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1.
Domande di lavoro |
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2.
Contributi generali dei lettori |
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3.
Le singole domande |
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Come si sa, una banderuola si muove con vento. Arrivare a
maturità e stabilità nella personalità, è un lungo cammino; per alcuni è molto
più lungo, a causa dell’incoerenza e della fragilità. A volte, sembra che
abbiamo a che fare con «banderuole», che mutano direzione a seconda del vento.
Alcuni sembrano proprio come «bambini sballottati e portati qua
e là da ogni vento di dottrina» (Efesini 4,14). Altri, anche dopo anni e
anni, assomigliano sempre a neonati nella fede, che necessitano ancora il
latte (Ef 5,13s) e che non sanno ancora controllare le funzioni basilari della
loro vita.
Alcuni possono cambiare opinione in
fretta e ripetutamente, a seconda della pressione, a cui si sono sottoposti.
Eccovi un paio d’esempi. Ogni tanto mi scrive un giovane, cercando consigli e
risposte, che in pochi anni ha cambiato non solo molte chiese locali, ma
addirittura varie denominazioni (chiesa cattolica, chiesa dei fratelli,
avventisti, pentecostali, ecc.), tornando e uscendo diverse, con continue crisi
religiose e sempre alla ricerca della risposta o dell’esperienza definitiva.
Banderuole caratteriali producono instabilità religiosa.
Mi succede a volte che qualcuno mi
scriva e mi solleciti ripetutamente di mettere assolutamente in rete un
certo tema o una sua lettera. Con molto sacrificio, correggo tale scritto e lo
metto in rete. Poi ne nasce una certa discussione fra (e con) i lettori. È
successo così anche con un certo lettore di Palermo. Le reazioni al suo scritto
lo hanno spinto a mandarmi un altro suo scritto, ingiungendomi assolutamente di
pubblicarlo, a causa delle «novità», che rivelava riguardo a una certa
questione; tergiversai. Poi, però, gli arrivarono pressioni e minacce tali che
mi chiese prima di togliere il suo cognome e poi di togliere tutti i suoi
contributi dalla rete.
Avendo avuto a che fare, ogni tanto,
con casi simili, tempo fa mi venne «l’ispirazione» per i seguenti versi riguardo
a un caso concreto:
Afferma l’uomo senza radici:
“Sì, confermo ciò che dici».
Domani fa: «Oh, me ne pento!».
Egl’è solo una piuma al vento!
Un dì, ti spinge secondo lunario;
l’altro dì, pretende il contrario»
(Nicola Martella).
Ci sono credenti, che mi fanno pressione perché prepari
un certo tema come studio o sermone. M’impegno a prepararlo, li avviso quando lo
porterò nell’assemblea. Poi, con grande meraviglia, sono proprio loro a mancare!
Di là da quanto succede a me, forse
anche voi avete vissuto esperienze simili. Vorrei che si riflettesse sul
fenomeno delle persone, che si conducono come «piume al vento», e su come
comportarci con loro. Inoltre, come dobbiamo agire noi stessi, quando abbiamo
preso un impegno?
▲ 1.
Domande di lavoro (Le seguenti domande di studio servono per stimolare
chi vuole approfondire l’argomento e per orientare la discussione):
■ Come comportarci,
quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone lo fanno con noi?
(Pr
20,25; Ec 5,4ss).
■ Prima di esporci,
che cosa dovremmo fare?
(Lc 14,28-32; cfr. Pr 6,1ss; cfr. Sal 15,4).
■ Come considerare
chi è mutevole nel suo fare? (Gcm 1,8; cfr. Ef 4,14).
■ Si può fare
affidamento su una persona del genere?
(cfr. 2 Re 18,21; Is 36,6; Pr 26,6).
■
E inoltre: Come distinguere le eventuali
«piume al vento»? Quanto sei
volubile tu nei tuoi propositi e nel tuo carattere? Hai avuto già
esperienze di simili «banderuole»
dal carattere o dall’umore mutevole? Come hanno reso difficile la tua vita? Come
ti sei comportato verso di loro?
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Lo scopo di questo tema non è tanto quello di
parlare di casi particolari, come quelli sopra menzionati, ma di riflettere
insieme sulle «piume al vento», ossia su persone instabili e mutevoli intorno a
noi, e su come fare perché i credenti raggiungano stabilità e maturità
nella loro vita.
▲
2.
