«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Riflessioni fra cielo e terra: Aneddoti evangelici e non, e l’umorismo nella Bibbia. Ecco le rubriche principali:

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Vita di comunità

Abbecedario riflessivo

Ad acta

Dietro il velo

Casella postale biblica

Variazione delle costanti

Puntigli e indovinelli

Sapienza da quattro soldi

Massime e minime

Col senno del poi.

 

È «psicoterapia biblica» in forma di umorismo.

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PERCHÉ LA FEDE SI METTE AL QUARTO DITO

 

 di Nicola Martella

 

La seguente allegoria «manuale» è un buon esempio per illustrare il «falso sillogismo». Ossia, partendo da premesse parzialmente esatte, del tutto sbagliate o arbitrarie, si arriverà a un risultato, che appare evidente e suggestivo, ma che ha in sé il «verme» dell’errore logico. Errori d’interpretazione soggettiva del genere si fanno quotidianamente. Ciò vale anche per l’interpretazione soggettiva delle sacre Scritture, quando non si sta attenti al contesto, letterario, storico, culturale e religioso del brano.

 

1. La tesi affascinante, ma arbitraria

     Riporto la seguente spiegazione, dopo opportuna correzione dei vari errori e redazione (grassetto redazionale).

     «Impressionante, non ho mai sentito una spiegazione così logica e bella del perché la fede si usa nel quarto dito. Una leggenda cinese è riuscita a spiegarla in una maniera molto convincente: Il pollice rappresenta i genitori. L’indice rappresenta i fratelli, sorelle e amici. Il dito medio rappresenta te stesso. L’anulare (quarto dito) rappresenta il tuo coniuge. Il mignolo rappresenta i tuoi figli.

Perché la fede si mette al quarto dito     Ora, unisci le tue mani, palmo contro palmo, poi unisci un dito medio all’altro, facendo in maniera che essi puntino verso te, come nell’immagine.

     Ora, tenta di separare in maniera parallela i tuoi pollici (genitori), noterai che si separano, perché i tuoi genitori non sono destinati a vivere con te sino alla tua morte; unisci le dita nuovamente. Ora, fa’ lo stesso con gli indici (fratelli, sorelle e amici): anch’essi si separano, perché loro se ne vanno ognuno alla ricerca del suo destino; unisci nuovamente le dita. Ora, tenta separare i mignoli (figli): anch’essi si separano, perché i figli crescono e, quando possono farcela da soli, se ne vanno; unisci nuovamente le dita.

     Finalmente prova a separare le dita anulari (coniugi) e ti sorprenderai che non riuscirai assolutamente separale. Questo è dovuto al fatto che una coppia è destinata a stare assieme sino a l’ultimo giorno della loro vita, ed è per questo che la fede si usa nel quarto dito».

     L’autore o, meglio, colui, che riporta tale testo, si firma su Facebook come «Angelo Bianco» (post del 15 marzo 2012); e il titolo posto sulla foto dalla fonte originale è il seguente: «Lo sai perché la fede viene usata al quarto dito?».

 

2. Osservazioni e obiezioni

     Ci sono almeno due premesse sbagliate nel ragionamento appena visto.

     ■ In tale allegoria l’uso dell’anello nell’anulare viene fatto risalire alla Cina e al significato, che essi danno al quarto dito. Tuttavia, l’anello veniva usato in tante parti del mondo, ad esempio anche nel Medio Oriente e nell’Occidente.

     Anche nella Bibbia si parla tante volte di anelli (per le dita; per il naso Gn 24,47; Ez 26,12; cfr. Is 3,21; cfr. Pr 11,22; per il lobo dell’orecchio Gn 35,4; per i piedi Is 3,16.18). Infatti per l’Egitto si legge: «Poi il faraone si tolse l’anello dal dito e lo mise al dito di Giuseppe» (Gn 41,42); similmente accadde nel regno persiano (Est 3,10; 8,2.8.10). Quando il figlio prodigo tornò dal padre, egli comandò, tra altre cose, che gli fosse messo un anello al dito (Lc 15,22). L’anello d’oro era lo status symbol, ossia il segno esteriore che denotava la condizione economica e sociale di un uomo ricco (Gcm 2,2).

 

     ■ Ciò che si afferma relativamente all’immagine, parte dalla premessa di piegare il dito medio (perché mai proprio quello?), allora sarà difficile separare gli anulari. Ma se si cambiano le regole, piegando ad esempio gli indici, allora sarà facile separare gli anulari, ma sarà difficile farlo con i medi.

     Se si piegano gli anulari, sarà facile separare tutte le altre dita, e cioè addirittura contemporaneamente! Allora figuriamoci che significato bisognerà dare allora alle dita, interpretandole con tale metafora cinese! Certo, si può dire che, anche quando tutti gli altri vanno via (genitori, fratelli, sorelle, amici, figli), i coniugi restano insieme. Fatto sta che ciò avviene anche piegando i mignoli! Quale sarà allora il significato di tale affascinante allegoria? Che quando i figli restano insieme, tutti gli altri parenti e amici spariscono?

 

Quindi, se le premesse sono arbitrarie o sbagliate, anche le conclusioni saranno errate. È un caso di falso sillogismo.

 

Si tenga, invece, presente quanto segue.

     ■ Il termine «anulare» intende tutto ciò che ha forma di anello (eclisse a., raccordo a.). In particolare intende il «dito dell’anello». Esso proviene da dal latino anulare(m), che deriva da anulus «anello».

     ■ L’anello nuziale si mette a tale dito, poiché è il più debole e, quindi, meno servibile della mano. Infatti, il suo muscolo flessore è connesso anche al mignolo e al medio.

     ■ Sembra che la fede nuziale fosse messa al dito anulare, perché si credeva che vi passasse una piccola arteria, che sarebbe arrivata direttamente al cuore. Come si vede, le spiegazioni, vere o presunte che siano, sono differenti.

 

3. Aspetti conclusivi

     I coniugi non bisogna separarli perché tale «spiegazione manuale» orientale sia una logica spiegazione. Non bisogna neppure farlo perché dal dito anulare passerebbe una piccola arteria, che risalirebbe per il braccio, arrivando direttamente al cuore. Un matrimonio, laddove non c’è una giusta causa, non bisogna separarlo solo perché un comandamento divino decreta l’indissolubilità di tale patto sociale dinanzi a Dio e agli uomini. «L’uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne» (Matteo 19,5). E Gesù stesso interpretò come segue tale ordinamento divino: «Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi» (v. 6).

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/A1-Fede_anulare_Mds.htm

22-03-2012; Aggiornamento: 23-03-2012

 

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