«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell'AT: il «Pentateuco» e i «Libri Didattici».

 

◘ Ecco le parti principali del Pentateuco:

■ Il Pentateuco in generale

■ Genesi

■ Esodo

■ Levitico

■ Numeri

■ Deuteronomio.

 

◘ Ecco le parti principali dei Libri Didattici:

■ I Libri Didattici in generale

■ Giobbe

■ Salmi

■ Proverbi

■ Ecclesiaste

■ Cantico dei Cantici

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PERIZIA E AMORE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Giobbe 28,28Di per sé il termine ebraico chokmah, che viene abitualmente tradotto con «sapienza, saggezza», intende «ordine, perizia». L’esperto (o saggio, savio, sapiente) è proprio chi si intende dell’ordine materiale e morale, creato da Dio, e sa corrispondervi. Il modo per farlo è non solo esercitando la fede, ma praticando concretamente il timore di Dio, che è la quintessenza della sapienza dell’AT.

     Paulo Coelho ha scritto: «Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama» (in «Sulle sponde del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto»). In nome dell’«amore» si fanno però tante cose sciocche. La Bibbia dice invece che a capo della perizia (o sapienza, saggezza), c’è il timor di Dio, ossia metterlo al primo posto.

     Paulo Coelho prosegue, dicendo: «E colui che è sciocco, lo è soltanto perché pensa di poter capire l’amore». In questo potrebbe aver ragione. Nella Bibbia non si incoraggia mai a capire l’amore, ma a praticarlo, amando Dio in modo totale e al di sopra d’ogni cosa e il proprio prossimo come un altro se stesso.

     Chi è esperto, sa ben coniugare il verbo dell’amore con la verità, che rende liberi.

     Per l’orientamento biblico della discussione, si veda il primo contributo.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. A. Catarinolo

3. Pietro Grandoni

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema): Qui di seguito traduciamo i termini nel loro significato originario ebraico.

     ■ «Non riprendere il beffardo, per tema che ti odi; riprendi l’esperto, e t’amerà. Istruisci l’esperto e diventerà più esperto che mai; ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere. Il principio della perizia è il timor dell’Eterno, e conoscere il Santo è il discernimento» (Proverbi 9,8ss).

     ■ «Il beffardo non ama che altri lo riprenda; egli non va dagli esperti» (Proverbi 15,12).

     ■ «Ecco, tu ami la sincerità nell’interiore; insegnami dunque perizia nel segreto del cuore» (Salmo 51,6).

     ■ «Acquista perizia, acquista discernimento; non dimenticare le parole della mia bocca, e non te ne sviare; non abbandonare la perizia, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. Il principio della perizia è: Acquista la perizia» (Proverbi 4,5ss).

     ■ «Di’ alla perizia: “Tu sei mia sorella”, e chiama il discernimento amica tua, affinché ti preservino dalla donna altrui, dall’estranea, che usa parole melate» (Proverbi 7,4s). «L’uomo che ama la perizia, rallegra suo padre; ma chi frequenta le prostitute dissipa i suoi beni» (Proverbi 29,3).

 

Abbiamo visto che la perizia biblica significa esercitare il timor di Dio, ossia orientarsi al suo ordine. Perciò, ci preme concludere così: «A Dio, solo esperto, sia la gloria nei secoli dei secoli per mezzo di Gesù Cristo. Amen» (Rm 16,27).

 

 

2. {Alessandro Catarinolo}

 

Contributo: La morte è anche dovuta al destino, ma spesso la sorte la fa l’uomo stesso e comunque i morti sono tantissimi e la fede non salva dalla morte spesso pagano i più sensibili.

     Bisognerebbe forse essere più insensibili al mondo, che ci circonda, e sperare di più nella fede in Dio; ma se vivi nel mondo e sei sensibile, muori, sicuramente ci muori.{21-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Sinceramente non capisco che cosa abbia qui a che fare il tema della morte e della sensibilità e insensibilità, oltre a quello fatalista del destino.

     ■ Gesù non ingiunse ai suoi discepoli di essere più sensibili o più insensibili, ma la croce stessa: «Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà» (Mt 10,37ss).

     ■ La croce di Cristo è la perizia di Dio, ossia il principio, che da ordine e importanza alle altre cose: «Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare; non con sapienza di parola, perché la croce di Cristo non sia resa vana. Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio... I Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,17s.22ss).

     In tal modo, la perizia e l’amore (la grazia, che cerca il bene altrui) di Dio sono manifestati al meglio nella passione e nella morte di Gesù Cristo (Gv 3,16.36). Chi non lo accetta come Signor della propria vita, non può averlo neppure come Salvatore! Egli garantisce la vita eterna, ma non la elargisce a chi vuole una «grazia a poco prezzo».

 

 

3. {Pietro Grandoni}

 

Contributo: La verità di Cristo ci rende liberi, ma il vero totale amore e frutto è l’opera dello Spirito Santo, di colui che fa le veci del Padre e del Figlio; senza questa opera, che completa la nostra vita, è vano l’amore e vano è il nostro vivere. Cristo ci ha liberati, per farci vivere nel vero amore. Il perseverare nella libertà è la grazia, che è dentro di noi; più abbonda la grazia e più rimaniamo uniti al Cristo. Ma impegnati nel bene, abbiamo la sicurezza del perdono, della vittoria. Quando si cerca Dio, è perché Lui l’ha cercato e l’ha amato per primo; se l’ha cercato, lo ha amato e lo ha anche perdonato. {23-02-2012}

 

Risposta (Nicola Martella): Sono pensieri apprezzabili. Tuttavia, non vedo il nesso diretto col nostro tema «amore e perizia», ma tutt’al più con un altro tema possibile: quello riguardo ad amore e grazia.

 

 

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11. {Vari e medi}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Perizia_amore_R12.htm

20-02-2012; Aggiornamento: 25-02-2012

 

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