Contributi generali dei lettori (I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori. I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
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1. {Nicola Carlisi}
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Fratello Nicola,
pace del Signore. Un cristiano una volta preso l’impegno, dovrebbe mantenerlo;
è una questione morale. Prima di prendere un impegno, bisogna valutare se si
può mantenere, diversamente è meglio dire no! Tu, a ragione, hai citato Luca
14,28-32.
In trentasette
anni di cammino cristiano, ho incontrato simili cosiddetti fratelli; hanno
arrecato tanto danno alla testimonianza. Io personalmente non li considero
«cristiani», quindi non sono persone affidabili.
Tanti si sono
scusati, prendendo come esempio Pietro, ma negli Evangeli non c’erano
ancora i cristiani, Gesù non era ancora morto e lo Spirito Santo era ancora una
promessa. Quando Pietro ricevette lo Spirito Santo, diventò un uomo coraggioso,
pronto a tutto.
«Se alcuno è
in Cristo è una nuova creatura»; ma in questo tempo gli uomini nuovi sono
rari. Comunque fratello andiamo avanti; la salvezza, tu m’insegni, è
soggettiva. La benedizione dell’Eterno, il Padre nostro, è su di noi.
{19-09-2010}
2. {Pietro Calenzo}
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In effetti, prima
di pubblicare un argomento o un commento, ogni credente dovrebbe pienamente
rendersi conto di ciò, che scrive o compartecipa ad altri utenti internauti;
questi ultimi, come sappiamo tutti, non sono solamente credenti, ma appartengono
a ogni estrazione o confessione religiosa. Vi sono credenti, che vogliono
dimostrare un qualcosa, che non di rado va al di là dei carismi, che il
Signore per mezzo del suo Spirito ha loro affidato. L’essere disavveduti o
inaffidabili in tale ottica, è senza dubbio una cartina tornasole
d’immaturità spirituale, di debolezza, a volte di carnalità. Certamente, tali
credenti, in tutta la loro debordante debolezza, hanno bisogno di correzione
e riprensione. {19-09-2010}
3. {Damaris Lerici}
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In Giacomo 1,5-8 è scritto: «Se qualcuno
di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente
senza rimproverare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede senza dubitare,
perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua
e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore, perché
è un uomo dal cuore doppio, instabile in tutte le sue vie».
Quanto male possono fare uomini e
donne dal cuore doppio, instabile, che si muovono in base al loro sentimento,
portati qua e là a seconda del vento.
Spesso dicono una cosa e la
smentiscono contemporaneamente con la loro vita, il loro comportamento;
mentre aprono la porta della loro casa (cercando di dimostrare una parvenza di
amore fraterno), la richiudono velocemente, facendoti sbattere con violenza
contro una porta chiusa. L’incoerenza tra di ciò che dicono e fanno, è
evidente lampante agli occhi di tutti, ma se qualcuno gentilmente glielo fa
notare, il loro orgoglio gli impedisce di vedere ed essere obiettivi con
se stessi.
Che il Signore ci guardi di questo
tipo di comportamento d’instabilità cristiana e ci aiuti a essere saggi e
fermi in Lui, imparando a essere coerenti prima di tutto davanti a Dio e poi
davanti agli altri. Cito spesso queste parole di Davide, che sento
particolarmente mie. «Investigami, o Dio, e conosci il mio
cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via
iniqua, e guidami per la via eterna» (Salmo 139,23-24). {26-04-2011}
4.
{Tore
Reale}
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■ Contributo:
Ci vuole tempo per capire e assimilare la Parola di Dio e capire di quali
ministri fidarsi, di quali diffidare, quale chiesa cerca veramente il Signore e
quale chiesa cerca il consenso del mondo. Per anni sono stato in crisi,
prima di fermarmi da qualche parte. Qualcuno incontra il Signore a 12 anni,
altri a 20, altri a 40, ecc. I tempi non sono uguali per tutti, e ci vuole
pazienza con queste persone indecise. Un atteggiamento critico è
controproducente. L’indeciso è di per sé in una delicata fase di
ridiscussione interiore, pensa a cose diverse, s’interroga continuamente, e
ciò gli crea malessere e confusione. Prima o poi, si fermerà...
non nella tua chiesa, non nella mia, ma si fermerà. {Orso Australe Bianco;
28-04-2011}
▬
Nicola Martella: Sebbene il tema non era riferito direttamente alla «transumanza
ecclesiologica», prima di fermarsi in una comunità, ma all’instabilità
caratteriale in senso generale, anche questo punto di vista può essere
certamente interessante.
