«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

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BANDERUOLE E L’INSTABILITÀ CARATTERIALE

 

 di Nicola Martella

 

1. Domande di lavoro

2. Contributi generali dei lettori

3. Le singole domande

 

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Come si sa, una banderuola si muove con vento. Arrivare a maturità e stabilità nella personalità, è un lungo cammino; per alcuni è molto più lungo, a causa dell’incoerenza e della fragilità. A volte, sembra che abbiamo a che fare con «banderuole», che mutano direzione a seconda del vento. Alcuni sembrano proprio come «bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina» (Efesini 4,14). Altri, anche dopo anni e anni, assomigliano sempre a neonati nella fede, che necessitano ancora il latte (Ef 5,13s) e che non sanno ancora controllare le funzioni basilari della loro vita.

     Alcuni possono cambiare opinione in fretta e ripetutamente, a seconda della pressione, a cui si sono sottoposti. Eccovi un paio d’esempi. Ogni tanto mi scrive un giovane, cercando consigli e risposte, che in pochi anni ha cambiato non solo molte chiese locali, ma addirittura varie denominazioni (chiesa cattolica, chiesa dei fratelli, avventisti, pentecostali, ecc.), tornando e uscendo diverse, con continue crisi religiose e sempre alla ricerca della risposta o dell’esperienza definitiva. Banderuole caratteriali producono instabilità religiosa.

     Mi succede a volte che qualcuno mi scriva e mi solleciti ripetutamente di mettere assolutamente in rete un certo tema o una sua lettera. Con molto sacrificio, correggo tale scritto e lo metto in rete. Poi ne nasce una certa discussione fra (e con) i lettori. È successo così anche con un certo lettore di Palermo. Le reazioni al suo scritto lo hanno spinto a mandarmi un altro suo scritto, ingiungendomi assolutamente di pubblicarlo, a causa delle «novità», che rivelava riguardo a una certa questione; tergiversai. Poi, però, gli arrivarono pressioni e minacce tali che mi chiese prima di togliere il suo cognome e poi di togliere tutti i suoi contributi dalla rete.

     Avendo avuto a che fare, ogni tanto, con casi simili, tempo fa mi venne «l’ispirazione» per i seguenti versi riguardo a un caso concreto:

Afferma l’uomo senza radici:

“Sì, confermo ciò che dici».

Domani fa: «Oh, me ne pento!».

Egl’è solo una piuma al vento!

Un dì, ti spinge secondo lunario;

l’altro dì, pretende il contrario»

(Nicola Martella).

 

Ci sono credenti, che mi fanno pressione perché prepari un certo tema come studio o sermone. M’impegno a prepararlo, li avviso quando lo porterò nell’assemblea. Poi, con grande meraviglia, sono proprio loro a mancare!

     Di là da quanto succede a me, forse anche voi avete vissuto esperienze simili. Vorrei che si riflettesse sul fenomeno delle persone, che si conducono come «piume al vento», e su come comportarci con loro. Inoltre, come dobbiamo agire noi stessi, quando abbiamo preso un impegno?

 

 

 1.  Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):

     ■ Come comportarci, quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone lo fanno con noi? (Pr 20,25; Ec 5,4ss).

     ■ Prima di esporci, che cosa dovremmo fare? (Lc 14,28-32; cfr. Pr 6,1ss; cfr. Sal 15,4).

     ■ Come considerare chi è mutevole nel suo fare? (Gcm 1,8; cfr. Ef 4,14).

     ■ Si può fare affidamento su una persona del genere? (cfr. 2 Re 18,21; Is 36,6; Pr 26,6).

 

    ■ E inoltre: Come distinguere le eventuali «piume al vento»? Quanto sei volubile tu nei tuoi propositi e nel tuo carattere? Hai avuto già esperienze di simili «banderuole» dal carattere o dall’umore mutevole? Come hanno reso difficile la tua vita? Come ti sei comportato verso di loro?

 

Banderuola

 

 

Lo scopo di questo tema non è tanto quello di parlare di casi particolari, come quelli sopra menzionati, ma di riflettere insieme sulle «piume al vento», ossia su persone instabili e mutevoli intorno a noi, e su come fare perché i credenti raggiungano stabilità e maturità nella loro vita.

