1. Il fiuto nella
vita
Il fiuto è certamente dapprima il senso dell’odorato. C’è anche chi fiuta
tabacco. Ma non è di questo che vogliamo parlare; qui ci interessa soprattutto
l’uso figurato. Allora «fiuto» diventa la capacità di avere intuito,
giudizio e competenza (aver fiuto per qualcosa, p.es. affari, inganni,
imbrogli), prontezza di accorgersi subito di qualcosa (al primo fiuto, ossia
subito, immediatamente).
Chi ha «fiuto»
è, quindi, una persona che ha intuizione, istinto, perspicacia, acume,
capacità di presagire e subodorare le cose (sente che qualcosa gli puzza)
o, come si dice, che ha «naso» per le cose. Quindi «fiutare» significa in
senso figurato seguire una pista o scoprire i fatti dietro alle apparenze;
sospettare qualcosa, prevedere, captare o percepire ciò, che ci sta dietro.
2. Il fiuto morale
e spirituale
Anche nella
sacra Scrittura si parla dell’addestramento dell’uso dei sensi, contrapponendo
gli sprovveduti alle persone spiritualmente mature. «Chiunque
usa il latte, non ha esperienza della parola della giustizia, poiché è
bambino; ma il cibo sodo è per uomini fatti, per quelli, cioè, che per via
dell’uso, hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male»
(Ebrei 5,13s).
Anche nella devozione l’acquisizione
dell’esperienza spirituale e morale passa per il crogiolo della vita: «L’afflizione
produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza»
(Romani 5,3). Chi si è scottato nella vita, sa che cosa evitare; e l’esperienza
unita alla prudenza gli dà di guardare avanti con fiducia. Il credente maturo ha
imparato a sue spese che ubbidire al Signore è, in fin dei conti, la via
più semplice per evitare sofferenze, guai e disastri nella vita. A Ciò si deve
la seguente esortazione dell’apostolo Paolo: «Non siate conformi a questo
mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento del senno, affinché siate
capaci di provare quale sia la buona, gradita e perfetta volontà di Dio»
(Romani 12,2).
Solo così si potrà avere fiuto
spirituale e morale nella vita. Con l’aiuto dello Spirito Santo e della Parola
di Dio, si sarà anche capaci di riconoscere i «soldi falsi», ossia i
cattivi maestri e le loro false dottrine, introdotte sottilmente e di nascosto.
Nel NT si parla del «discernimento degli spiriti»
(1 Cor 12,10), ossia della capacità di riconoscere gli insegnanti di buone e
cattive dottrine. Che ci voglia fiuto spirituale, è dettato dal fatto che, come
affermò l’apostolo Pietro, i «falsi dottori… introdurranno celatamente eresie
nefaste» (2 Pietro 2,1). L’apostolo Paolo esercitò tale fiuto spirituale,
quando si accorse delle subdole manovre dei giudaizzanti: «Dei falsi
fratelli, introdottisi di nascosto,… s’erano insinuati fra noi per spiare la
libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l’intenzione
di renderci schiavi» (Galati 2,3), ossia
sotto il giogo della legge mosaica. Anche l’apostolo Giovanni esortò ad avere
fiuto: «Diletti, non crediate a ogni spirito, ma provate gli
spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori
nel mondo» (1 Gv 4,1). Il Signore lodò il
conduttore della chiesa di Efeso, tra altre cose, per questi motivi: «Tu
non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli, che si
chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi»
(Apocalisse 2,2).
3. Aspetti
conclusivi
Certamente ci sono vari altri aspetti da
considerare ancora, ad esempio quelli legati all’acquisizione della sapienza,
del senno e del discernimento. Consiglio al riguardo di leggersi e studiarsi i
«Libri sapienziali» dell’AT, specialmente Proverbi ed Ecclesiaste. Essi aiutano
mediante il timor di Dio ad acquisire un gran fiuto morale, oltre che
spirituale, e una grande maturità personale nella fede.
Buon discernimento e buon fiuto!
► URL
:
http://diakrisis.altervista.org/_Cres/A1-Fiuto_eccez_EnB.htm
14-04-2012; Aggiornamento: |