5. {Carlo Neri}
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La settimana scorsa abbiamo toccato lo stesso
tema a Reggio Emilia. Alla fine del cap. 3 della prima lettera ai Tessalonicesi,
nelle ultime due frasi, personalmente ho visto descritto in modo chiaro il
«come» e il «perché» è bene «rendere fermi i nostri cuori». «E il Signore vi
faccia crescere e abbondare nell’amore gli uni verso gli altri e verso tutti,
come anche noi abbondiamo verso di voi, per rendere fermi i vostri cuori,
affinché siano irreprensibili nella santità davanti a Dio e Padre nostro, alla
venuta del Signor nostro Gesù Cristo con tutti i suoi santi» [1 Ts 3,12s,
N.d.R.]. Amen. {16-08-2014}
6. {Adolfo Monnanni}
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Prendere un impegno e portarlo a
compimento è un chiaro dovere e un segno di maturità. Alcuni dicono «sì»,
per compiacere, non deludere, ma poi è peggio; un «no» non cambia niente,
ma un impegno non rispettato fa grosse differenze. Se qualcuno manca a un
impegno verso di me, è un dispiacere, che io non voglio dare agli altri.
{17-08-2014}
7. {Alessio Pancani}
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Ho conosciuto persone, che non hanno alcun
discernimento. In genere sono d’accordo con l’ultimo, che ha parlato; non
hanno opinioni e per loro va tutto bene. L’infantilismo va molto di moda
nella religione; è facile e apparentemente privo di responsabilità. Non devi
fare niente. Vuoi solo che siano gli altri a fare. Deleghi tutto a loro:
il tuo colloquio con Dio, i suoi insegnamenti per te. Perché affaticarsi? Lascia
che siano gli altri a farlo, lascia che siano gli altri a leggere e commentare
per te. Resta un infante, non t’impegnare! In fondo, è la tua unica occasione
in tutta l’eternità, per fare qualcosa in riconoscenza per il tuo Dio. Non ne
avrai un altra. È l’unica. Non ci saranno altre occasioni o altre «buone opere»,
che Dio avrà preparate per te. Rinuncia a tale tuo atteggiamento. {21-08-2014}
8. {}
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3.
Le singole domande
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1.
Come comportarci, quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone
lo fanno con noi? |
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2.
Prima di esporci, che cosa dovremmo fare? |
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3.
Come considerare chi è mutevole nel suo fare? |
▼
4.
Si può fare affidamento su una persona del genere? |
E inoltre... |
▼
5.
Come distinguere le eventuali
«piume al vento»? |
▼
6.
Quanto sei volubile tu
nei tuoi propositi e nel tuo carattere? |
▼
7.
Hai avuto già
esperienze di simili «banderuole»
dal carattere o dall’umore mutevole? |
▼
8.
Come hanno reso difficile la tua vita? |
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9.
Come ti sei comportato verso di loro? |
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1.
Come comportarci, quando prendiamo un impegno verso gli altri, o altre persone lo fanno con noi?
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Vincenzo Russillo:
Bisogna essere schietti ed equilibrati, prima di prendere un impegno preciso. È necessario sapere ciò, che si vuole. In scelte meno impegnative o per cose ben più impegnative non bisogna avere alcuna doppiezza. Quindi, bisogna sapere quello che si vuole dall’altro e vedere altrettanto se chi ci di fronte è deciso. Dove non c’è
chiarezza, non ci sarà fiducia e difficilmente riusciranno i nostri piani. {26-04-2011}
■
Sandro Carini:
Bisogna vagliare bene e riflettere bene, prima di prendere un impegno; e
bisogna
mantenere sempre la parola data, ancora di più quando lo prendiamo con il nostro Dio. {20-08-2014}
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2.
Prima di esporci, che cosa dovremmo fare?
■
Vincenzo Russillo:
In antitesi con il verso citato nell’introduzione al tema (Efesini 4,14), Paolo
dice: «Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi,
incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la
vostra fatica non è vana nel Signore» [1 Cor 15,58]. Nel testo greco per
indicare chi è «saldo», viene usato il termine hedraios ovvero
«stare seduto, rimanere immobili». L’apostolo si riferisce allo stare fermi
nella fede e poter dimostrare con coerenza il proprio cammino nella fede. Mi
sono accorto a mie spese che, a volte, muovendomi con troppa fretta, ho
fatto molti guai. Per questo la Bibbia ci dice: «Lo zelo senza conoscenza non
è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada» (Proverbi 19,2). È bene
avere discernimento e andare cauti, maturando una precisa prospettiva. In
scelte impegnative, è molto saggio seguire il consiglio di re Giosafat, che ha
rivolto al re Acab, disse: «Ti prego, consulta oggi la parola del Signore»
(1 Re 22,5); chiedere consiglio al Signore, è sempre saggio. Bisogna
rallentare e valutare tutte le informazioni disponibili, tra cui le
conseguenze future delle diverse opzioni. Bisogna parlare con altri per
ottenere un consiglio obiettivo da parte di chi segue il Signore.
