«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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L’uomo e la donna nella Bibbia — Generi e ruoli 1

  Ecco le parti principali:

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I generi nella Bibbia

Il matrimonio nella Bibbia 

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

  Ecco le parti principali:

La posizione della donna nella chiesa

Il ministero della donna nella chiesa

Aspetti conclusivi

La mia donna 

 

Vedi al riguardo le recensioni.

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QUANDO DIRAI: «MI SONO BLOCCATO!»

 

 a cura di Nicola Martella

 

«O Dio, abbia pietà, quando in me non c’è posto per te. Vieni, o Dio, per un momento, e donami una parola, che mi apra e mi porti avanti. Signore, abbi pietà» (Günter Ruddat; tradotto e adattato da Nicola Martella; fonte: «Parola di grazia»).

 

Mi sono bloccato!Chi non lo conosce: un movimento sbagliato, un colpo di freddo, uno strappo muscolare o un «colpo di strega» e ci troviamo bloccati per giorni, senza poterci muovere. Tutti i tentativi per sbloccarci, vanno a vuoto. Similmente accade, a volte, sul piano spirituale.

     Ci sono momenti, in cui ci si chiude e blocca come un vecchio lucchetto, e tutti i tentativi di sbloccarsi risultano vani. Si è andati in tilt come un vecchio flipper, e bisogna spegnere e riaccendere la macchina. Come per un computer, il sistema si è bloccato e non reagisce più; ci vuole un reset.

     Così ci accade, a volte, anche come credenti. Non sentiamo più Dio presente nella nostra vita, poiché come una specie di nebbia ci impedisce di vedere il sole. Ciò accade perché abbiamo tante occupazioni o tanti problemi, che si pongono come una folta vegetazione dinanzi alla vista. Siamo come quel ciclista, che ha perso il ritmo, e si è staccato lentamente dal gruppo. Siamo come quei motori di un tempo, che quando si ingolfavano, per farli ripartire, bisognava tirare a strappo a una corda avvolta al volano, girare una manovella, calcare un pedale o farli andare a spinta.

     Come detto, ci sentiamo come quella vecchia serratura, che non si lascia più aprire. Ci vuole qualcosa che la disincrosti, la lubrifichi o la faccia funzionare di nuovo. Quando un suono colpisce un diapason alla stessa lunghezza d’onda, esso vibra e risuona. Similmente anche noi necessitiamo di una parola di grazia da parte del Signore, che dalla sacra Scrittura vibri all’unisono nella nostra particolare situazione e ci apra a una nuova relazione con Dio. Una volta avviata, tale nuova melodia nel nostro spirito, essa farà vibrare all’unisono altri versi della Scrittura, con cui sentiremo nuovamente che Dio ci parla, ci esorta, ci ammonisce, ci insegna, ci incoraggia, ci consola. Il lucchetto è di nuovo ben oleato e la chiave lo apre senza difficoltà.

 

Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Signore... di’ soltanto una parola» (Matteo 8,8).

     ■ «L’anima mia è avvilita nella polvere; ravvivami secondo la tua parola» (Salmo 119,25).

     ■ «Questo è il mio conforto nella mia afflizione; che la tua parola mi vivifica» (Salmo 119,50; cfr. vv. 107.154).

     ■ «Gli occhi miei vengono meno bramando la tua parola, mentre dico: “Quando mi consolerai?”» (Salmo 119,82).

     ■ «Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome» (Apocalisse 3,8).

     ■ «Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola» (2 Tessalonicesi 2,17s).

 

Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

 

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Qui pro quo

2. Mariarosa Mazzei

3. Stefano Frascaro

4. Sandro Carini

5. Maria Ippolito

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Qui pro quo}

 

Fortuna Fico: Come ti capisco! Anch’io! {30-11-2012}

 

Natanaele Anione: Ti faccio tanti auguri, Nicola; so bene cosa significhi essere «bloccato». {30-11-2012}

 

Nicola Martella: Grazie, per la comprensione e per gli auguri. Conosco tanto i blocchi fisici quanto quelli spirituali, sia personalmente, sia per cura pastorale. Al momento non ho blocchi di nessun tipo, ma affronto qui un tema pastorale ricorrente, per indicare vie di fuga.

