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«Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino» (Isaia 28,17).

La fede che discerne la ferma verità in un tempo mutevole

«Diakrisis»: Discernimento — «Credere e comprendere»

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Escatologia 1

 

Assaggi di lettura

Scheda minima delle opere

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:

■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?

■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?

■ I bimbi morti dove vanno?

■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?

■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?

■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?

■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?

■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?

■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?

■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?

■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?

■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?

■ I morti si riconoscono nell’aldilà?

■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?

■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?

■ Eccetera...

 

Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PRESENTAZIONE DELL’OPERA

Escatologia fra legittimità e abuso (Escatologia 2)

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  DISCERNERE PER CAPIRE: Leggere lunghe carrellate di dati e di date sull’escatologia e di calcoli riguardo all’avvento del Messia, potrebbe suscitare una falsa impressione e un’erronea valutazione delle persone in causa. Ciò sarebbe un’ingiustizia verso tali persone. Bisogna distinguere un’ideologia numerologica vera e propria, che spesso ha un substrato gnostico, da estemporanee asserzioni che esprimono il desiderio personale o che si basano su una valutazione cronologica e teologica senza fondamento (p.es. che il mondo debba durare sei «giorni-millenni» come la creazione e che nel settimo ci sarà il regno).

     Si fa bene a distinguere la legittima attesa del Messia da eventuali speculazioni presenti nella singola persona e/o nell’ambiente in cui essa era direttamente inserita. Ad esempio il chiliasmo (o millenarismo) era la normale dottrina presente in insigni teologi dei primi secoli della chiesa. L’attesa del regno millenario del Messia non si può biasimare solo perché, durante il corso della storia, alcuni singoli o gruppi hanno strumentalizzato il millenarismo in senso speculativo o ideologico oppure perché la chiesa imperiale ha deciso di equiparare il millennio alla storia della chiesa (amillenarismo).

     Nel valutare alcune possibili speculazioni di dati o di date escatologici, bisogna tener presente se ciò era solo un dettaglio nel ministero e nell’attività letteraria di tale persona oppure se costituiva il cuore stesso della sua dottrina. Una cosa è, ad esempio, Ireneo, altra cosa è Montano. In Gioacchino da Fiore le speculazioni numerologiche ed escatologiche costituivano il cuore della sua teologia, ed esse influenzarono in tal senso i posteri. Altri autori, invece, pur contenendo nelle loro opere occasionali speculazioni escatologiche soggettive (p.es. Lutero), sono ricordati in seguito per ben altro. Infatti le speculazioni numerologiche ed escatologiche presenti nella vita, nella letteratura e nell’attività di Lutero erano un dettaglio, sebbene deplorevole, rispetto alla grande mole del resto dei suoi scritti e delle sue attività; egli non era un fissato, ma presentava quelle che riteneva essere le conseguenze di approfonditi studi sulla cronologia della storia del mondo, sebbene oggi sappiamo che i presupposti da cui partiva erano sbagliati.

     In pratica, i credenti di ogni generazione, aspettando ardentemente il ritorno del loro Signore, vorrebbero che ciò si realizzasse nel loro tempo; alla base di ciò c’è anche l’istinto di sopravvivenza. Poi il desiderio è la madre del pensiero: si ritiene logico e incontrovertibile ciò che si desidera ardentemente; ci si convince che i «segni» per un avvento immediatamente incombente siano chiari, che non durerà più a lungo e che si è quindi ormai all’ultima generazione. La cocente attesa in circostanze spesso storicamente e personalmente drammatiche ha fatto spesso lo sgambetto alla ragione e alla logica.