 

 

2.  Contributi generali dei lettori (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

1. Nicola Carlisi

2. Pietro Calenzo

3. Damaris Lerici

4. Tore Reale

5. Carlo Neri

6. Adolfo Monnanni

7. Alessio Pancani

8.

 

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1. {Nicola Carlisi}

 

Fratello Nicola, pace del Signore. Un cristiano una volta preso l’impegno, dovrebbe mantenerlo; è una questione morale. Prima di prendere un impegno, bisogna valutare se si può mantenere, diversamente è meglio dire no! Tu, a ragione, hai citato Luca 14,28-32.

     In trentasette anni di cammino cristiano, ho incontrato simili cosiddetti fratelli; hanno arrecato tanto danno alla testimonianza. Io personalmente non li considero «cristiani», quindi non sono persone affidabili.

     Tanti si sono scusati, prendendo come esempio Pietro, ma negli Evangeli non c’erano ancora i cristiani, Gesù non era ancora morto e lo Spirito Santo era ancora una promessa. Quando Pietro ricevette lo Spirito Santo, diventò un uomo coraggioso, pronto a tutto.

     «Se alcuno è in Cristo è una nuova creatura»; ma in questo tempo gli uomini nuovi sono rari. Comunque fratello andiamo avanti; la salvezza, tu m’insegni, è soggettiva. La benedizione dell’Eterno, il Padre nostro, è su di noi. {19-09-2010}

 

 

2. {Pietro Calenzo}

 

In effetti, prima di pubblicare un argomento o un commento, ogni credente dovrebbe pienamente rendersi conto di ciò, che scrive o compartecipa ad altri utenti internauti; questi ultimi, come sappiamo tutti, non sono solamente credenti, ma appartengono a ogni estrazione o confessione religiosa. Vi sono credenti, che vogliono dimostrare un qualcosa, che non di rado va al di là dei carismi, che il Signore per mezzo del suo Spirito ha loro affidato. L’essere disavveduti o inaffidabili in tale ottica, è senza dubbio una cartina tornasole d’immaturità spirituale, di debolezza, a volte di carnalità. Certamente, tali credenti, in tutta la loro debordante debolezza, hanno bisogno di correzione e riprensione. {19-09-2010}

 

 

3. {Damaris Lerici}

 

In Giacomo 1,5-8 è scritto: «Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore, perché è un uomo dal cuore doppio, instabile in tutte le sue vie».

     Quanto male possono fare uomini e donne dal cuore doppio, instabile, che si muovono in base al loro sentimento, portati qua e là a seconda del vento.

     Spesso dicono una cosa e la smentiscono contemporaneamente con la loro vita, il loro comportamento; mentre aprono la porta della loro casa (cercando di dimostrare una parvenza di amore fraterno), la richiudono velocemente, facendoti sbattere con violenza contro una porta chiusa. L’incoerenza tra di ciò che dicono e fanno, è evidente lampante agli occhi di tutti, ma se qualcuno gentilmente glielo fa notare, il loro orgoglio gli impedisce di vedere ed essere obiettivi con se stessi.

     Che il Signore ci guardi di questo tipo di comportamento d’instabilità cristiana e ci aiuti a essere saggi e fermi in Lui, imparando a essere coerenti prima di tutto davanti a Dio e poi davanti agli altri. Cito spesso queste parole di Davide, che sento particolarmente mie. «Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna» (Salmo 139,23-24). {26-04-2011}

 

 

4. {Tore Reale}

 

Contributo: Ci vuole tempo per capire e assimilare la Parola di Dio e capire di quali ministri fidarsi, di quali diffidare, quale chiesa cerca veramente il Signore e quale chiesa cerca il consenso del mondo. Per anni sono stato in crisi, prima di fermarmi da qualche parte. Qualcuno incontra il Signore a 12 anni, altri a 20, altri a 40, ecc. I tempi non sono uguali per tutti, e ci vuole pazienza con queste persone indecise. Un atteggiamento critico è controproducente. L’indeciso è di per sé in una delicata fase di ridiscussione interiore, pensa a cose diverse, s’interroga continuamente, e ciò gli crea malessere e confusione. Prima o poi, si fermerà... non nella tua chiesa, non nella mia, ma si fermerà. {Orso Australe Bianco; 28-04-2011}

 

Nicola Martella: Sebbene il tema non era riferito direttamente alla «transumanza ecclesiologica», prima di fermarsi in una comunità, ma all’instabilità caratteriale in senso generale, anche questo punto di vista può essere certamente interessante.

