giusto, che lo renderà ricco. Similmente è per chi studia seriamente la Parola
di Dio, ossia la Bibbia.
Nell’antico
patto è scritto quanto segue riguardo alla sapienza di Dio: «Se la cerchi
come l’argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora
intenderai il timor dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio» (Pr 2,4s).
Nel nuovo patto è scritto: «In Cristo sono
nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza» (Colossesi
2,3). Quindi, la sfida è di scoprirli nella sacra Scrittura.
2. SPIRITO
SANTO E SCRITTURA: In questa economia della
fede, lo Spirito Santo è strettamente connesso alla Parola di Dio, che
Egli ha ispirato (2 Pt 1,21). Lo Spirito del Signore non rivelerà nulla, che
esca dai limiti della sacra Scrittura e che la contraddica. Se lo «Spirito» non
porta alla Scrittura e a Cristo, si può star certi che non si tratta dello
Spirito di Dio, ma di dottrine ispirate da spiriti di demoni (1 Tm
4,1ss).
Quindi, sono da rifiutare tutta le nuove
rivelazioni, che pretendono di aggiungere o togliere riguardo alla Parola
scritta (cfr. Ap 22,18s) e che pretendono di svelare misteri, di cui la
Scrittura non parla. L’ultimo «mistero» sostanziale di Dio, tenuto nascosto per
secoli e secoli, è stato già rivelato e ha a che fare con Messia, tanto da
essere chiamato «mistero di Cristo» (Col 4,3), e con la salvezza dei
Gentili (Ef 3,4ss). Dio ha detto col suo Figlio la sua ultima parola
nella storia della salvezza (Eb 1,1s). Tale testimonianza fu scritta dai seguaci
di Gesù (Gv 19,35; 21,24; 1 Gv 1,1-4), fu riconosciuta e attestata dalla chiesa
apostolica (2 Pt 3,15s) ed è diventata la base della fede del nuovo patto, tanto
che veniamo esortati ora a «combattere strenuamente per la fede, che è
stata una volta per sempre tramandata ai santi»
(Gd 1,3; Fil 1,27; 1 Tm 6,12; 2 Tm 4,7).
3. SCRITTURA
E DISCERNIMENTO: Chi è disposto a fare il
minatore della sacra Scrittura, per portare alla luce ciò, che veramente c’è
in essa, mediante un’interpretazione contestuale, allora essa dischiuderà a chi
la studia i suoi tesori e gli darà convincimenti biblici. Egli non
dipenderà dalle opinioni degli uomini, ma per ogni cosa farà come i Giudei di
Berea dinanzi alla predicazione di Paolo, poiché essi «ricevettero la
Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per
vedere se le cose stavano così» (At 17,11).
Allora si aprirà la mente del credente e capirà
che anche i fatti storici più tragici dell’AT «avvennero loro per servire
d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo
agli ultimi termini dei tempi» (1 Cor 10,11). Infatti, «tutto
quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento,
affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture, noi
riteniamo la speranza» (Rm 15,4).
Solo chi conosce la Scrittura sarà in grado di
discernere il bene e il male (Eb 5,14; cfr. 1 Re 3,9) e di riconoscere
falsi cristi e falsi profeti, per provarli e dichiararli bugiardi (1 Gv
4,1; Ap 2,2).
4. LA
SCRITTURA ABILITA AL SERVIZIO: Infine, chi è
attaccato alla «fedele Parola», arrivando ai recessi dei suoi insegnamenti, sarà
anche «capace di esortare nella sana dottrina e di convincere i
contraddittori» (Tt 1,9). Conoscendo intimamente i segreti della sacra
Scrittura, saprà usare i suoi tesori per perfezionare i santi e portarli
a maturità (Ef 4,12ss). Infatti, l’autorità spirituale non viene tanto
dal riconoscimento da parte degli uomini, quanto dalla capacità di conoscere la
Scrittura, di applicarla nella propria vita e di dispensarla correttamente agli
altri (cfr. 1 Tm 4,12s; 2 Tm 2,15).
Chi conosce i suoi «ferri del mestiere»,
li saprà usare al meglio; così è per i «minatori della Parola». Chi conosce
intimamente la sacra Scrittura saprà è come quello «scriba, ammaestrato per
il regno dei cieli, [che] è simile a un padrone di casa, il quale tira fuori
dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie» (Mt 13,52). Ossia, egli sa
applicare il brano giusto della Scrittura alla varia situazione corrente. Ecco
il suo strumento e la sua finalità: «Ogni Scrittura ispirata da Dio è
utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare
alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni
opera buona» (2 Tm 3,16s).
5. ASPETTI
CONCLUSIVI: Mi auguro che tu sia un buon «minatore
della Scrittura», che provi quella gioia di scoprire ogni giorno i tesori
nascosti nella Parola di Dio e che tu sia in grado di portarli alla luce, per
arricchire prima te stesso e poi gli altri. È scritto: «Dov’è il tuo
tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21). Spero vivamente
che il tuo tesoro sia nella Bibbia e che tu lo apra ogni giorno, per tirarne
fuori le ricchezze, su cui meditare giorno e notte (Sal 1,2; 63,6; 77,6;
119,148), per poi riuscire nella vita (Gs 1,8).
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30-04-2014; Aggiornamento: |