«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

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«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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PORTARE INSIEME I PESI

 

 di Nicola Martella

 

Galati 6,2

 

1. UN NUOVO DIVIETO: Non troverete mai un segnale stradale del genere, così come l’ho rappresentato; tuttavia, è necessario nella vita.

     Conosciamo il segnale del «divieto di transito»: un cerchio rosso con una barra orizzontale bianca, che sta a indicare che è proibito entrare in una strada, in cui è permesso solo la circolazione nel senso contrario. Non è un consiglio, ma un ordine tassativo.

     Di tale segnale stradale troverete varie interpretazioni umoristiche, specialmente quella in cui un ometto nero cerca di portarsi via la barra centrale. Io l’ho trasformata, mettendoci due ometti, per formulare un nuovo imperativo: «Vietato portare pesi da soli».

 

Concetti del comune vivere all’interno della famiglia di Dio sono i seguenti: comunione, pari consentimento, vivere in pace, «gli uni gli altri» (in diverse variazioni), reciprocamente, a vicenda e così via. Un importante aspetto dell’etica del nuovo patto (o «legge di Cristo») recita come segue: «Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo» (Gal 6,2).

 

2. ALCUNI APPROFONDIMENTI: «Portate i pesi gli uni degli altri», non significa che bisogna portare i pesi altrui, mentre quest’ultimo diventa pigro, disinteressato dei suoi pesi e si approfitta della bontà altrui, creando così dipendenza, sfruttamento e ingiustizia. Appena alcuni versi dopo, si aggiunge: «Ciascuno porterà il suo proprio carico» (Gal 6,5).

     «Portate i pesi gli uni degli altri», non significa neppure comandare gli altri, per addossare loro tutti i pesi, come facevano scribi e farisei. Contro di loro Gesù inveì come segue: «Guai anche a voi, insegnanti della legge, perché caricate le persone di pesi difficili a portare e voi non toccate quei pesi neppure con un dito!» (Lc 11,46).

     «Portate i pesi gli uni degli altri», significa aiutare il fratello a portare il suo peso, quand’esso è troppo pesante per le sue poche forze attuali. Non è una strada a senso unico, ma è una continua solidarietà, che si basa sulla reciprocità. È un continuo dare e prendere, basato su profondi vincoli di fiducia, stima e rispetto.

     Per coloro, che portano responsabilità nell’assemblea di Dio, ciò significa pure avere l’abilità e l’umiltà di saper delegare una parte dei «pesi» a collaboratori validi. Questo è anche il consiglio vincente, che Jetro diede a suo genero Mosè: «Essi [= i collaboratori] dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con te» (Es 18,22; cfr. Nu 11,17; Dt 1,12; cfr. At 6,1ss).

 

3. ASPETTI CONCLUSIVI: Da quanto abbiamo detto fin qui, risulta che non c’è luogo per una serie di atteggiamenti poco convenevoli per il popolo di Dio: le furbizie dei fannulloni e sfruttatori; coloro che predicano bene, ma razzolano male; coloro che affermano sempre: «Armiamoci e partite!»; coloro che ricevano soltanto, ma non danno mai; coloro, che si lamentano di tutto, ma non prendono mai nessuna iniziativa; coloro che al momento vengono schiacciati dai loro pesi, ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo e per farsi aiutare dagli altri; coloro che si «martirizzano» nel servizio senza delegare alcune incombenze ad altri e che creano così una schiera di persone, che saranno incapaci di guidare il gregge del Signore; e così via.

     Termino, ricordando il nuovo imperativo: «È severamente vietato portare i pesi da soli». Ciò significa avere l’umiltà di farsi aiutare dai fratelli, prima di crollare sotto i propri pesi. Ciò significa avere la sensibilità verso chi è al momento debole e non in grado di portare tutti i propri pesi da solo.

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Port_pesi_EnB.htm

03-02-2015; Aggiornamento:

 

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