 

 

5. {Carlo Neri}

 

La settimana scorsa abbiamo toccato lo stesso tema a Reggio Emilia. Alla fine del cap. 3 della prima lettera ai Tessalonicesi, nelle ultime due frasi, personalmente ho visto descritto in modo chiaro il «come» e il «perché» è bene «rendere fermi i nostri cuori». «E il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso di voi, per rendere fermi i vostri cuori, affinché siano irreprensibili nella santità davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signor nostro Gesù Cristo con tutti i suoi santi» [1 Ts 3,12s, N.d.R.]. Amen. {16-08-2014}

 

 

6. {Adolfo Monnanni}

 

Prendere un impegno e portarlo a compimento è un chiaro dovere e un segno di maturità. Alcuni dicono «», per compiacere, non deludere, ma poi è peggio; un «no» non cambia niente, ma un impegno non rispettato fa grosse differenze. Se qualcuno manca a un impegno verso di me, è un dispiacere, che io non voglio dare agli altri. {17-08-2014}

 

 

7. {Alessio Pancani}

 

Ho conosciuto persone, che non hanno alcun discernimento. In genere sono d’accordo con l’ultimo, che ha parlato; non hanno opinioni e per loro va tutto bene. L’infantilismo va molto di moda nella religione; è facile e apparentemente privo di responsabilità. Non devi fare niente. Vuoi solo che siano gli altri a fare. Deleghi tutto a loro: il tuo colloquio con Dio, i suoi insegnamenti per te. Perché affaticarsi? Lascia che siano gli altri a farlo, lascia che siano gli altri a leggere e commentare per te. Resta un infante, non t’impegnare! In fondo, è la tua unica occasione in tutta l’eternità, per fare qualcosa in riconoscenza per il tuo Dio. Non ne avrai un altra. È l’unica. Non ci saranno altre occasioni o altre «buone opere», che Dio avrà preparate per te. Rinuncia a tale tuo atteggiamento. {21-08-2014}

 

 

8. {}

 

 

3.  Le singole domande

 

1. Come comportarci, quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone lo fanno con noi?

2. Prima di esporci, che cosa dovremmo fare?

3. Come considerare chi è mutevole nel suo fare?

4. Si può fare affidamento su una persona del genere?

E inoltre...

5. Come distinguere le eventuali «piume al vento»?

6. Quanto sei volubile tu nei tuoi propositi e nel tuo carattere?

7. Hai avuto già esperienze di simili «banderuole» dal carattere o dall’umore mutevole?

8. Come hanno reso difficile la tua vita?

9. Come ti sei comportato verso di loro?

 

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1.  Come comportarci, quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone lo fanno con noi?

Vincenzo Russillo: Bisogna essere schietti ed equilibrati, prima di prendere un impegno preciso. È necessario sapere ciò, che si vuole. In scelte meno impegnative o per cose ben più impegnative non bisogna avere alcuna doppiezza. Quindi, bisogna sapere quello che si vuole dall’altro e vedere altrettanto se chi ci di fronte è deciso. Dove non c’è chiarezza, non ci sarà fiducia e difficilmente riusciranno i nostri piani. {26-04-2011}

 

Sandro Carini: Bisogna vagliare bene e riflettere bene, prima di prendere un impegno; e bisogna mantenere sempre la parola data, ancora di più quando lo prendiamo con il nostro Dio. {20-08-2014}

 

 

