«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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DIO RESPINGE LE TUE PREGHIERE?

 

 di Nicola Martella

 

È vero che Gesù insegnò ai suoi discepoli quanto segue: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa» (Mt 7,7s). Ma ciò non contiene nessun automatismo. Ad esempio, come insegnò Giacomo, chi chiede senza fede e dubitando, non deve pensare di «ricevere qualcosa dal Signore, perché è un uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie» (Gcm 1,5-8). Perciò è scritto che «il Signore è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano con fermezza [= in verità o fedeltà]» (Sal 145,18).

     I credenti prendono per scontato quando «la loro voce fu esaudita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa dimora dell’Eterno» (2 Cr 30,27).

 

Giacomo 1,7s

     Le cose non stanno così, poiché l’ascolto e l’esaudimento delle preghiere è connesso a varie premesse. E quando Dio ascolta ed esaudisce qualcuno, ciò è sempre valutato come una grazia (Gn 30,6).

     Allo stesso Mosè, a cui Dio aveva esaudito altre preghiere (cfr. Dt 10,10), non permise di entrare nella terra promessa; egli confessò alla nuova generazione: «L’Eterno si adirò contro di me, a causa vostra; e non mi esaudì» (Dt 3,26); Dio gli comandò di finirla lì con tale richiesta, a cui non avrebbe prestato attenzione.

     Non era un caso che Davide chiedesse con insistenza e sospiri al suo Re e Dio, perché Egli lo ascoltasse, aspettando una sua risposta (Sal 5,1ss). Mentre faceva le sue richieste, ben sapeva che i malvagi non potevano stare alla sua presenza, né i gradassi, né i bugiardi, né i sanguinari, né gli imbroglioni (vv. 4ss; cfr. v. 9 insinceri, maliziosi, sboccati e lusinghieri). Egli non aveva dubbi di poter stare alla presenza del Signore e, perciò, di essere ascoltato e da Lui guidato (vv. 7s). Similmente si espresse in altre preghiere, chiedendo di essere ascoltato (Sal 84,6; 142,1).

     Un salmista, dopo aver parlato della grandezza di Dio nel creato e nella storia, parlando anche delle sue prove, terminò con un’importante considerazione. Egli non era di quelli che tramavano il male contro il loro prossimo. Egli altresì era cosciente che Dio non ascoltava la preghiera di tali persone, ma il Signore gli aveva dato ascolto, era stato attento alla sua voce e non gli aveva negato la sua grazia (Sal 66,18ss).

     Non si pensi che nel nuovo patto le cose siano cambiate! Gesù insegnò che il «premio» ricevuto dagli ipocriti, quando pregano pubblicamente per essere ammirati, è solo e proprio questo (Mt 6,5); lo stesso dicasi per coloro, che «pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole» (v. 7).

     Il Signore non esaudì l’insistente preghiera di Paolo, perché egli imparasse a dipendere dalla sua grazia (2 Cor 12,9). Ad esempio, i mariti che non usano il dovuto riguardo alle loro mogli, ma le trattano con poca delicatezza, non si meraviglino se le vostre preghiere sono impedite che raggiungono Dio (1 Pt 3,7). Non tutte le preghiere sono così efficaci da raggiungere il Signore e da essere da Lui esaudite, se non è fatta da ci è giusto dinanzi a Lui (cfr. Gcm 5,16ss).

            Per il resto anche le intercessioni per i ribelli, che vogliono rimanere tali, non sono gradite a Dio. Egli disse a Geremia: «E tu non pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a fare suppliche per loro; perché io non li esaudirò, quando grideranno a me a motivo della calamità che li avrà colpiti» (Gr 11,14; cfr. 14,11; 1 Sam 15,35-16,1). Dove gli iniqui non emendano le loro vie, Dio si nasconde da loro pieno d’indignazione (cfr. Is 58,17ss).

            Al contrario, ecco la promessa: «Egli ascolterà la preghiera dei derelitti e non disprezzerà la loro supplica» (Sal 102,7). E ancora: «I giusti gridano e l'Eterno li esaudisce e li libera da tutte le loro distrette. L’Eterno è vicino a quelli, che hanno il cuor rotto, e salva quelli, che hanno lo spirito contrito. Molte sono le afflizioni del giusto; ma l’Eterno lo libera da tutte» (Sal 34,17ss; cfr. Sal 50,14s; Gr 33,3).

            Concludendo, possiamo affermare che certe preghiere non arrivano neppure in un cosiddetto cestino celeste, né in una celeste cartella per lo spam, sì, esse non arrivano neppure al soffitto. Le preghiere legittime e quelle fatte con un intento compatibile con le direttive morali e spirituali della Scrittura, arrivano a Dio e sono da lui analizzate e valutate in tutte le loro implicazioni e conseguenze; in pratica, il Signore esaudisce solo le preghiere, che perseguono il suo onore e servono all’avanzamento della sua opera e al vero bene dei suoi figli.

 

Preghiere non ascoltate {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Disc/A1-Resping_preg_EnB.htm

30-04-2015; Aggiornamento:

 

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