Senz’altro bisogna chiedere consiglio a Dio in preghiera: «I disegni sono
resi stabili dal consiglio; fa’ dunque la guerra con una saggia direzione»
(Proverbi 20,18).
{26-04-2011}
■
Sandro Carini: Bisogna valutare, se è un impegno alla nostra portata e
se siamo pronti a portarlo a compimento, e non bisogna mai prendere una decisione così
d’istinto... si può fare una brutta fine. {20-08-2014}
▲
3.
Come considerare chi è mutevole nel suo fare?
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Vincenzo Russillo:
Come considerare chi è mutevole
nel suo fare?: Giacomo da un avvertimento preciso: «Pulite le vostre
mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo!»
(Gcm 1,8). Una persona che non segue Dio con costanza e non custodisce i suoi
comandi nel cuore, ha doppiezza d’animo. Inoltre, Gesù fece riferimento alle
persone che seguono due padroni (Matteo 6,24), indicando proprio una
persona instabile e vacillante nel proprio carattere e nei sentimenti. Una
persona con doppiezza è per l’appunto inquieta nel proprio carattere e nelle sue
scelte.
{26-04-2011}
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Sandro Carini: Purtroppo
costui è un uomo dall’animo doppio e instabile, si fa guidare più dagli eventi, che lo condizionano ogni volta in modo diverso, è un
bambino nella fede, non ha radici stabili e, quindi, si fa facilmente ingannare dai «falsi profeti» e uomini di frode. {20-08-2014}
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4.
Si può fare affidamento su una persona del genere?
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Vincenzo Russillo:
Navigare quando il mare è in tempesta, non è mai saggio; altrettanto non è
saggio affidarsi nelle mani di chi non sa gestire
la propria vita e non è deciso. La Bibbia ci dice: «Non ho gioia più
grande di questa: sapere che i miei figli camminano nella verità» (3
Giovanni 1,4). Un saggio discepolo di Cristo trae insegnamento dagli errori e
matura una personalità ben precisa. Inoltre, ha un desiderio ardente di
crescere. Forse si è arrivati all’ABC spirituale o meglio si è indossato
solo l’elmo della salvezza, ma la Bibbia dice: «Infatti, dopo tanto tempo
dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano
insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto
che avete bisogno di latte e non di cibo solido. Ora, chiunque usa il
latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino... Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello
superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle
opere morte e della fede in Dio» (Ebrei 5,12-13; 6,1). Chi non coltiva buoni
propositi, è come un alberello che prima o poi sarà sradicato; per questo motivo
bisogna coltivare un sano rapporto con la Parola di Dio, scavando ogni
giorno più a fondo e applicandola nella quotidianità: questo è un grande test di
responsabilità. {26-04-2011}
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Sandro Carini: Assolutamente no!
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5.
Come distinguere le eventuali «piume al vento»?
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Sandro Carini: Basta vedere in che modo prendono
decisioni nella loro vita sociale e comunitaria e mutano lo stato umorale in continuazione; basta un venticello che la «piuma» prende il volo. {20-08-2014}
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6.
Quanto sei volubile tu nei tuoi propositi e nel tuo carattere?
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Sandro Carini:
Una volta lo ero abbastanza, ma da quando ho messo la mia vita nelle mani di Gesù, sono abbastanza «pesante», quindi stabile, grazie a Dio. {20-08-2014}
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7.
Hai avuto già esperienze di simili «banderuole» dal carattere o dall’umore mutevole?
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Sandro Carini: Abbastanza. {20-08-2014}
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8.
Come hanno reso difficile la tua vita?
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Sandro Carini: Facendomi faticare un po’ più del solito. {20-08-2014}
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9.
Come ti sei comportato verso di loro?
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Sandro Carini:
Ho usato tanta pazienza ed empatia, cercando d’incoraggiarli nei momenti di sconforto e
gioendo con loro nei momenti di felicità. {20-08-2014}
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L’incoerenza degli instabili {Nicola Martella} (A)
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URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Banderuole_instabil_OiG.htm
25-04-2011; Aggiornamento: 06-05-2015 |
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