2.  Prima di esporci, che cosa dovremmo fare?

Vincenzo Russillo: In antitesi con il verso citato nell’introduzione al tema (Efesini 4,14), Paolo dice: «Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore» [1 Cor 15,58]. Nel testo greco per indicare chi è «saldo», viene usato il termine hedraios ovvero «stare seduto, rimanere immobili». L’apostolo si riferisce allo stare fermi nella fede e poter dimostrare con coerenza il proprio cammino nella fede. Mi sono accorto a mie spese che, a volte, muovendomi con troppa fretta, ho fatto molti guai. Per questo la Bibbia ci dice: «Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada» (Proverbi 19,2). È bene avere discernimento e andare cauti, maturando una precisa prospettiva. In scelte impegnative, è molto saggio seguire il consiglio di re Giosafat, che ha rivolto al re Acab, disse: «Ti prego, consulta oggi la parola del Signore» (1 Re 22,5); chiedere consiglio al Signore, è sempre saggio. Bisogna rallentare e valutare tutte le informazioni disponibili, tra cui le conseguenze future delle diverse opzioni. Bisogna parlare con altri per ottenere un consiglio obiettivo da parte di chi segue il Signore. Senz’altro bisogna chiedere consiglio a Dio in preghiera: «I disegni sono resi stabili dal consiglio; fa’ dunque la guerra con una saggia direzione» (Proverbi 20,18). {26-04-2011}

Sandro Carini: Bisogna valutare, se è un impegno alla nostra portata e se siamo pronti a portarlo a compimento, e non bisogna mai prendere una decisione così d’istinto... si può fare una brutta fine. {20-08-2014}

 

 

3.  Come considerare chi è mutevole nel suo fare?

Vincenzo Russillo: Come considerare chi è mutevole nel suo fare?: Giacomo da un avvertimento preciso: «Pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo!» (Gcm 1,8). Una persona che non segue Dio con costanza e non custodisce i suoi comandi nel cuore, ha doppiezza d’animo. Inoltre, Gesù fece riferimento alle persone che seguono due padroni (Matteo 6,24), indicando proprio una persona instabile e vacillante nel proprio carattere e nei sentimenti. Una persona con doppiezza è per l’appunto inquieta nel proprio carattere e nelle sue scelte. {26-04-2011}

Sandro Carini: Purtroppo costui è un uomo dall’animo doppio e instabile, si fa guidare più dagli eventi, che lo condizionano ogni volta in modo diverso, è un bambino nella fede, non ha radici stabili e, quindi, si fa facilmente ingannare dai «falsi profeti» e uomini di frode. {20-08-2014}

 

 

4.  Si può fare affidamento su una persona del genere?

Vincenzo Russillo: Navigare quando il mare è in tempesta, non è mai saggio; altrettanto non è saggio affidarsi nelle mani di chi non sa gestire la propria vita e non è deciso. La Bibbia ci dice: «Non ho gioia più grande di questa: sapere che i miei figli camminano nella verità» (3 Giovanni 1,4). Un saggio discepolo di Cristo trae insegnamento dagli errori e matura una personalità ben precisa. Inoltre, ha un desiderio ardente di crescere. Forse si è arrivati all’ABC spirituale o meglio si è indossato solo l’elmo della salvezza, ma la Bibbia dice: «Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido. Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino... Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio» (Ebrei 5,12-13; 6,1). Chi non coltiva buoni propositi, è come un alberello che prima o poi sarà sradicato; per questo motivo bisogna coltivare un sano rapporto con la Parola di Dio, scavando ogni giorno più a fondo e applicandola nella quotidianità: questo è un grande test di responsabilità. {26-04-2011}

Sandro Carini: Assolutamente no!

 

 

5.  Come distinguere le eventuali «piume al vento»?

Sandro Carini: Basta vedere in che modo prendono decisioni nella loro vita sociale e comunitaria e mutano lo stato umorale in continuazione; basta un venticello che la «piuma» prende il volo. {20-08-2014}

 

 

6.  Quanto sei volubile tu nei tuoi propositi e nel tuo carattere?

Sandro Carini: Una volta lo ero abbastanza, ma da quando ho messo la mia vita nelle mani di Gesù, sono abbastanza «pesante», quindi stabile, grazie a Dio. {20-08-2014}

 

 

7.  Hai avuto già esperienze di simili «banderuole» dal carattere o dall’umore mutevole?

Sandro Carini: Abbastanza. {20-08-2014}

 

 

8.  Come hanno reso difficile la tua vita?

Sandro Carini: Facendomi faticare un po’ più del solito. {20-08-2014}

 

 

9.  Come ti sei comportato verso di loro?

Sandro Carini: Ho usato tanta pazienza ed empatia, cercando d’incoraggiarli nei momenti di sconforto e gioendo con loro nei momenti di felicità. {20-08-2014}

 

L’incoerenza degli instabili {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Banderuole_instabil_OiG.htm

25-04-2011; Aggiornamento: 06-05-2015

 

 

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