 

Fortuna Fico: Sono felice per te, allora; ma ti ringrazio, perché serviva a me! {30-11-2012}

 

Alessandra Garavaglia: Tieni la parte dolorante al caldo {27-11-2014}

 

Nicola Martella: Diverse settimane fa ero effettivamente bloccato con la schiena. E ogni anno succede qualche volta (l’ultimo inverno è stato terribile!). Ora, grazie a Dio, non sono «ingrippato», né fisicamente né moralmente. La nota serve per altri, ossia per coloro che attualmente si sentono spiritualmente messi fuori uso.

     Non «ingripparti» nel tuo spirito! Metti a tempo l’olio giusto negli ingranaggi della tua vita! Eccone uno di buona marca: medita, prega, pratica, servi, vivi la comunione fraterna, cura gli altri, santificati, sii d’esempio, perdona...

     Per evitare altri malintesi, ho rinominato il tema da «Mi sono bloccato» a «Quando dirai: “Mi sono bloccato!”».

 

 

2. {Mariarosa Mazzei}

 

Contributo: È vero, a me è capitato in passato. Ogni tentativo andava a vuoto... ma una parola di grazia da parte del Signore ha oleato il lucchetto! {30-11-2012}

 

Marisa Fichera: Grazie, è bellissimo. «Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome» (Apocalisse 3,8). {30-11-2012}

 

 

3. {Stefano Frascaro}

 

Alle vecchie macchine ogni tanto serviva il «cicchetto» di benzina nel carburatore per ripartire. Grazie a Dio, che ogni tanto ci arriva questo cicchetto da parte di qualche fratello, a cui il Signore a messo in cuore di esortarci e spronarci a non piangerci addossi, per poi ripartire in quarta! {01-12-2012}

 

Adolfo Monnanni: È vero, succede. Grazie al Signore si riesce a recuperare un equilibrio tale da ripartire. {28-11-2014}

 

 

4. {Sandro Carini}

 

Le articolazioni sì bloccano o per una postura prolungata sbagliata o per sforzi eccessivi o per stasi prolungata. Le articolazioni sono formate da due o più ossa, legamenti, muscoli che sono irrorati e nutriti dal cuore attraverso le arterie fino ad arrivare a una fitta rete di capillari.

     Ora, nelle articolazioni c’è la parte più importante, quella che mantiene la lubrificazione costante, permettendo ogni tipo di movimenti, la cosiddetta borsa sinoviale. Questa è l’unica parte del nostro corpo a non essere nutrita dalla circolazione sanguigna, cioè non ci sono capillari, quindi prende il nutrimento per osmosi, attraverso il movimento. E di questo non tutti ne sono a conoscenza. Quindi se non c’è movimento il liquido sinoviale non riceve nutrimento, le sue cellule perdono le loro caratteristiche lubrificanti e sono... dolori.

     A livello spirituale accade la stessa cosa. Noi credenti, per non bloccarci, necessitiamo di comunione fraterna e di alimentarci quotidianamente della Parola di Dio. Più saremo attivi in questo e più riceveremo forze dal nostro Signore. {28-11-2014}

 

 

5. {Maria Ippolito}

 

Dio nella mia vita c’è e ci sarà sempre, nel bene e nel male, in qualsiasi avversità. E certamente non mi fanno paura i problemi della vita, qualsiasi essi siano. Il mio blocco è arrivato alla morte di mia sorella, per un maledettissimo cancro. Lei era il mio sole, la mia vita. Sono morta il giorno, che è morta lei, adesso sopravvivo! Per forza, ho due figli, non posso lasciarmi andare. Il tempo dovrebbe alleviare un po’ il dolore, non è così, va sempre peggio.

     Dio aiuta tantissimo nella rassegnazione, ci fa andare avanti. Il suo amore infinito, la sua luce immensa, dà calore ad anima e cuore per chi crede in lui. Per sempre. Per ora, però, sono in stand-by, in lista di attesa per una vita migliore. {29-11-2014}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

 

12. {Vari e brevi}

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Bloccato_GeR.htm

29-11-2012; Aggiornamento: 29-11-2014

 

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