     Partendo da una forte attesa dell’avvento messianico nel proprio tempo, si è cercato un sistema «logico» e numerologico, che si è creduto già presente nella Bibbia, ma che in effetti è stato da essi o da altri proiettato nel testo. Non verificandosi la parusia, invece di uscire da tali cabale numerologiche, si è solo modificato i «calcoli», introducendo una nuova plausibile variante. La cosa triste è quando, non ammettendo i propri o altrui fallimenti in tali calcoli, si è introdotto arbitrariamente e ideologicamente un nuovo evento trascendentale e escatologico nella dottrina, ad esempio il giudizio universale per gli spiriti (Emanuel Swedenborg), un ritorno spirituale del Messia (avventismo) o l’inizio spirituale del suo regno (geovismo). In tal modo, si è finiti per praticare una falsa profezia e per introdurre false dottrine, le quali in seguito hanno condizionato molte menti.

     Le speculazioni numerologiche ed escatologiche sono da deplorare in quei soggetti che, leggendo gli elementi escatologici presenti nella Bibbia, li applicano ai fatti contingenti e, in tal modo, azzardano congetture di date fisse (o almeno assolutamente probabili), con cui credono in modo stringente e incontrovertibile di obbligare il Signore a manifestarsi, producendo cocenti attese e atti irrazionali (distribuzione dei beni, abbandono delle comuni attività, particolari atti devozionali, ecc.). Il risultato è stato sempre l’amara delusione, la perdita di fiducia verso Dio e la sua Parola, infine lo scherno per tali argomenti (ma anche per Dio e l’Evangelo) da parte di atei e agnostici.

 

 

[2.  LINEE BIBLICHE PER IL DISCERNIMENTO] [vedi nel libro]

[3.  IL BAMBINO E L’ACQUA SPORCA] [vedi nel libro]

 

 

4.  LE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE: La strumentalizzazione politica della religione non è nulla di nuovo. I potenti e il clero di tutte le religioni e di tutti i tempi si sono serviti della religione per scopi politici e, viceversa, della politica per mire religiose. Oltre a ciò, bisogna evidenziare quei movimenti politici che sono nati come un surrogato secolarizzato di religione. Al riguardo bisogna menzionare, ad esempio, il marxismo nel 19° secolo e il nazismo nel 20° secolo. L’escatologia di questi due sistemi ideologici e politici è stata attinta dalla tradizione giudeo-cristiana, facendone poi altra cosa.

     Tra le strumentalizzazioni politiche della religione bisogna menzionare pure quei libri sulla fine dei tempi, nati durante la guerra fredda perlopiù negli USA o in duplicato simile all’originale in Europa, che hanno stigmatizzato tout cour il comunismo (russo) come il sistema anticristiano della fine dei tempi e l’ex Unione Sovietica come culla dell’anticristo escatologico, che ritenevano già vivo e vegeto da qualche parte. L’altra versione della stigmatizzazione escatologica è stata quella che ha visto l’anticristo nell’Islam e nel mondo arabo. Poi è venuto anche il turno della New Age.

     Ritenendo che la situazione del presente fosse ormai immutabile e base degli eventi escatologici, fu suggerita un’attesa del ritorno del Signore e degli eventi finali in tempi immediatamente incombenti. Tali spauracchi sventolati dagli autori non si avverarono, ma i loro libri batterono abbastanza bottega con i milioni di copie vendute. Invece di fare mea culpa e cambiare approccio, alla prossima edizione gli autori modificarono in genere solo gli spauracchi da paventare, adattando i loro scritti alla nuova situazione.

     Quando tali sedicenti predizioni non si avverano, è sempre un danno per la verità e per la Bibbia, a cui tali autori si appellano, strumentalizzandone brani e versi a proprio arbitrio e consumo, per alimentare una propria ideologia escatologica proiettata negli eventi contingenti.

     Il presente libro vuole essere quindi un invito alla sobrietà, al discernimento e alla verifica di tali fenomeni e ideologie, basandosi su una corretta esegesi della Parola di Dio. Gli speculatori passano, ma la sacra Scrittura resta. Intanto essi fanno molti danni alla verità. Anche qui vale la massima: «Fidarsi è bene, controllare nella Bibbia è meglio».

 

► URL: http://diakrisis.altervista.org/Lese/Let_Esc2.htm

15-04-2011; Aggiornamento:

 

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